Thirty-four years old

34Il titolo scimmiotta volutamente un mio post da adolescente depresso di ben 10 anni fa. Il tempo vola davvero.

Incredibile in questo decennio quanto è cambiata la mia vita e quante cose sono successe. Pazzesco. Ma questo non è un post nostalgico, è un post di aggiornamento. Eh già, non scrivo da un bel po’; purtroppo il periodo è dannatamente intenso e per quanto possa sembrare incredibile, il tempo è davvero poco, anche per sedersi al tavolo a scrivere.

Ieri l’altro ho compiuto gli anni, i festeggiamenti sono stati un po’ sotto tono siccome sia io che Hanna siamo impestati di influenza (influenza a Luglio?? Ebbene sì…) quindi un bel gelatino (per lenire il mal di gola) davanti al televisore, un film e via. Non ho la più pallida idea di dove e come siamo riusciti a beccarci (in sincrono, per di più) un virus influenzale in piena estate, ma del resto i sintomi parlano chiaro: febbre alta, dolori assortiti, mal di gola, tosse e ghiandole del collo gonfie come palloni non vengono certo con un semplice colpo d’aria. Mi dispiace perché vado a interrompere un record di imbattibilità di un anno e mezzo – era da dicembre 2015 che non beccavo neanche un raffreddore – tutto sommato però, con un po’ di aspirina crucca e qualche pastiglia assortita me la sono cavata abbastanza bene, sono riuscito anche a non stare a casa dal lavoro (vuoi mica dare buca ad una riunione col CEO? Eh già.. nella mia testa sono ancora schiavo della distanza di potere all’italiana..) ma ad Hanna è andata decisamente peggio, febbrone da cavallo e due giorni totalmente KO.

Quest’anno, visto il periodo decisamente impegnativo che sto passando, ho voluto gratificarmi con un bel regalo, come ai vecchi tempi. Sì, parliamo sempre di un potente veicolo a motore (ma stavolta a 4 ruote). Sono entrato ufficialmente nel club del 2.0 turbo con una fantastica TT 8J grigia, che ho collaudato lo scorso weekend con un Darmstadt/Basilea andata e ritorno da Fabietto e famiglia. Collaudo perfettamente riuscito, la piccola va ancora come un treno nonostante qualche annetto sulle spalle, che però non dimostra affatto.

Ci vuole un po’ di distrazione, perché il periodo é davvero tosto.

Qualche spiraglio di tranquillità nella situazione lavorativa dovrebbe vedersi a fine Agosto. Speriamo. Perché ho bisogno di tirare un po’ il fiato. La cosa buona è che qui scoppiamo di lavoro. Mi ricorda i tempi d’oro in AW quando c’era talmente tanto lavoro che ogni mese arrivava gente nuova in reparto. Speriamo solo che qui la cosa sia più… duratura.

Ma la vera novità è che Hanna si è trasferita da me. É qui dal 21 di Giugno e per il momento, è ancora a casa in attesa del permesso di lavoro. In Maggio ha superato alla grande un colloquio e una prova in negozio presso la divisione tedesca di Luxottica a Francoforte, e le hanno proposto immediatamente un contratto. Archiviati festeggiamenti ed euforia, ci siamo dovuti subito armare di pazienza e spirito di indagine per navigare a vista nella complessa burocrazia tedesca e capire quali passaggi sono necessari per la sua assunzione in Germania. Sì perché lei, in quanto cittadina bolscevica, non fa parte della EU e purtroppo non gode del privilegio di poter accedere immediatamente al mercato del lavoro crucco e il suo permesso di soggiorno UE a tempo indeterminato le permette sì di vivere in Germania, ma non di lavorarci. Per cui siamo in ballo da quasi 2 mesi per ottenere l’approvazione dalla “Bundesagentür für Arbeit” (Agenzia del Lavoro) affinché il permesso di lavoro sia rilasciato e lei possa iniziare a lavorare. Sfortunatamente, sotto questo aspetto la Germania si rivela molto simile all’Italia: uffici pieni, code infinite e versioni che cambiano a seconda della persona con cui parli. Nessuno è in grado di dirti esattamente quali documenti servano e quali siano i tempi previsti. Così magari torni una settimana dopo per chiedere a che punto sono le tue pratiche e ti senti dire “Sono ferme perché manca il diploma di scuola superiore e i documenti relativi alla formazione” peccato che la settimana prima nessuno ci avesse detto di portarli, il diploma di scuola superiore e i documenti di formazione. Ci avevano detto: portate passaporto, permesso di soggiorno e contratto di lavoro firmato. E figurarsi se ti avvisano o ti telefonano, macché: lasciano la pratica lì a marcire finché non ti fai vivo personalmente. Per fortuna noi, abituati alla burocrazia made in Italy, sappiamo come comportarci: minimo due volte a settimana si va di persona a sollecitare. Altrimenti non si muove nulla. Insomma, ancora una volta a quanto pare tutto il mondo è paese: burocrazia a passo di lumaca e se vuoi ottenere qualcosa devi spaccare il c4#+0.
Quindi questi sono per il momento i miei due grandi poli di impegno: lavoro e il supporto ad Hanna per iniziare qui in Germania. Non lo nascondo: pensavo meglio. La lentezza e l’indolenza di questi uffici mi stanno abbastanza deludendo (oltre che costando un sacco di tempo). Capisco che la Germania è alle prese con una invasione di stranieri da ogni dove, capisco che siamo in pieno periodo di ferie, ma se la mia pratica si blocca perché devo portare altri documenti mi aspetto come minimo una telefonata. Nel frattempo il nuovo datore di lavoro di Hanna sta pazientando (la data originale di inizio del contratto era il 15 Luglio!) ma la domanda è per quanto tempo ancora sarà disposto a pazientare. Spero che si risolva tutto al più presto.

Lo stress del lavoro unito allo stress per questa situazione mi stanno un tantino mettendo alla prova. Il tutto senza contare che ho bruciato quasi tutte le mie ferie 2017 per stare vicino a mia mamma all’inizio di quest’anno, quindi per il secondo anno di fila non si va in vacanza.

Devo tener duro e aspettare di potermi concedere un weekend lungo a casa a Desio per vedere la famiglia e qualche amico. Forse ai primi di settembre. Pensavo di tornare per il weekend del gran premio di Monza. Vedremo.