E’ già Natale?

P_20171222_155650[1]Accidenti, sì, è già Natale.

Quest’anno più che mai è arrivato di soppiatto, in sordina, mi ha preso alle spalle. Sarà perché io proprio non lo stavo aspettando. Ma anche quest’anno, è già Natale.

Non sono mai stato un grande fan di luminarie, addobbi, presepi e regali. Sì certo qui in Germania a partire da fine novembre ovunque iniziano i mercatini che talvolta sono davvero belli, ma io li vedo più come una occasione di ritrovo e una scusa per qualche buon bicchiere di Glühwein, piuttosto che qualcosa di legato al Natale e alle feste.

Ma ogni anno che passa, ogni volta che iniziano a comparire luminarie, addobbi e babbi Natale, ecco che c’è sempre una costante, crescente, inarrestabile malinconia che cresce e che mi porto dentro fino al fatidico giorno. Vedo intorno a me quell’atmosfera fatta di  felicità artefatta e di trambusto consumistico e non la amo, non mi ci riconosco, vorrei in qualche modo trovarmi altrove e scansarla. Perché mi rendo conto che forse è proprio quella che mi rende malinconico.

Ma sono cose ahimè impossibili da scansare, perché come ogni anno parte inesorabile la corsa ai regali, e allora ti trovi a scervellarti per capire cosa puoi fare, cosa puoi regalare, cosa manca… e poi sbatti contro un muro. Perché ti rendi conto che oramai non ci è rimasto praticamente più niente da regalare, ormai abbiamo già tutto, ogni genere di bene di consumo, ogni genere di comodità e di oggetto superfluo ormai lo possediamo già. Solo che sei schiavo di uno schema mentale spietato che ti costringe ogni anno a cercare qualcosa di nuovo, di più bello, di più chic, di più costoso. Perché altrimenti ti sembra di sminuire la persona a cui stai facendo il regalo, e ti senti in colpa, ti sembra di mancare di rispetto se quello che regali non è sufficientemente bello e costoso. E se non trovi nulla entri in un loop mentale disastroso. Alla fine del quale, ti fermi. E rifletti.

Rifletti pensando che tutto questo è assurdo. Che se c’è una cosa bella del Natale, forse, una sola, è tornare a casa e stare con la famiglia, magari approfittare di un paio di sere per vedere gli amici, godersi alcuni giorni tutti insieme in spensieratezza. Ed ecco, quello, quello è il regalo, il vero regalo, il più grande e il più bello. E a costo zero.

E probabilmente dovremmo finirla di farci questi stramaledetti regali, che sono solo una gran seccatura. Magari scambiarci solo pensierini simbolici, semplicissimi. E basta. Perché quando ami veramente una persona, chiunque sia, Fidanzata, Familiare, o Amico, non te ne frega niente di cosa c’è dietro a quella carta luccicante, sei solo contento che una persona cara ha pensato a te.

E ripensandoci, mi sono reso conto di come certe volte ho sviluppato una devozione o un attaccamento incredibile per gli oggetti più insensati e privi di valore, solo perché a darmeli era stato qualcuno a cui volevo davvero bene. Quindi che razza di bisogno c’è di diventare matti ogni volta? Serve? Davvero?

Non lo so, sarà che quest’anno sarà il primo Natale senza la Mamma e sarà di una tristezza infinita, proprio per quello credo che il più bel regalo che possiamo farci è stare insieme e cercare di essere felici. So già che sarà dura, so già che ci saranno dei momenti di silenzio a tavola che nessuno avrà il coraggio di interrompere se non forze lo Zio Luca col suo inarrestabile, granitico spirito anticonformista, pronto a versarmi un altro bicchiere di lambrusco. Ci sarà inevitabilmente qualche lacrima, che io non riuscirò a versare perché da sempre mi porto dentro questa maledizione di riuscire a piangere solo in privato quando invece dovrei proprio abbracciare tutti quanti e lasciarmi andare.

Domani alle 8 si parte da Francoforte destinazione Monza, con un carico di regali che sto cercando disperatamente di organizzare in valigie e sacchetti. Spero che l’aria di casa mi faccia bene a la malinconia passi.

Perché, in ogni caso, se penso a Desio, mi viene ancora da chiamarla “casa”, nonostante tutto.

 

 

Ma la Germania fa schifo!

Gerschif

Tempo fa avevo scritto un post “classificando” la reazioni più curiose della gente quando vengono a sapere che vivi in Germania (vedi “le cose più strane che ti senti dire da Expat”).
C’è tuttavia una categoria che non avevo menzionato, sarà perché inizialmente non ne incontrassi molti, ma ultimamente, facendoci caso, mi rendo conto che sono in un numero consistente. Sto parlando della categoria degli “schifati”.
Chi sono gli schifati? Beh, sono quelli che con la faccia stupita e gli occhi a palla ti dicono “In Germania? Ma perché? Cosa c’è di bello in Germania? La Germania fa schifo!”

Per carità, la Germania non è perfetta come non lo è nessun posto al mondo. Ed è assolutamente vero che, se parli coi tedeschi, sono tutti concordi nel dirti che la Germania sta peggiorando e “non è più quella di una volta”.
Ci sono anche molti expat italiani che vivono qui che si professano disfattisti e insoddisfatti, quasi volessero a tutti i costi scoraggiare l’arrivo di nuovi connazionali. Ma da qui a dire che fa tutto schifo..

In ogni caso, di fronte ad una reazione del genere, ti domandi quali siano le ragioni di una posizione così netta e allora, educatamente, chiedi. Anche perché spesso questa osservazione viene da persone il cui concetto di “viaggio” sono le due settimane a Varazze in estate e una settimana ad Aprica in inverno.
E quindi scopri che, il più delle volte, il loro perentorio “la Germania fa schifo” trova il suo fondamento in un viaggio di lavoro di tre giorni fatto un paio di anni fa in cui hanno visitato una fiera di componenti per l’edilizia nella periferia di qualche città di provincia soggiornando in un Best Western sperduto sull’autostrada in mezzo al nulla più totale. Uno squallore di viaggio, questo è poco ma sicuro. Lavorando, può succedere.
Quello che però fa specie, è che magari si tratta del loro unico viaggio in Germania. E sulla base di questo, hanno stabilito senza appello che “la Germania fa schifo”.

E vabbé, a quel punto realizzi che si tratta di uno di quei casi in cui il modo migliore per uscire vincente da una discussione è non intavolare tale discussione. E allora sorridi e dici… sì, hai ragione, la Germania fa schifo. E fai benissimo a restare in Italia.