Figli della notte

A vole quando cala il buio la giornata, più che finire, potrebbe essere appena cominciata. D’estate la luce cede lentamente il passo all’oscurità in una sinfonia che partendo dall’azzurro, sfuma nel blu e poi si arrende alla tenebra. E’ in questo momento che, talvolta, può partire la vera essenza del vivere un giorno fino in fondo.
Non sempre serve che sia sabato sera. Non sempre serve essere in una grande compagnia di amici e avere un programma da urlo per la nottata. le nottate sono come le persone.. imprevedibili. La nottata che ti lascia il segno può capitare quando meno te lo aspetti.
Di notte il mondo cambia, e lo puoi apprezzare di più. La città diventa un mosaico silenzioso e dormiente di insegne e lampioni, le strade si svuotano e puoi scivolare veloce da un posto all’altro come ti pare. Quando guidi la moto di notte, il silenzio ti regala l’emozione del rumore vero, quello del vento mescolato al motore, in una progressione di snella e rapida accelerazione, attraverso strade che, di notte, ti regalano l’emozione di un qualcosa che di giorno non conosci. Puoi vedere mille luci lontane, guardare il lago che diventa una danza di scintille elettriche riflesse.. puoi vedere il fascio dei fari che si inclina e segue la via… puoi abbandonare il cielo color rame della metropoli, inquinato dal fumo e dalle luci, e correre verso nord cercando il cielo nero e le stelle.
La notte è così, la notte è magica.
Hai sempre un posto dove andare e non sei mai solo. Può essere il solito pub o un autogrill sulla tangenziale… in attesa di rimettersi in strada e andare chissà dove. E poi, non sai mai cosa capita. Non sai mai dove finirai davvero, in che città, in che locale ti ritroverai.. di notte è maledettamente facile cambiare idea.
 
Di notte molti di noi hanno un mondo tutto loro, fantastico, dove fuggire da tutto quel caos e quel casini che c’è di giorno.
 
E quando la notte si scioglie nell’elba, e inizia un nuovo giorno, non importa, tanto sai che ce ne sarà un’altra. E poi un’altra. E poi….

Futuri…. futuribili?

15 Novembre 2018 – Presentate alla stampa in occasione del salottino di Milano (non più Salone, in quanto ridotto in dimensioni per ragioni ambientali) le nuove supersportive Honda, le ormai strafamosissime CBR 600 RRRR  e CBR 1000 RRRRRRRR. Si tratta dei primi esemplari di supersportiva figli della nuova normativa euro 15. Il nuovo motore ibrido celle a combustibile/elettrico non emette alcun rumore,e una nuova generazione di gomme semislick/tassellate, studiate per il nuovo asfalto ecologico a base vegetale introdotto dal governo due anni fa, dovrebbero evitare l’epidemia di cadute degli ultimi tempi.

Disponibile come optional per i nostalgici, uno speciale casco con impianto stereo interno che riproduce fedelmente il suono del 4 cilindri “vecchia maniera” grazie a un chip collegato al motore.

 

13 Gennaio 2019 – Mugello, non si corre più. Dopo una lunga battaglia legale gli ambientalisti hanno avuto la meglio anche sul Gran Premio d’Italia MotoGP. Dopo l’ottenimento della riduzione a 60 decibel per favorire la nidificazione del pettirosso, sei anni fa, ora gli ecologisti lamentavano il fatto che le moto, passando a 330 km/h sul rettilineo, producevano spostamenti d’aria che costringevano le rondini a cambiare i percorsi migratori. Il ministro dell’Ambiente si proclama soddisfatto, ma annuncia battaglia anche su altri fronti “Ora, per il bene della fauna nazionale, dovremo prendere provvedimenti anche contro l’aviazione privata e commerciale, i treni ad alta velocità, le autostrade. Presenteremo presto il nostro disegno di legge per ridurre la velocità di ogni veicolo navale, terrestre o aereo a 100 km/h”.

 

20 Giugno 2019 – Codice della strada, nuove modifiche. Viene introdotto da oggi, a favore della sicurezza per gli utenti della strada, una rigida normativa riguardante le pieghe dei motociclisti. Il C.d.S. d’ora in poi vieterà inclinazioni superiori ai 15 gradi, misurati a partire dalla moto perfettamente verticale. Novità anche per le omologazioni: per l’autorizzazione alla circolazione, tutti i motocicli e ciclomotori immatricolati dal primo gennaio 2020 dovranno essere muniti di apposite rotelle atte a non superare l’inclinazione da codice. Per evitare manomissioni e violazioni, le Forze dell’Ordine vengono in questi giorni attrezzate con il nuovissimo Motovelox/piegometro, che permette di rilevare le inclinazioni delle moto in curva.

Inoltre, per le violazioni più gravi, viene modificata la vecchia normativa del 2005; ora la confisca del motociclo viene sostituita dall’incenerimento sul posto, e viene introdotta la flagellazione del conducente/trasgressore.

 

15 Dicembre 2019 – Al Motorshow di Bologna Bosh presenta in Italia il nuovo ultra-automatic-total-car-control, dispositivo di ultimissima concezione collegato ad un cervellone informatico che a sua volta interagisce con copertura satellitare GPS. Il sistema permette alle auto di viaggiare in modalità pilota automatico a 250 km/h in autostrada mantenendo distanze di sicurezza e margini di frenata. Il sistema ha riscosso grande successo in Germania e in gran parte dell’Europa, dove le autostrade sono state omologate per i 250 km/h ed è stata vietata, per ragioni di sicurezza, la circolazione delle moto.

Moderato invece il successo nel nostro paese, dopo i primi due giorni del Motor Show, il padiglione Bosh è stato chiuso dalla Milizia statale per l’Ecologia, in quanto ritenuto di immagine dannosa per il successo dei nuovi disegni di legge contro la velocità.

 

1 Gennaio 2020 – Inaugurato a Monza il nuovo Autodromo sotterraneo, in sostituzione di quello storico chiuso in seguito ad una battaglia degli ambientalisti nel 2007. Dopo lo smantellamento del vecchio Autodromo, una mostruosa speculazione edilizia ha trasformato il parco di Monza nella lussuosissima Milano 4, troncando così ogni speranza di rivedere il vecchio Autodromo.

Ora, dopo la legge 145 del 2011 che ha definitivamente abolito la costruzione di impianti velocistici in superficie, ecco il primo autodromo in sotterranea del mondo. Costato 120 miliardi di euro, si pone ai vertici per tecnologia e sicurezza. Nei prossimi giorni l’apertura al pubblico con le prove libere per moto. Costo di un turno: 12500 euro per 20 minuti.

Come stai?

Non c’è male, grazie. Cioè, non del tutto, diciamo che sabato mattina ero qualcosa di simile ad un rottame.Venerdì sera, insieme a Giampy, dopo aver pasticciato con tennent’s Super, un cocktail semi inventato  (jack + red bull, mica male), altra birra, due pizze da Vitto,  sono tornato a casa e sono partito nel mondo dei sogni appena toccato il cuscino. Fin qui tutto ok (più o meno), poi all’alba, svegliandomi con una sete infernale, mi dirigo in cucina e scopro che non c’è acqua… nè in frigo nè sul tavolo… sì ma sono le 6.. col cazzo che vado a prenderla giù in box…. c’è un bottiglione di coca cola.. ok va bene quella. Dalle 6 alle 10 del mattino, con numerosissimi risvegli in preda ad una sete bestiale (mai più due pizze da Vitto, una va più che bene….) finisco una bottiglia da 2 litri di Coca cola.
Al risveglio definitivo, alle 13 circa, ho intuito subito che il mio corpo non aveva gradito un granchè la birra, il wiskey, le pizze e i 2 litri mattutini di coca….  risultato: stomaco in fiamme, pasta in bianco, sabato sera tranquillissimo a guardarmi SciFOX…  adesso sì che sto bene…. cmq occhio ai cocktail strani. La prox volta, ci starò più attento… solo Tennent’s  

Prime impressioni RSV 1000….

SCHEDA TECNICA
Marca: Aprilia
Modello: RSV 1000 R Factory
Cilindrata (opzionale): 998
Colore (opzionale): Rosso fluo/Grigio piombo
Particolari Caratteristiche: Terminali racing E.S.C. con mappatura eprom dedicata
Cominciamo dall’inizio. Quest’acquisto nasce dalla voglia di "farsi un regalo" per colmare un paio di grosse delusioni raccattate a inizio anno.
E così, dopo 1000 patemi sul cambio di cilindrata, ho scelto semplicemente quella che più mi piaceva. Quella che avrei avuto più soddisfazione a guidare. Ed ora posso dire di avere fatto la scelta giusta.
Il passaggio da 125 2 tempi a 1000 bicilindrico può sembrare una cosa da pazzi, ma questa moto è molto meno cattiva e minacciosa di quanto sembri. Merito della proverbiale qualità di guida targata Noale, capace di mettere a suo agio anche un incapace, e in grado di infondere la massima fiducia nel mezzo fin dalle prime battute.
La posizione di guida è sensibilmente diversa, con la sella molto alta e arretrata, pedane altissime e i polsi molto carichi sull’avantreno, per strada alla lunga risulta costrittiva ma sicuramente nell’uso in pista risulterà cosa ben gradita.
Il motore non è proprio come me lo aspettavo, ma è stata una piacevole sorpresa….  intendiamoci, è ovvio che scendendo dal 125 qualunque moto a 4 tempi sembra un missile. nel caso in questione si passa da una zanzarina urlante di 110 kg con coppia motrice praticamente nulla, a un bisonte di 200 kg con la coppia di un gorilla di montagna incazzato e la sciagurata tendenza a tirare per benino già dai 3000 giri, cosa che in strada ti fa andare… un pò troppo fortino senza accorgertene.
Dicevo, il motore mi ha stupito per le caratteristiche. Mi aspettavo un propulsore graduale e "amichevole", invece la RSV ha una spiccata propensione a girare alto. Dai 3000 giri spinge bene diventando più concreto sui 4500-5000, poi ai 6000 improvvisamente diventa brutale e parte una spinta spaziale che non si esaurisce fino ai 10500 circa… oddio, c’è ancora un pò di allungo ma i 10500 sono la soglia ottimale, difatti ho impostato il led di avviso cambiata a quel regime.
Probabilmente questo carattere molto deciso del propulsore è dovuto anche alla coppia di terminali aperti, che rendono la vita decisamente più facile al biclindrico di 60°. Difatti, nei terminali originali sono presenti, oltre alla sonda lambda, ben due catalizzatori… una volta liberata da questa "zavorra" ambientale, la RSV è libera di esprimersi come si deve.
Bastano i primi 10 minuti in sella per capire che queste moto non sono fatte per la strada, basta un paio di gradi di acceleratore in più per incrementare la spinta con decisione e torvarsi subito a ridosso della macchina che fino a 2 secondi prima era 200 metri più avanti…. anche la posizione, molto carica e sportiva, non aiuta.. è come se la moto ti invitasse a sdraiarti in carena e dare tutto gas. Ci vuole testa, e bisogna stare molto attenti.
Che dire della guida? Qui comincia il capitolo che più mi piace. Questa moto praticamente va da sola. Alle bassissime velocità ci si rende conto subito di avere sotto le chiappe un bestione pesantissimo, basta tuttavia alzare un pò l’andatura che la RSV si comporta magnificamente. Sembra di guidare un 250, tale è la reazione immediata ad ogni sollecitazione che gli imprimi. A tutto ciò va aggiunta una stabilità semplicemente incredibile, capace di non farti impensierire neanche quando ti ritrovi a passare su una curva in viadotto in tangenziale con i guinti di dilatazione che ti fanno sobbalzare a velocità ben superiore di quanto consentito dal Codice….
La moto l’ho ritirata con un assetto che, a dire il vero, non mi era molto congegnale. Per l’uso stradale ho ammorbidito davanti e dietro e ho ritarato la molla del mono sulla base delle indicazioni reperibili sul sito del buon Ed il Polso, e le cose sono migliorate di molto. Queste sospensioni, benchè a detta di alcuni siano delle Ohlins "patacca", fanno bene il loro lavoro. Ho provato per curiosità a spostare un paio di click in compressione sul posteriore durante una sosta al tabaccaio, e ho captato la differenza… seppur minima, ma si sentiva. Col 125 per sentire un cambiamento tangibile nel comportanento del mono non bastavano 5 click…… 
Certo, non è una moto da città. Se col 125 ancora ancora ce la fai, con questa soffri tantissimo. Meglio strade di montagna dove le tonnellate di coppia del motore ti permettono di mangiare qualunque salita, le strade del lago con curvoni larghi e veloci… dove col 125 a malapena te li godevi a 170, adesso è un’altra musica… ma sempre concentrati e con l’occhio attento a captare ogni cosa che succede sulla strada. Con una moto così va tutto più in fretta e non ci vuole molto per riflettere e pensare a quanto è dannatamente facile farsi male con un mezzo simile.
E’ vero, in caso di necessità ci sono i freni… e che freni. Anche se, ovviamente, non puoi certo sperare che sistemino tutto loro. Però l’impianto completo Brembo serie oro è decisamente all’altezza della sua reputazione, basta un dito per fermarsi con una decelerazione consistente, a due dita la frenata è già davvero forte e si percepisce l’alleggerimento netto del retrotreno… a quattro dita si rischia il cappottamento. All’inizio non è stato così semplice abituarcisi ma una volta fatte le misure si riesce perfettamente a modulare la frenata.
Finora ho parlato dei pregi.. è anche prevedibile, nell’esaltazione dei primi tempi dopo l’acquisto è difficile essere scontenti. Le critiche che per ora posso muovere a questa (stupenda) moto sono poche…. la prima marcia troppo corta, meglio usarla solo per partire e poi dimenticarsela se non ci si vuole ritrovare a candela a 6000 giri, la posizione di guida è abbastanza costrittiva (anche se, diciamocela tutta, se ti piace la moto che guidi poco te ne importa), e la mancanza di un "regime tranquillo" del motore… le 4 cilindri in basso "dormono" cosa che le rende, a certi regimi, molto dolci e sfruttabili per strada, cosa che aiuta a non andare troppo forte.. questo bicilindrico, invece, ha giusto il range dai 3000 ai 4500 in cui va "pianino"… poi inizia a spingere subito forte.
Ora non mi resta che finire di conoscerla e prenderci la mano il meglio possibile.. questa moto restarà stradale per un annetto al massimo, poi la farò solo pista come ho già fatto con la RS 125. Penso che andrò a provarla in pista già quest’estate, ad agosto, se mi sentirò pronto.
E, per allora, scriverò una nuova recensione…