E Natale se n’è andato…..

Già, se n’è andato anche quest’anno. Dispiacere? mah.. poco. Quasi per nulla. Ormai io queste "feste" non le sento più. Che cos’è il Natale? O meglio, cosa l’abbiamo fatto diventare…???
 
Natale è … la città illuminata con le solite (abbastanza ridicole) luminarie.. Natale è…  il traffico che raddoppia e intasa le strade come non mai durante l’anno.. per la felicità di chi deve tornare dal lavoro a 50 km da casa (indovinate chi?)  Natale è … i negozi cha alzano i prezzi … certe volte in modo incredibimente scandaloso….  Natale è .. gente che va, che corre, perchè BISOGNA comprare, BISOGNA spendere, BISOGNA fare i regali, essere più buoni, BISOGNA comprare tanto, tantissimo da mangiare, perchè a Natale, sì, a Natale bisogna ingozzarsi come maiali….. poi, dopo le feste, tutti a dieta…
 
Natale è… ipocrisia, consumismo, trambusto, distruzione della tranquillità, totale alienazione dei vecchi valori di una volta.
 
Lo adoravo, sì, ma quando ero bambino… man mano che sono cresciuto, ho avuto un sentimento di estraneità sempre più forte per questa "festa ad ogni costo".
 
Per fortuna, da qualche parte dentro tutto questo casino è rimasto un pò di spazio per la semplicità, per quelle piccole cose che ti fanno sempre piacere. Grazie, in particolare, a tutti i parenti e gli amici che in questo Natale 2005 mi hanno saputo regalare dei bei momenti di felicità… alla fine, secondo me, i veri "regali" sono proprio quelli. 
 
Grazie a tutti, ai miei che sono sempre felicissimo di rendere contenti di me, a quei due mattacchioni di mio nonno e mio zio che rendono il cenone una vera… incognita, a mia sorella, alla nonna e alla zia, a Fabietto e al Dott.Bordoni,  a Irene che mi regala sempre due bei giorni di vacanza prima di natale, ai miei amici e amiche di desio, ai ragazzi della FKC, grazie a tutti insomma, perchè se è rimasto qualcosa di bello per me nel natale, è lo stare in compagnia….
 

Visto che a noi motociclisti possono confiscare le moto…..

Visto che a noi motociclisti, categoria di crminali, di pericoli pubblici, capaci di ogni nefandezza, con una recente legge  stato è permesso confiscare le moto in nome della "sicurezza stradale", perchè allora non si può confiscare TUTTO ai signori del caso Antonveneta?? Sono forse meno "criminali" di noi?
Quei signori che non si fanno mezzo scrupolo per accumulare ricchezze, che vivono in villoni sterminati, che si fanno le vacanze sugli yacht da 40 metri grazie ai soldi che in modo disonesto si sono accaparrati, perchè devono meritarsi un trattamento di favore anche quando vengono beccati?
Perchè non confiscare tutte le loro proprietà, i loro beni di lusso, le loro ammiraglie tedesche da 150.000 euro, perchè non mandarli a vivere con la famiglia in una casa popolare, in un quartiere degradato, con un posto di lavoro in un ufficio postale (e qui siamo già generosi) a 900 euro al mese?
Sono sicuro che non ci sarebbe punizione peggiore. Altro che la galera.. troppo comodo così.
Fargli capire cosa vuol dire far fatica a tirare fine mese. Fargli capire come vive la gente normale, la gente su cui si vanno ad arricchire.
 
Ma siamo in Italia, tutto ciò è utopia. Siamo il paese con la classe politica più vergognosa al mondo, come si può avere fiducia per il futuro quando le cose vanno così.
Se il mio lavoro mi permetterà di scappare all’estero, bye bye Italia. Resterai sempre la mia casa ma al mondo c’è molto meglio e non vedo perchè dovrei restare se posso andare.
 

Cartolina di una giornata qualunque di dicembre

Un giorno come tanti altri, lavorativo, scandito dai ritmi di questa piccola nuova vita che sto
appena imparando a conoscere. E’dicembre inoltrato, le giornate si sono accorciate e non puoi non
accorgertene quando alle 4 del pomeriggio il sole è già un disco rosso che si nasconde dietro agli
alberi spogli, pronto a solcare l’orizzonte di lì a poco. Il mio lavoro d’ufficio è poco usuale,
forse perchè sto lavorando in un "ufficio" abbastanza particolare. Già, ecco che finisci per pensare
al "lavoro" anche in pausa, anche mentre sei fuori dal capannone con la tua sigaretta in mano,
divorandola avidamente dopo il caffè di metà pomeriggio, solo con te stesso e col cervello libero di
rilassarsi per pochi minuti. Tutto intorno è un cielo che già va colorandosi prima dell’arrivo della
sera, un grande prato con un cartello "Linea prove di volo-tenersi a distanza", un forte rumore che
arriva dall’alto. Già da qualche secondo l’NH-90 è lì sospeso, immobile, col muso girato proprio
verso di me, quasi mi stesse guardando come un gigantesco, rumoroso colibrì. Dopo qualche istante
sospeso senza muoversi minimamente, un lento movimento verso destra, sempre tenendo il muso verso di
me, affascinante e minaccioso nella sua sagoma nera contro il cielo e nel rombo delle due turbine da
2600 cavalli.
Il colpo d’occhio del cielo, del paesaggio che fa da contorno alle evoluzioni di quel mastodontico
volatile d’acciaio è bellissimo, la tentazione di catturare l’immagine con una foto è fortissima,
ma… non si può.
La sigaretta ormai è finita ed è tempo di rientrare. Chiudo la porta e mi lascio alle spalle
quell’immagine che già so mi resterà nel cuore….. ora capisco. Ora so perchè ho voluto raccogliere
questa sfida.. ora so perchè ho voluto, ho duvuto impegnarmi, sacrificarmi, in questi anni di studio
. Avevo dei dubbi, mi chiedevo se ne fosse valsa la pena.
Alla fine, complice forse anche la fortuna, ci sono. Il mio primo contatto con la realtà di quello
che andrò a fare nella vita mi ha fatto capire che ne è valsa la pena. Il mio lavoro è pensare.
Ingegnarmi, risolvere problemi, migliorare le cose.
E quando guardo un Agusta volare, mi piace pensare che ci sarà anche un pò di me in quella
meravigliosa macchina volante.
Qui, dalla mia piccola scrivania, dal mio posto di lavoro, ho realizzato quel desiderio di bambino
che mi vedeva lì, a contatto con le macchine più complicate e meravigliose costruite dall’uomo.
C’è una piccola finestrella, poco più a destra della mia scrivania, e se mi sposto un pochino,
riesco ancora a vederlo volare….