Moments… [driving @ midnight]

Driving at night

Non so se sono l’unico a cui succede. 

Talvolta mi capita di trovarmi al volante a notte fonda e rimango sorpreso da quanto piacevole sia la sensazione di solitudine che vivi mentre attraversi vie che normalmente di giorno brulicano di automobili. Scopri angoli di strada, curve e tratti di provinciale che sono davvero piacevoli da percorrere, “luoghi” che non immaginavi e che non avevi mai potuto “provare” perchè li hai percorsi sempre in coda all’ora di punta.

Quella sensazione.. di esserci solo tu per strada, mentre il mondo intero sta dormendo. E trovarsi finalmente a godersi una accelerazione, una curva presa allegramente, sorridere mentre impugni il volante. Tanto non c’è nessuno, posso fare il ragazzaccio per qualche chilometro. Divertirsi… una volta qualcuno mi ha detto che la differenza tra un uomo e un bambino sta nel prezzo dei suoi giocattoli. In questo momento non posso che trovarmi d’accordo.  

L’orologio della Shiro segnala imperiosamente che è ormai tardissimo e nella mia testa l’allarme è scattato da un pezzo visto che le ore di sonno restanti si contano sulle dita di una mano… ma la voglia di allungere il percorso e godersi qualche altro chilometro di “solitudine” è fortissima. Credo che sia normale…. dopo 12 ore di lavoro circondato da persone che ti assillano e ti chiedono cose in continuazione, dopo una maxitavolata con gli amici andata decisamente per le lunghe, avere voglia di un pò di solitudine forse è fisiologico. Forse è anche la riscoperta di qual piacere di guida che giace sempre soggiogato dalla coltre di traffico soffocante che ormai impedisce di godersi qualunque spostamento in automobile. Forse…. sarà che sono strano io.

Ma a me questi momenti piacciono da impazzire.

CERCASI SVINCOLO. DISPERATAMENTE

Traffico sulla A9

Non credo di essere l’unico automobilista che da mesi ormai si sta chiedendo, senza trovare una risposta, per quale motivo il caro vecchio svincolo di Origgio sulla A9 Lainate-Como/Chiasso meritasse proprio di morire.
E’ stato mio compagno di viaggio per anni, tornando da Varese verso casa mi permetteva di saltare il (perennemente congestionato) nodo viario di Saronno, tornando poi a infilarmi nella bustese all’altezza di Limbiate. Un percorso di vie e viette in mezzo alle città, un pò laborioso sì, ma decisamente scorrevole e molto più piacevole rispetto ai 20 minuti di coda necessari per attraversare la città egli amaretti. Con un bel risparmio di tempo, per di più. Per non parlare delle nuotate distensive post giornata lavorativa che di tanto in tanto mi concedevo alla piscina di Caronno, che si trovava lì a pochi chilometri ed era proprio di strada.
Ma ora l’uscita non c’è più. Soffocata dietro una muraglia di barriere fonoassorbenti ha chiuso i battenti per sempre per lasciare posto al nuovo, titanico svincolo di Origgio/Uboldo situato almeno un paio di chilometri più avanti, tanto che potremmo più propriamente chiamarlo svincolo di Saronno Sud. Ora, uscendo qui ci si ritrova.. in coda. Appena abbandonata l’autostrada inizia la colonna. Lo svincolo infatti confluisce nella rotatoria in cui si intersecano via Parma (prosecuzione della Monza-Saronno) e la statale Varesina, un collo di bottiglia eccezionale in cui autoveicoli e mezzi pesanti si ritovano invischiati avanzando a velocità tartarughesca. L’apertura del nuovo svincolo non ha fatto altro che incrementare l’aggravio di traffico a cui era soggetta questa intersezione, con conseguenze immaginabili. Immaginabili per chiunque, ogni giorno, percorre le strade di questa zona. Immaginabili, credo, per chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio. Ma allora mi chiedo come c.. sia possibile che non l’abbiano immaginato i progettisti dell’infrastruttura.
Sicuramente non è un’opera “stupida e inutile”, in ingresso verso Milano aiuta, anzi arrivando dalla Monza-Saronno per andare verso varese adesso si può entrare direttamente in A9 al termine di via Parma. Comodo, senza dubbio. Probabilmente ha anche aiutato a sgravare l’uscita di Saronno, un chilometro più avanti, che era perennemente congestionata. Su questo siamo d’accordo.
Ma se l’uscita si chiama “Origgio”, ritengo sia legittimo aspettarsi quantomeno che da lì si possa raggiungere l’omonimo comune e zone contigue in modo rapido e agevole, cosa che infatti prima accadeva. Ora, invece, per chi è diretto a Origgio e zona limitrofa questa uscita è un delirio, e rappresenta un danno non indifferente in termini di tempo e di qualità del viaggio.

Schema traffico nuova uscita di Origgio-Uboldo

Nella cartina che ho “preso in prestito” da Google Maps trovate schematizzata la situazione attuale. Se prima uscivi a Origgio, subito dopo il nodo A8/A9, in pochi minuti raggiungevi Cesate, Caronno saltando la “zona maledetta” delle code perenni a sud di Saronno. Ora, invece, il nuovo svincolo ti catapulta proprio lì, nel bel mezzo del casino.
Possibile che nel grande piano di ampliamento e riqualificazione della A9 non ci sia stato spazio anche per riqualificare, allargare, migliorare il “vecchio” svincolo di Origgio? Era davvero necessario eliminarlo? Perchè è stato deciso che quello svincolo poteva essere abbandonato…? Davvero era così “inutile? Io non sono l’unico che si muove tra Milanese, Brianza, Comasco, e Varesotto. Ho già sentito molta gente inca**ata per la chiusura della vecchia uscita. E io lo sono quanto loro. Rivoglio il mio vecchio svincolo, dannanzione!

Cosa invidi?

 

L’altro giorno mi hanno fatto una domanda strana: cosa invidi di più al prossimo?

Lì per lì non ho saputo rispondere. Non è facile, bisogna prima di tutto essere sinceri con sè stessi e interrogarsi a fondo: sono invidioso? Ho mai invidiato davvero qualcuno? Se sì, per cosa?

Qui casca l’asino perchè la reazione spontanea è quella di mentirci spudoratamente (sì, ho scritto proprio “mentirci”.. mentire a noi stessi) e “fare i superiori”, autoconvincendoci che noi in realtà invidiosi non lo siamo, che abbiamo già tutto quello che ci serve, che i soldi non fanno la felicità, che a noi le cose materiali non interessano… ecc.. ecc.. 
PALLE! Palle colossali… perchè almeno una volta nella vita ci siamo ritrovati a rosicare, per un motivo o per l’altro. Per il collega che ha preso la promozione e arriva a sovrastarci nell’organigramma, per il vicino che si è comprato il macchinone, per l’amico che si è fidanzato con la ragazza che ci piaceva fregandocela da sotto il naso… eccetera.
Anzi, dirò di più.. in genere noto nella gente un estremo accanimento nei confronti del prossimo quando ottiene qualcosa in più di loro. E da questo traggono origine molti dei luoghi comuni più diffusi, dettati proprio dall’invidia. E così, il collega che prende la promozione al posto nostro è un “raccomandato”. Il vicino che si è comprato il macchinone è un disonesto che sicuramente evade le tasse e froda il fisco. E la ragazza che ha preferito l’amico è una stronzetta superficiale che ha scelto lui solo perchè belloccio e fisicato…
Potremmo pensare che il collega si sia meritato la promozione più di noi, che il vicino abbia acquistato l’automobile dei suoi sogni onestamente e se la sia guadagnata, che il nostro amico sia stato effettivamente più solare e simpatico di noi con quella ragazza…. macchè.. queste idee non ci sfiorano nemmeno. Il nostro cervello non tenta nemmeno di formularle. Diamo sempre per scontato che il successo altrui sia ingiusto e immeritato e nel farlo perdiamo il contatto con la realtà e con ogni principio base di obbiettività… e così il mondo diventa un postaccio popolato da “raccomadati”, “stronzi”, “disonesti” a cui va sempre tutto meglio che a noi.
E’ vero o no? Dai, cerchiamo di essere onesti. Di tanto in tanto ci caschiamo ☻

Non posso nascondere che più di una volta sono stato un pò invidioso.
Non credo che l’invidia meriti l’accezione di sentimento esclusivamente negativo. Una punta di invidia per i risultati ottenuti da qualcun altro può spingerci ad avere più slancio nel cercare di raggiungere le nostre ambizioni e realizzare i nostri sogni. Può esistere una forma di “invidia positiva”, se dal sentimento riusciamo a trarre insegnamenti ragionevoli, e a tirare fuori un pò di palle per provare ad ottenere quello che vogliamo.
Credo anche che ciò che deve essere evitato ad ogni costo… e che va represso non appena ci rendiamo conto che inizia a prenderci…. è quell’invidia cattiva che consuma, inquina e distrugge. Travolge i rapporti umani come una valanga, genera rancore, incrina amicizie e rovina le persone. E’ un pò come “il lato oscuro della forza” è un sentimento facile, seducente, che ti ammalia e ti cattura. E da lì in poi è un attimo. Senza rendersene conto, si giunge a provare astio se non anche odio per il prossimo, solo perchè ha qualche cavolata in più di te. Ma non ne vale la pena, perchè ci si fa del male da soli e si fa del male agli altri. Questo è forse uno dei “mali nascosti” più brutti che si annidano nella nostra società, è diffusissimo seppur ben camuffato. E credo che sarà molto difficile debellarlo, perchè avremmo bisogno di un forte cambio di mentalità. Forse un giorno o l’altro ci arriveremo, ma vedo ancora ben lontana l’uscita del tunnel…
Non nascondo che dopo aver scritto questo mi sento un pochino sollevato, perchè mi rendo conto che sono stato sì invidioso qualche volta, ma per fortuna non sono mai arivato ad odiare nessuno. Purtroppo ho provato invece a subire l’invidia degli altri, e beh.. è stato davvero brutto.

OK, dopo questa digressione, sulla quale si può essere più o meno d’accordo, è ora di rispondere alla domanda iniziale: cosa invidi di più al prossimo? Dopo lunga e ponderata riflessione, sono giunto alla risposta.
Io invidio, ferocemente, quelli che hanno il metabolismo che va a duemila all’ora.
Per intenderci, quelli che fanno una vita sedentaria, non praticano alcuno sport e mangiano come dei leoni, ma nonostante ciò non mettono su neanche un chilo e rimangono magri come dei chiodi. Io nuoto 25 km al mese, faccio pesi 2 volte a settimana, mezz’ora di cyclette almeno 3 volte a settimana, sto attento a quanto e cosa mangio…..    ma la pancia non va giù….. accidenti a voi!! Vi odio! ☻

Questo è quello che invidio di più… lo so, è una stupidaggine. Per fortuna, aggiungerei. ☻

Fisso o non fisso.. questo è il problema.

 

Ieri il nostro premier acquisito si è espresso in maniera molto diretta circa il posto di lavoro a tempo indeterminato. Forse lo ha fatto nel modo sbagliato, utilizzando una frase non molto adatta alle circostanze.. in effetti sentir dire “I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno il posto fisso a vita” suona tanto come “mi spiace, la festa è finita, sarete tutti precari. Arrangiatevi”.
In realtà, penso di aver capito cosa intendesse dire veramente il Professor Monti, e mi odierete ma io sono d’accordo. Il “posto fisso” è il motivo per cui oggi le aziende non assumono più nessuno. Il motivo per cui anche i grandi gruppi industriali che vanno bene (e in Italia ce ne sono) preferiscono riempirsi di interinali o tenersi i pensionati consulenti piuttosto che assumere dei giovani. Il motivo per cui abbiamo la disoccupazione giovanile al 30%. E’ lo stramaledetto posto fisso.
Dico “stramaledetto” pur essendo io uno che ne beneficia da parecchi anni e grazie alla sicurezza che mi ha dato ora vivo da solo e ho un buon tenore di vita. Dico “stramaledetto” perchè ha permesso e permette a tutt’oggi a orde di fannulloni di portarsi a casa lo stipendio pur non facendo un kaiser tutto il giorno. E io nelle fabbriche ci VIVO, per più di 10 ore al giorno, e queste cose LE VEDO. E purtroppo devo anche cercare di combatterle. Ma tu, anche se sei caporeparto, hai le mani legate, nessuna leva punitiva per agire efficacemente nei confronti di chi naviga in internet con l’Iphone, chi si trastulla, che si imbosca assentandosi dal reparto per mezz’ora. Nessuna fottuta leva punitiva. Solo la possibilità di fare una “ramanzina” sperando che il soggetto in questione, almeno per un pò, righi dritto. E senza essere aggressivo, senza alzare troppo la voce, perchè ai corsi ti insegnano che è sbagliato, che bisogna essere “assertivi” e agire con autorevolezza, non con autorità. Già. Peccato che con i fannulloni di professione non serva a una mazza. Perchè sono sicuri al 100% che non può succedergli nulla.
E’ quasi un decennio che frequento reparti operativi di grandi aziende.. e di fannulloni ne ho visti davvero a non finire. Ma non ho mai visto arrivare neppure un provvedimento serio… mai, neanche una lettera di richiamo. Nemmeno in casi di gente pescata dai capireparto a sottrarre materiale dal magazzino.
Questo è uno schifo, e mi auguro che il Professore, con la sua “sparata” di ieri sera, in realtà intendesse che vuole combattere questo, e non renderci tutti precari. Se è così, Professore, sono con lei.
Perchè è ora che le aziende abbiano gli strumenti per castigare che batte la fiacca e valorizzare chi si impegna. E’ ora di finirla col “siamo tutti uguali”, chi fa il doppio merita il doppio, chi fa la metà merita la metà.
Perchè quando arriva la fine del mese e penso che l’operaio che passa mezza giornata con l’Iphone in mano percepisce esattamente lo stesso salario del collega che invece lavora diligentemente mi inc.. veramente parecchio.
Se è così, ha il mio plauso Prof.

Se non è così.. beh.. allora si salvi chi può.