Avrei voluto scrivere un report entusiasmante, allegro, spensierato… i classici sentimenti che imperano dopo una giornata in pista andata bene. Purtroppo a Rijeka, nella trasferta con l’m.c.m. team, non tutto è andato per il meglio.
Ho conosciuto persone di ottima compagnia (e parecchio bravi a guidare), ho scoperto una pista divertente, affascinante e allo stesso tempo severa e intransigente… l’Automotodrom Grobnik di Rijeka è una esperienza che raccomando a tutti i pistaioli, sebbene in fatto di sicurezza, a dirla tutta, non offra il massimo…
Martedì mattina all’insegna dell’apprendistato. Le Dunlop GP Racer in mescola M e H mi hanno fatto una ottima impressione fin dall’inizio e devo dire che non hanno davvero nulla da invidiare alle SC, anzi, la loro durata sembra decisamente superiore. La pista è difficile da imparare, e all’inizio era difficile capirci qualcosa. L’asfalto ha un’ottima tenuta nonostante parecchie imperfezioni, ma la vera difficoltà sta nel disegnare le traiettorie giuste. Tante curve, e una dietro l’altra.
Martedì mattina dopo circa 80 km di prove libere inizio a capire qualcosa del tracciato, scendo intorno all’1.48 e inizio a ingranare, ma sul più bello inizia a piovere.
Martedì pomeriggio non si gira quindi, e vanno a farsi benedire i miei propositi di miglioramento. in compenso la sera stessa ci scappa una bella mangiata a base di pesce in un ristorantino sul mare a Rijeka, insieme ai ragazzi dell’m.c.m. e a matley e i suoi compagni di box.
Mercoledì mattina 25 aprile, al risveglio ci attende un sole splendido e si arriva in autodromo col morale bello alto. Alle 9 si aprono i cancelli, e inizia il delirio. E’ arrivata tantissima gente, c’è uno sproposito di moto in pista, e nella prima ora di prove libere sventola per 6 volte la bandiera rossa. Giro sugli stessi tempi del giorno prima ed è inutile forzare eccessivamente visto il traffico pazzesco che c’è in pista. Alle 13.00 si riesce ad entrare, complice la gara di Bobo racing, e per 6 giri tiratissimi riesco finalmente a guidare meglio. Cerco di seguire da vicino Bull e Sincro ma dopo un paio di giri a causa del loro ritmo elevato e del traffico li perdo di vista e mi ritrovo in solitaria. Mi tolgo qualche soddisfazione, un bell’ingarellamento con un 999 fila e un sorpassone al cardiopalma ad un 1098, e alla fine mi porto sull’1.46 . Purtroppo, di lì a poco, sventola di nuovo la bandiera rossa, e mentre rallento per rientrare vedo la moto di claudio per terra. Si è toccato con una moto più lenta ed è scivolato, per lui una caviglia gonfia e un dito steccato sancisono la fine dei giochi. Passano pochi minuti e rientriamo, pochi giri e di nuovo la bandiera rossa… stavolta, alla staccata della Zagabria, trovo la moto di Sincro semidistrutta sull’asfalto, ed è un altro tuffo al cuore. Vedo Dani sdraiato nella via di fuga, alza un braccio, è cosciente, e tiro un sospiro di sollievo. Al rientro ai box lo raggiungiamo mentre lo medicano…. una moto più lenta gli ha tagliato la strada alla staccata e lo ha buttato fuori. Due cadute, tutte e due causate da gente tropo inesperta e tropo lenta che non sa come comportarsi in pista. Non si può andare avanti così, bisogna fare qualcosa. Ma questo è un altro discorso e non voglio divagare ora….
Sottolineo solo che il coglione che ha buttato fuori Sincro è scappato e non si è fatto neanche vedere, pur sapendo di aver causato un brutto incidente ad un’altra persona… vergognoso.
Dopo i due fattacci, i bollenti spiriti si sono un pò calmati e la voglia di tirare al limite si è affievolita. Rientro, e inanello un’ultima decina di giri, cercanco di migliorare nei punti dove so di essere lento, vedo sempre due/tre giri in 46 ma non riesco a scendere, anche perchè non riesco a trovare un giro pulito, sempre sempre un sacco di traffico.
Sono le 16 e decido di chiudere la giornata con un’ora di anticipo, in modo da iniziare a caricare il furgone per poter partire al più presto… con Sincro che ha entrambe le caviglie doloranti, non è il caso di fermarsi qui per la notte. La trasferta di Rijeka si chiude così, con l’amaro in bocca per due amici che si ritrovano doloranti e con le moto semidistrutte e non per colpa loro, e con la convinzione che non ho girato un granchè bene, che potevo fare di meglio ma forse le condizioni non c’erano.. e allora va bene così.
Ho conosciuto persone di ottima compagnia (e parecchio bravi a guidare), ho scoperto una pista divertente, affascinante e allo stesso tempo severa e intransigente… l’Automotodrom Grobnik di Rijeka è una esperienza che raccomando a tutti i pistaioli, sebbene in fatto di sicurezza, a dirla tutta, non offra il massimo…
Martedì mattina all’insegna dell’apprendistato. Le Dunlop GP Racer in mescola M e H mi hanno fatto una ottima impressione fin dall’inizio e devo dire che non hanno davvero nulla da invidiare alle SC, anzi, la loro durata sembra decisamente superiore. La pista è difficile da imparare, e all’inizio era difficile capirci qualcosa. L’asfalto ha un’ottima tenuta nonostante parecchie imperfezioni, ma la vera difficoltà sta nel disegnare le traiettorie giuste. Tante curve, e una dietro l’altra.
Martedì mattina dopo circa 80 km di prove libere inizio a capire qualcosa del tracciato, scendo intorno all’1.48 e inizio a ingranare, ma sul più bello inizia a piovere.
Martedì pomeriggio non si gira quindi, e vanno a farsi benedire i miei propositi di miglioramento. in compenso la sera stessa ci scappa una bella mangiata a base di pesce in un ristorantino sul mare a Rijeka, insieme ai ragazzi dell’m.c.m. e a matley e i suoi compagni di box.
Mercoledì mattina 25 aprile, al risveglio ci attende un sole splendido e si arriva in autodromo col morale bello alto. Alle 9 si aprono i cancelli, e inizia il delirio. E’ arrivata tantissima gente, c’è uno sproposito di moto in pista, e nella prima ora di prove libere sventola per 6 volte la bandiera rossa. Giro sugli stessi tempi del giorno prima ed è inutile forzare eccessivamente visto il traffico pazzesco che c’è in pista. Alle 13.00 si riesce ad entrare, complice la gara di Bobo racing, e per 6 giri tiratissimi riesco finalmente a guidare meglio. Cerco di seguire da vicino Bull e Sincro ma dopo un paio di giri a causa del loro ritmo elevato e del traffico li perdo di vista e mi ritrovo in solitaria. Mi tolgo qualche soddisfazione, un bell’ingarellamento con un 999 fila e un sorpassone al cardiopalma ad un 1098, e alla fine mi porto sull’1.46 . Purtroppo, di lì a poco, sventola di nuovo la bandiera rossa, e mentre rallento per rientrare vedo la moto di claudio per terra. Si è toccato con una moto più lenta ed è scivolato, per lui una caviglia gonfia e un dito steccato sancisono la fine dei giochi. Passano pochi minuti e rientriamo, pochi giri e di nuovo la bandiera rossa… stavolta, alla staccata della Zagabria, trovo la moto di Sincro semidistrutta sull’asfalto, ed è un altro tuffo al cuore. Vedo Dani sdraiato nella via di fuga, alza un braccio, è cosciente, e tiro un sospiro di sollievo. Al rientro ai box lo raggiungiamo mentre lo medicano…. una moto più lenta gli ha tagliato la strada alla staccata e lo ha buttato fuori. Due cadute, tutte e due causate da gente tropo inesperta e tropo lenta che non sa come comportarsi in pista. Non si può andare avanti così, bisogna fare qualcosa. Ma questo è un altro discorso e non voglio divagare ora….
Sottolineo solo che il coglione che ha buttato fuori Sincro è scappato e non si è fatto neanche vedere, pur sapendo di aver causato un brutto incidente ad un’altra persona… vergognoso.
Dopo i due fattacci, i bollenti spiriti si sono un pò calmati e la voglia di tirare al limite si è affievolita. Rientro, e inanello un’ultima decina di giri, cercanco di migliorare nei punti dove so di essere lento, vedo sempre due/tre giri in 46 ma non riesco a scendere, anche perchè non riesco a trovare un giro pulito, sempre sempre un sacco di traffico.
Sono le 16 e decido di chiudere la giornata con un’ora di anticipo, in modo da iniziare a caricare il furgone per poter partire al più presto… con Sincro che ha entrambe le caviglie doloranti, non è il caso di fermarsi qui per la notte. La trasferta di Rijeka si chiude così, con l’amaro in bocca per due amici che si ritrovano doloranti e con le moto semidistrutte e non per colpa loro, e con la convinzione che non ho girato un granchè bene, che potevo fare di meglio ma forse le condizioni non c’erano.. e allora va bene così.
Un grazie a tutti per la compagnia e per il supporto, e un saluto a tutti quelli che ho conosciuto al box "bike me aprilia". Saluti a Alex1300, Bulldog, Claudio, Tex, Matley e i suoi amici, Benjofactory (e grazie per le foto!),Denis, e infine naturalmente Sincro, che mi ha permesso di unirmi al gruppo e di conoscere tutte queste persone. Complimenti anche a Tex per il quinto posto e a Denis per il terzo posto!!!!
E un grosso in bocca al lupo a Claudio e ovviamente a Sincro, che è stato il mio compagno di viaggio in questi 4 giorni, sperando che la prossima pistata insieme vada decisamente meglio!!
E un grosso in bocca al lupo a Claudio e ovviamente a Sincro, che è stato il mio compagno di viaggio in questi 4 giorni, sperando che la prossima pistata insieme vada decisamente meglio!!