La parte più bella è il viaggio

Non è proprio semplicissimo scrivere mentre l’eurocity si arrampica sui tornanti del Gottardo ma visto che il notebook arranca a connettersi alla wifi del treno, mi è venuta voglia di ingannare il tempo scrivendo qualcosa, almeno finchè non recupero un minimo di connettività internet.

Ho lasciato Monza sotto un pallidissimo sole tendente al nuvoloso, ma la situazione dirigendosi a nord non è migliorata. Dopo Bellinzona cielo grigio, nubi basse e pioggia copiosa hanno iniziato a fare da sfondo a questo angolo verde delle Alpi. Non mi dispiace, in realtà, a suo modo è comunque un paesaggio piacevole da guardare, sarà forse che mi sto davvero godendo la carrozza deserta e silenziosa dell’eurocity con una selezione di Cafè del Mar nelle orecchie a volume quasi impercettibile.

E’ ormai cominciato il conto alla rovescia per l’apertura del tunnel di base del Gottardo, e tra non molto questo storica tratta ferroviaria non sarà più percorsa da treni a lunga percorrenza. Parliamo di una delle massime opere ingegneristiche di tutti i tempi, un tunnel di 57 km scavato nella roccia delle Alpi in cui i treni viaggeranno a 250 chilometri orari riducendo di oltre un’ora il tempo necessario per andare a Milano a Zurigo. Insomma, una di quelle opere che danno parecchio materiale di lavoro ai produttori di documentari televisivi.

E’ uno dei rarissimi casi in cui accolgo il progresso con una punta di dispiacere perché l’idea di un tunnel, seppur modernissimo e velocissimo, un po’ mi rattrista se penso che andrà a sostituire questa piacevole ora e mezza di paesaggio alpino cullato dal treno che ancheggia per i tornanti della vecchia linea…

Sì è vero, il tempo è denaro, e per chi viaggia per lavoro ogni minuto è prezioso. E’ anche vero che questo è un viaggio di piacere e quindi ho un po’ di tempo da sperperare (vero in parte, perché in realtà devo anche visitare un’azienda.. ma quello è un altro aspetto del viaggio) però il bello del viaggio a volte è proprio IL viaggio, ma in quest’era frenetica e burrascosa in cui si fa di tutto per rendere gli spostamenti sempre più brevi, un po’ questa magia si è persa.

E’sorprendente quanto in fretta cambi il tempo scavalcando le montagne. Ora che la discesa è iniziata da un po’ il cielo va nettamente rischiarando. Ora che ho il wi fi ho iniziato un po’ di sana navigazione “cazzeggiosa” e scrivo poco alla volta man mano che passano i chilometri. Tra Arth-Goldau e Zug la giornata è ormai irriconoscibile, adesso dal finestrino dell’ ETR 610 entra una sinfonia di colori. e’ talmente bello il colpo d’occhio che nel giro di pochi istanti ho già in mano la Nikon e scatto a ripetizione.

E’ un bel modo di viaggiare, forse il più bello. E spero che la mia prossima volta sul Gottardo non sia in un super-tunnel.

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