Washington D.C.

Washington DC

Per un weekend di pausa tra la mia settimana di servizio a Pax River e una serie di visite tecniche nella zona di Boston ho strategicamente scelto Washington DC, in quanto logisticamente e turisticamente perfetta per lo scopo.

È domenica e sono ormai quasi le 21. Pennsylvania Avenue si staglia davanti a me e so di avere ancora parecchio da camminare prima del prossimo punto fotografico interessante, meglio così penso tra me e me, avrò modo di bruciare un po’ degli eccessi culinari accumulati in settimana tra crab cakes e insalate piene di pesce fritto… fa caldo, non al punto da dare fastidio ma l’afa si fa comunque sentire nonostante il sole sia ormai calato. Oggi è l’ultimo giorno e l’ho dedicato a fotografie varie e allo Smithsonian National Air and Space Museum.

Andiamo con ordine: siamo arrivati venerdì sera, dopo un rapido cambio di abito all’Hilton ci siamo subito fiondati nella zona del mercato del pesce, sul fiume Potomac non molto lontano da Washington Monument e Smithsonian. È una zona con edifici di recente costruzione in cui si concentrano molti locali e ristoranti, ideale per mangiare e bere qualcosa. Consiglio il La Vie, un ristorante con specialità di pesce al quinto piano di un moderno palazzo. Non visibilissima dall’ingresso, c’è una zona lounge bar all’aperto che dà proprio sul fiume, perfetta per un aperitivo al volo prima di andare a cena. Un bicchiere di vino (bianco o rosso) va benone, anche i cocktail locali sono OK, ma consiglio di evitare lo Spritz. Non hanno assolutamente idea di cosa sia e soprattutto di quale vino serva per prepararlo…

Per cena la scelta è caduta sul Kaliwa, dove abbiamo ordinato di tutto un po’, sempre ovviamente in chiave asiatica. Non è una cucina che amo, ma ho trovato davvero molto buono il pollo. Solo proprio non ricordo quale fosse il nome originale del piatto… per accompagnare, vasta scelta di cocktails. Ravi ovviamente ha spifferato al personale del ristorante che era il mio compleanno quindi ho ricevuto il tortino di rito.

Per un altro aperitivo con vista o giusto per bere qualcosa ammirando il Washington Monument, degno di nota è il POV Rooftop. Lo trovare all’angolo tra Pennsylvania Avenue NW e la quindicesima. Per accedervi dovete entrare all’Hotel Washington e salire con l’ascensore all’ultimo piano. Se per una sera volete assaggiare il glamour del District of Columbia e sentirvi un po’ parte della borghesia di classe americana, questo è il posto ideale. Ah beh, è ovvio, qui come anche al La Vie, ci lasciate qualche dollaro. Prezzi alti ma non eccessivi, comunque. È necessario un minimo di dresscode, evitare quindi gli outfit da turista tedesco.

Sabato e domenica sono giornate di foto e di chilometri a piedi tra un monumento e l’altro, ma si cerca, nel contempo, di non esagerare e di rilassarsi un poco. Sono già stato qui, ma ogni volta apprezzo la semplicità geometrica e la distribuzione regolare e ravvicinata di monumenti e musei. In realtà, in America il concetto di “ravvicinato” è sempre relativo, sia nel piccolo che nel grande si ha a che fare con distanze a cui noi non siamo abituati. È pur vero che il Lincoln Memorial, il Washington Monument, Il Capitol e la Casa Bianca sono ordinatamente disposti e raggiungibili seguendo comodi percorsi pedonali attraverso piacevoli giardini, ma… senza accorgersene, muovendosi tra uno e l’altro si fa presto a macinare chilometri. Se poi a questo aggiungiamo la visita a qualche Smithsonian…

Il National Air and Space Museum é stato, ovviamente, una tappa obbligata. L’ingresso, previa fila per controlli e metal detector, è completamente gratuito e permette di ammirare una delle più belle collezioni di storia aerospaziale esistenti al mondo. Ero già stato qui anni, fa ma ho trovato molte collezioni nuove e un sacco di pezzi interessantissimi in esposizione che non avevo visto nel 1998.

Per la sessione di foto serali ho scelto di piazzarmi vicino al Capitol, che si raggiunge agevolmente a piedi dal nostro albergo. Purtroppo, in direzione del Washington Monument, l’andirivieni continuo di bus turistici ha reso la realizzazione di un buon scatto con lunga posa una impresa ardua…

È quasi ora di chiudere il laptop e fare la valigia. Domani si va a Boston, con volo Amercan Airlines in mattinata. Lì incontreró Jonathan e proseguiró in direzione New Hampshire, poi Connecticut. La parte tecnica del mio viaggio si è conclusa, ora inizia quella tecnico/comemrciale. Volevo provare l’Acela Express, l’unico servizio ferroviario (parzialmente) ad alta velocitá esistente in USA per il viaggio di domani, ma non c’era modo di convincere l’agenzia viaggi aziendale a sganciare 184 bigliettoni per il treno quando il volo ne costava 80… giustamente. Sará per la prossima.

 

Solomons Island

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L’equivoco é dietro l’angolo, basta aggiungere una “s” alla fine. In effetti la prima volta che sono venuto qui, circa un anno fa, durante il tragitto in auto da Washington Ravi continuava a ripetere “Solomons Island”e io mi chiedevo se stesse delirando. L’equivoco é poi stato chiarito di lì a poco, quando ho scoperto che in realtá Solomons é il nome della cittá, e che essendo una zona costiera costellata di isolette la chiamano “Solomons Island”. Non ha nulla a che fare con l’arcipelago delle Solomons, che si trova in mezzo al Pacifico dall’altra parte del pianeta (e a cui, normalmente, in inglese ci si riferisce con Solomons Islands).
Siamo a sud di Baltimora, una una zona in cui almeno una persona a famiglia ha un posto di lavoro governativo o nella Difesa; nessuna sorpresa quindi nello scoprire che siamo, di fatto, nel bel mezzo di un baluardo repubblicano molto conservatore e tradizionalista. Il volano che alimenta buona parte della zona si chiama Naval Air Station Patuxent River, o, per gli addetti ai lavori, semplicemente Pax River. Si tratta di una base aerea della U.S. Navy in cui lavorano 40.000 persone tra civili e militari, dove ha sede anche NAVAIR (Naval Air Systems Command), una mia vecchia conoscenza dei tempi del programma VH71. Qui è concentrata una buona parte delle attivitá di ricerca e sviluppo della Marina degli Stati Uniti, e per me é davvero un posto interessantissimo in cui lavorare. Sorprendentemente, sono riuscito ad ottenere un permesso per entrare nella base nonostante il mio stato di “non-US Citizen”, cosa che mi ha abbastanza spiazzato se penso che con tute le volte che sono stato in Lockheed Martin non ho potuto vedere nulla più che sempre e solo la stessa sala riunioni. Qui invece mi sono un po’ sentito un bambino a Disneyland, ance se (per ovvie ragioni) non posso dire praticamente nulla di cosa ho visto e cosa ho fatto…
È una zona molto verde, tranquilla, lontana dal trambusto (solo le vie intorno alla base aerea, alla mattina e alla sera, sono discretamente trafficate), con miglia e miglia di strade immerse in una fitta boscaglia che sembrano non portare da nessuna parte. Non è un caso che a volte alla sera quando usciamo e cerchiamo un poso per cenare che non sia il solito fast-food, ci sentiamo letteralmente “in the middle of nowhere”. Peró, se si ha voglia di macinare un po’ di miglia, non mancano gli angoli interessanti da esplorare.
La costa è molto frastagliata, costellata di casette in legno, ville con giardino, innumerevoli moli, porticioli affollati di piccole imbarcazioni. È una zona, questa, in cui molta “gente bene” della East Coast possiede una casetta con elativa barchetta per rilassasi in mezzo ai canaletti e alla natura. Sorprendentemente, le zanzare sono sconosciute qui.

La visuale dalla baia é dominata dal Thomas Johnson Governor bridge, un alto ponte stradale costruito nel 2004. A Solomons trovi ristorantini deliziosi in cui gustare “crab cakes” o, per i piú temerari, ordinare un bel piattone di granchi blu (da aprire e pulire, vi assicuro che é un discreto sbatti). Il granchio qui é decisamente la specialitá piú popolare, ma anche i gamberetti non sono niente male. Negozietti di degustazione di vini locali e piccole birrerie artigianali completano il quadro.

Mi piace qui, perché é davvero “different America”, lontano dalle grandi cittá turistiche, lontano dal trambusto, lontano dalle mete piú gettonate. Questo é un angolo di tranquillitá costiera che sembra uscito da una serie TV americana.
A Solomons é veramente bello andare a cenare da Island Hideout, un bel ristorantino, un pó nascosto, che da su una piccola Marina. Qui ho mangiato una bella Paella con granchio, a contorno le barche che dondolavano nel porticciolo sferzato dal vento. Il top tuttavia per me rimane Courtney’s, che si trova a 20 minuti buoni di macchina da qui, affacciato sul mare all’estremo di un lembo di terra che sembra buttarsi nell’oceano. La strada parte da Pax river con 4 corsie per senso di marcia e si restringe via via sempre di piú per finire letteralmente qui, nel parcheggio del ristorante. Courtney ha piú di 70 anni e tutte le mattine esce a pesca alle 5. Alle 9 rientra, porta il pesce alla moglie che inizia a pulirlo e prepararlo, dopodiché va a “crabbing”, a caccia di granchi. E alla sera lo troverete al ristorante, a servirvi il pesce a tavola e a consigliarvi cosa mangiare in base al pescato del giorno (e a quello che ne é rimasto). Un personaggio tagliato giú con l’accetta, dai modi diretti e schietti e dal temperamento piacevole, e dalla sorprendente somiglianza con Popeye.. eh sí, Braccio di Ferro esiste davvero, e lo trovate a sud di Solomons.

Pensieri in partenza

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Destinazione Boston-Washington International, per un business trip di una decina di giorni. Purtroppo passerò il mio 35esimo compleanno lontano da casa (sia la “casa” tedesca che quella italiana) ma si sa, business is business.

Oggi Frankfurt Flughafen é davvero incasinato, con moltissimi turisti in partenza. Ci é voluta un’ora di coda per passare i controlli di sicurezza, decisamente più del solito.

Il mio aeromobile é un 777-300 della United, compagnia già nota al sottoscritto per avere una economy class pessima. Questo, unito al fatto che il volo é fully booked e che l’agenzia viaggi aziendale mi ha prenotato un posto “middle” nonostante la mia raccomandazione fosse come sempre “aisle” , mi porta a incrociare le dita e sperare di avere intorno solo gente molto magra….

Molti pensano che la peggior cosa che ti possa capitare in un volo intercontinentale sia la famigliola con bambini piccoli al seguito.

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Beh io vi assicuro che conoscerete la vera disperazione a bordo di un velivolo solo quando realizzerete che il vostro vicino di sedile é un obeso oversize americano con BMI 38, strabordante di adipe, e che magari puzza pure. In un attimo rimpiangerete i bambini…

ERA-Monatsentgelt: come funziona il contratto dei Metalmeccanici in Germania. Categorie, stipendi, tredicesima, premi, obiettivi.

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Non stiamo a prenderci in giro: uno dei driver principali che spinge molti professionisti nel campo dell’ingegneria a cercare un impiego in Germania è l’accesso a salari molto più dignitosi di quelli italiani.

Pertanto è normale che tra le domande più importanti che ci si pone nella fase di ricerca di un impiego “quanto potrei guadagnare?” e “come funzionano i contratti in Germania?” figurino sempre ai primissimi posti.

In questo articolo voglio fornire un po’di elementi utili a rispondere a queste domande, evitando lunghe, intricate e spesso inconcludenti ricerche in Internet tra indecifrabili pagine in lingua tedesca (come fu per me quando mi accingevo al trasferimento).

In Germania il contratto collettivo (Tarifvertrag) dei metalmeccanici viene discusso ogni 18/24 mesi tra gli industriali e il potente sindacato IG Metall. Non esiste un unico CCNL come in Italia: qui la contrattazione, e conseguentemente anche i minimi salariali di categoria, sono regolati in base a zone geografiche, che possono coincidere con un Bundesland (uno stato federale, equivalente circa alle nostre Regioni) oppure a un conglomerato di più Bundesländer. In linea di principio, nelle regioni in cui la vita è meno costosa vi sono anche stipendi più bassi, mentre l’opposto avviene nei Bundesland in cui la vita è più cara. Alcune grandi industrie (molto grandi, come ad esempio Volkswagen a Wolfsburg) spesso hanno un loro contratto collettivo interno, differente da quelli regionali.

Non è detto, tuttavia, che tutti i lavoratori all’interno di un’Azienda siano stati assunti con contratto collettivo IG Metall. All’interno della stessa Impresa possono coesistere Tarif-Mitarbeiter (lavoratori con contratto regolato dal Tarifvertrag, ovvero dal CCNL) e i cosiddetti Außertarif-Mitarbeiter (lavoratori con contratto fuori dal CCNL) spesso accorciato AT-Mitarbeiter.

Avere un contratto “Außertarif” può essere un vantaggio o uno svantaggio, dipende dalle intenzioni dell’Azienda. Spesso questi contratti sono offerti a specialisti estremamente qualificati, per pagarli di più rispetto al Tarifvertrag, ma talvolta vengono anche usati per parare meno. Se vi offrono un contratto “Außertarif” (di norma questi contratti sono chiamati “Mantelvertrag”) una cosa buona e giusta sarebbe confrontare lo stipendio lordo che vi è stato proposto con il corrispondente minimo di categoria.

Veniamo ora a quello che ci interessa di più: il contratto IG-Metall. Tutto quello che andrò a spiegare qui vale sempre per i Tarif-Mitarbeiter, ed è riferito in particolare al contratto IG-Metall, sezione Metall und Elektroindustrie, quella che normalmente interessa una buona parte di noi Ingegneri.

Le retribuzioni sono organizzate per categorie, come in Italia. A complicare un po’ le cose, tuttavia, ci si mette la divisione in Bundesländer: le categorie non sono uguali dappertutto. I minimi tabellari e il numero di categorie infatti possono variare, e non poco, tra regioni diverse.

Nella mia Regione, ad esempio, le categorie sono 11, dal primo livello per gli operai apprendisti all’undicesimo che potremmo considerare equivalente ad un Quadro Aziendale. In Baden-Württenberg, invece, le categorie sono ben 17. In Sassonia, 12. Gli stipendi.. beh, date pure un’occhiata. La tabella completa delle retribuzioni lorde mensili (minimi tabellari) è consultabile qui, sul sito della IG Metall. Le categorie si chiamano EG (ad es. EG7, EG8, EG9, ecc.. dove EG sta per EntgeltGruppe),

Prima di cliccare, tuttavia, attenzione: nel consultare i minimi salariali riportati nella tabella che ho linkato, vanno tenuti in considerazione due fattori.

1) I minimi tabellari sono riferiti ad una settimana lavorativa standard tedesca, che è di 35 ore. Per ricavare il salario minimo con settimana lavorativa di 40 ore va quindi fatta la dovuta proporzione, l’importo sarà conseguentemente superiore. Quante ore volete lavorare, lo deciderete voi insieme all’Azienda.

2) Questi sono gli stipendi base, privi del Zielerreichungszuschlag (tradotto: addizionale raggiungimento obiettivi). Di che cosa si tratti, lo spiego poche righe più sotto.

Gli stipendi sono formati da una parte fissa più una parte variabile. La parte fissa è quella consultabile nella tabella; la parte variabile è un incremento percentuale determinato in base al raggiungimento di determinati obiettivi, ed è chiamata Zielerreichungszuschlag oppure Leistungszuschlag. Funziona così:

All’assunzione, il vostro stipendio sarà il minimo tabellare come da contratto. Questo per i primi sei mesi che, normalmente, coincidono col periodo di prova. Al termine dei sei mesi di prova, quando la vostra assunzione a tempo indeterminato è confermata, viene generalmente accordato un piccolo Zuschlag del 3% – 5%. Avrete quindi una piccola percentuale di cash in più in busta paga. Contemporaneamente, il vostro responsabile vi convocherà per un colloquio, il cosiddetto Zielvereinbarung (accordo sugli Obiettivi). Durante questo colloquio concorderete una serie di obiettivi, misurabili, di diversa natura (alcuni prettamente individuali, altri legati all’ufficio o alla business unit, altri ancora legati alla formazione, ecc..). Gli obiettivi sono normalmente ad un anno, avete cioè un anno di tempo per raggiungerli.

Al grado di raggiungimento degli obiettivi è legato il vostro incremento percentuale di stipendio. Un esempio (indicativo):

Obiettivi raggiunti al 80%:            +10%

Obiettivi raggiunti al 90%:            +12%

Obiettivi raggiunti al 100%:         +16%

Obiettivi raggiunti al 120%:         +20%

Queste percentuali sono una “best guess”: non sono stabilite nel CCNL, ma ogni Azienda decide le proprie.

Avete quindi un anno di tempo per raggiungere i vostri obiettivi, individuali e non. Se avete lavorato bene, dopo un anno potrete aspettarvi un +12% – +16% nel vostro lordo in busta paga. Gli obiettivi che vi verranno assegnati saranno generalmente fattibili, ma difficili. Il contratto, nella sua filosofia, vuole che l’obiettivo sia qualcosa di sfidante. In sostanza, il 100% è qualcosa di assolutamente fattibile, ma non facile. È necessario impegnarsi.

Superare il 100% è possibile, ma non consigliabile. Per farcela bisogna lavorare tantissimo, in più gli obiettivi dell’anno successivo saranno calibrati su questo risultato per cui saranno ancora più difficili. Normalmente quasi tutti stazionano tra il 90% e il 100%.

Questo sistema di parte fissa + variabile basata su obiettivi è in vigore dal 2006 e si chiama ERA-Monatsentgelt. Di anno in anno, vi sarà un nuovo Zielvereinbarung col vostro responsabile e in base al grado di raggiungimento degli obiettivi il vostro stipendio potrà salire ancora, oppure scendere.

In definitiva, un calcolo abbastanza affidabile per determinare quello che può essere lo stipendio “a regime” è prendere il lordo mensile dalla tabella IG Metall, convertirlo in 40 ore (sempre se deciderete per le 40 ore settimanali e non per 35), e incrementarlo di una percentuale tra il 12% e il 16%.

In alcune regioni esistono i cosiddetti “Zusatzstufe”. Sono addizionali allo stipendio che possono essere concesse, rimanendo all’interno della stessa categoria salariale, per particolari meriti, competenze, o per anzianità. Alcune regioni ne hanno solo uno, altre ne hanno di più.

Nel contratto esiste la tredicesima (si chiama Weihnachtsgeld) e corrisponde, a regime, al 55% di una mensilità lorda. Esiste inoltre il cosiddetto Urlaubsgeld, una sorta di quattordicesima divisa in due parti (normalmente metà ad Aprile e metà a Settembre) corrispondente in totale al 70% di una mensilità lorda. In un anno si guadagnano quindi circa 13,25 mensilità. A questo vanno aggiunti poi eventuali bonus e premi elargiti dall’Azienda, indipendenti dal contratto collettivo.

Aggiornamento Novembre 2018: oltre a quanto scritto sopra, nell’ultimo “Tarifrunde” sono recentemente state concordate alcune novità che entreranno in vigore nel 2019. Sarà possibile, infatti, usufruire di 8 giorni aggiuntivi di ferie (oltre ai 30 contrattuali) nel caso si abbiano bambini oppure per assistenza a genitori/parenti anziani; chi decide di non usufruire di questi giorni extra percepirà un bonus pari al 27,5% di una mensilità, pagato nel mese di luglio.
Informazioni al riguardo (in tedesco) sono disponibili quiqui.
Quindi, contando l’Urlaubsgeld, il Weihnachtsgeld, e questo nuovo bonus, in un anno un metalmeccanico tedesco percepisce circa 13,6 mensilità. I pagamenti, salvo leggere variazioni da Azienda a Azienda, sono distribuiti come segue:
Gennaio:     1 mensilità
Febbraio:    1 mensilità
Marzo:        1 mensilità
Aprile:         1,35 mensilità (Prima tranche Urlaubsgeld)
Maggio:       1 mensilità
Giugno:       1 mensilità
Luglio:         1,275 mensilità (nuovo bonus dal 2019)
Agosto:        1 mensilità
Settembre:  1,35 mensilità (Seconda tranche Urlaubsgeld)
Ottobre:       1 mensilità
Novembre: 1,55 mensilità (Weihnachtsgeld)
Dicembre:  1 mensilità

Ora viene la domanda clou… come Ingegnere, quale può essere il mio inquadramento categoriale? La risposta non è sempre facile, soprattutto a causa delle diversità tra i vari Bundesländer. In linea di principio, è ragionevole assumere una categoria sita nella parte più alta; immaginando di dividere idealmente la tabella in quattro settori uguali, il posizionamento di un Ingegnere sarà circa all’inizio del settore più elevato se a inizio carriera (neolaureato o figura Junior), circa a metà se Senior, ancora più in alto se ad elevatissima qualificazione. Questo significa che per esempio in Hessen, dove vi sono 11 categorie, all’inizio della carriera è ragionevole assumere una ottava catagoria, come Senior una nona, una decima categoria per i responsabili, per chiudere con l’undicesima per i quadri. Ma naturalmente anche qui, esattamente come in Italia, le “filosofie” delle varie Aziende in materia di HR e retribuzioni giocano un ruolo chiave e possono essere fonte di diverse varianti.

Un interessante articolo dell’IG Metall Hessen sugli Ingegneri è consultabile qui, in basso vi sono anche dei link a delle tabelle differenziate per Bundesländer (l’articolo è del 2016/2017 ma si può considerare ancora abbastanza attuale).

Calcolare il salario netto dal lordo è semplice grazie ad alcune pagine che eseguono il calcolo automaticamente (sono molto affidabili) io consiglio il Brutto-Netto Rechner. Inserite la regione, la vostra età, se siete battezzati (alla voce “in der Kirke”), e la classe di tassazione (Klasse 1 se siete single o non sposati), lasciate il resto com’è. Vi darà un’indicazione molto precisa del vostro netto mensile. Purtroppo le trattenute in busta paga in Germania sono.. notevoli! Pesano molto, oltre alle imposte sul reddito, anche l’assicurazione sanitaria e i contributi. Una volta superato un certo livello retributivo le trattenute diventano praticamente pari al 50%.

Il contratto viene rinegoziato ogni 18 – 24 mesi circa e generalmente si riescono ad ottenere aumenti dell’ordine del 2,5 % – 3,5 %. L’adeguamento degli stipendi ai rinnovi contrattuali è quindi normalmente più che discreto. Se avete la fortuna di essere ben pagati, però, la gratificazione dell’incremento di paga è controbilanciata dalle trattenute molto alte, che si “mangeranno” circa la metà dell’aumento. Però in fondo vabbè; questi sono, come direbbe il mio capo, “Schöne Probleme”..

Dimenticavo: le ferie! Il contratto prevede 30 giorni (più eventualmente altri 8 aggiuntivi, ma dovere avere figli oppure parenti anziani in stato di bisogno per farne richiesta). Tuttavia, in molte Aziende le ore straordinarie possono essere accantonate e utilizzate per incrementare i propri permessi (lo straordinario, in Germania, non è quasi mai pagato) quindi incrementare di qualche giorno le ferie annuali disponibili è abbastanza facile. Ulteriori informazioni su orari di lavoro e straordinari in Germania sono disponibili in questo mio articolo.

Ma é cosí difficile salire sul treno giusto? Delirio sull’EC 20

Il titolo originario doveva essere pensieri in Viaggio (4). Sono sull’EC 20 diretto a Zurigo e sulla mia carrozza sono in corso molteplici e accese discussioni tra il personale di controllo (che fino a Chiasso è di Trenitalia) e i passeggeri. Si scopre che, fondamentalmente, la metà della gente che si trova in questa carrozza non dovrebbe essere qui. Il che spiega come mai salendo a Monza ho trovato il treno gremito e gente in piedi nei vestiboli dell’ETR 610 (cosa che, per come è strutturata la bigliettazione in Italia, non dovrebbe essere possibile). Dopo essermi appropriato con la forza del mio posto prenotato facendo sloggiare un cinese, mi sto godendo lo spettacolo.

C’è un gruppetto di svizzeri tedeschi con biglietto valido per l’EC 24 (che parte tra due ore), che tuttavia essendo arrivati prima del previsto a Milano Centrale sono saliti su questo treno, convinti evidentemente di poterlo fare. Ma l’oscar va a un gruppo di ragazzi di colore saliti con titolo di viaggio Trenord (che non ha valore su un Eurocity), mentre davanti a me il controllore ha appena “pescato” una coppia di fidanzatini tedeschi con biglietto valido per l’EC 18 (quello precedente a questo). La situazione è tale che è stato necessario chiamare dei rinforzi richiedendo l’intervento del team di controlleria al completo, perché a quanto pare sono uno dei pochi su questa vettura con un titolo di viaggio valido.

L’inglese non proprio oxfordiano dei controllori (ma anche dei passeggeri) purtroppo non sta favorendo la comunicazione. Mentre per i giovincelli con biglietto Trenord si prospetta la discesa forzata dal treno a Como, i ragazzi di Trenitalia stanno cercando di far capire alle persone con biglietto valido per gli altri EC che devono pagare, ma non è cosa semplice. Avendo un titolo di viaggio in mano, costoro si dimostrano profondamente irritati alla notizia di dover sborsare altri 114 Euro per arrivare ad Arth-Goldau (o 136 per raggiungere Zurigo) e le proteste sono inevitabili. Dubito fortemente che la questione si possa risolvere prima di Chiasso. Spero che la cosa non porti a dei ritardi perché la mia coincidenza per Frankfurt è molto tirata (9 minuti).

Chiaro, il sistema italiano, quello svizzero e quello tedesco sono molto differenti. A nord delle Alpi non esiste prenotazione obbligatoria ed esiste inoltre una netta differenziazione tra biglietti risparmio, legati ad un singolo treno, e i biglietti flessibili, con cui puoi andare da A a B usando qualunque treno tu voglia nell’arco di una giornata o di una settimana. I biglietti Trenitalia invece assomigliano molto di più ad un biglietto risparmio, sono sempre legati ad un treno (con riservazione del posto annessa), sono stornabili o modificabili ma solo in alcuni casi. Ma il concetto di “biglietto flessibile” in teoria, non esiste. E non è la prima volta che noto come questa differenza generi equivoci e fraintendimenti nei viaggiatori stranieri.

Equivoci che non sono esattamente indolori, perché ora su questo treno viaggia più gente del previsto e quando da Lugano in poi inizierà a riempirsi per davvero, saranno cavoli. Mah, forse saranno poco chiare le indicazioni sul biglietto Trenitalia, forse è la gente che ha davvero poca voglia di leggere le condizioni quando acquista un bene/servizio, ma io personalmente credo che alcune persone manchino totalmente della flessibilità di concepire che possono esistere sistemi diversi dal “tuo” e che, se compri un biglietto di una impresa di trasporti straniera, forse ti dovresti un minimo interessare a come il suddetto biglietto funziona.

Insomma, sarà che io viaggio da una vita e mi sembra tutto facile, ma come si fa a non capire qual è il treno giusto su cui salire?

P.s.: Come previsto, a Como, Chiasso e Lugano la situazione é degenerata, con calca per salire sulle carrozze e successive accese discussioni a bordo treno per i posti prenotati (no, niente da fare, alcuni proprio non hanno afferrato il concetto che il loro biglietto è valido per un altro treno).

Questo ci ha fatto accumulare circa 10 minuti di ritardo che spero vivamente recupereremo nella tratta del tunnel, altrimenti la coincidenza è andata.

P.p.s.: ritardo recuperato agevolmente, tanto che ora posso pubblicare l’articolo dall’ICE 4 diretto a Francoforte. E ho quasi finito di scrivere anche l’articolo sul CCNL metalmeccanici in Germania.

Aggiornamento

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Anche oggi, tanto per cambiare, si viaggia :-D. Sono di ritorno da Amsterdam, dove ho avuto un incontro con ESA ESTEC e in seguito un veloce caffè con i colleghi della rappresentanza olandese. Di oggi in particolare non ho un granché da raccontare, tuttavia visto il periodo davvero intenso era da un po’ che non pubblicavo nulla così ho voluto approfittare del vagone tranquillo e della Wi-Fi a bordo per fare qualche aggiornamento. Del resto, ritengo di essere già stato più che produttivo durante le 4 ore del viaggio di andata stamattina, a cui per di più ha fatto seguito una giornata di meeting fiume con Q&A complicatissime da parte di un potenziale cliente tutt’altro che tenero… ergo ritengo di essermi più che meritato un paio di Bitburger nel Bordbistro dell’ICE senza badare a documenti, email e quant’altro. Se proprio avanza voglia, più tardi inizio a mettere in bella gli appunti del meeting.

Quindi si diceva, mi dedico a qualche aggiornamento. Nella sezione foto ho aggiunto un po’ di istantanee dagli ultimi miei spostamenti (che sono stati abbastanza numerosi, difatti alcuni viaggi li davo ancora caricare…) e di conseguenza aggiornato anche la sezione “Scatti dagli ultimi viaggi”. Ho anche un paio di post in cantiere, dedicati ad argomenti di sicuro interesse per chi vuole informarsi sulla vita in Germania; uno riguarderà il contratto dei metalmeccanici (come funziona e come è strutturato, soprattutto per gli Ingegneri), l’altro aspetti più legati alla vita quotidiana (il traffico, i marciapiedi e la dura convivenza con i ciclisti).

Auf wiedersehen!