Oggi ho voglia di scrivere un po’ di lavoro, anche se in realtà sto tornando da un weekend di vacanza in Belgio (e quello sarà un altro post).
Trasferirsi dall’Italia alla Germania può essere un piccolo shock se si è lavorato per anni principalmente in Italia e si sono inevitabilmente assorbite molte usanze e abitudini tipiche del lavoro di casa nostra. Questa é una piccola guida, basata sulle mie personali esperienze professionali, che spero possa essere utile a chi si appresta a fare lo stesso passo che ho fatto io. Ecco quindi qui 10 abitudini lavorative che probabilmente dovrai cambiare se ti trasferisci dall’Italia alla Germania.
- Il piano ferie.
Siete stati appena assunti in una nuova Azienda, oppure avete appena ottenuto il trasferimento in un importante gruppo di lavoro. Qual è la prima cosa che fate? Ovviamente giù a testa bassa a lavorare, inizia una nuova avventura ed è giusto buttarcisi con tutte le energie.
Il piano ferie? Chissenefrega, ora la priorità è lavorare, sono appena entrato nel team e devo fare bella figura.
Ecco, questo approccio può andare benissimo in Italia, in particolare al Nord, dove effettivamente presentare il piano ferie appena arrivato può fare una brutta impressione e farti passare per un simpatico pigrone la cui priorità è andare al mare.
In Germania invece, il fatto che partiate a testa bassa a lavorare senza prima avere condiviso col vostro responsabile la vostra pianificazione ferie e assenze per l’anno in corso è indice di inefficienza e scarsa attitudine alla pianificazione e, contrariamente a ciò che potreste pensare, probabilmente non farete affatto bella figura.
- Puntualità nei meeting.
In Italia si è generalmente “autorizzati” ad arrivare in ritardo alle riunioni, e il livello di ritardo ammissibile cresce tanto più alta è la carica rivestita all’interno dell’Azienda o organizzazione. Arrivare in ritardo è quasi una attestazione della propria carica: un supermanager superimpegnato, non può mica essere puntuale, con tutto quello che ha da fare. Anzi, è già tanto che ti abbia fatto la gentile concessione di essere presente al tuo insignificante meeting.
In Germania 3 minuti dopo che il meeting è iniziato la porta viene chiusa e se arrivi in ritardo devi bussare. All’atto di entrare, sarai perforato dagli sdegnosi sguardi di disapprovazione di tutti i presenti ed è buona cosa che tu faccia le scuse all’organizzatore della riunione adducendo una giustificazione valida. La gerarchia o il carico di lavoro non costituiscono giustificativo per i ritardi.
- Fare il “simpaticone” coi colleghi
In Italia il personaggio estroverso, compagnone e amico di tutti, può effettivamente essere apprezzato in molti ambienti di lavoro. Contribuisce a creare una atmosfera rilassata e non eccessivamente seriosa, e aiuta a rendere le giornate meno monotone e a ravvivare le pause caffè.
Con i tedeschi esiste un lasso di tempo fisiologico abbastanza lungo prima del quale si è “autorizzati” ad entrare in confidenza, in particolare sul lavoro. Quindi essere eccessivamente espansivi ed estroversi può metterli in forte disagio, se non spaventarli, e causare una loro chiusura totale. Se siete persone molto espansive ed estroverse, meglio tenersi un po’ a freno. I tedeschi apprezzano l’estro, la spensieratezza e la disinvoltura italiana, quando sono in ferie da noi. Ma in ufficio da loro è tutta un’altra cosa!
- Adottare il “modello Oktoberfest”
Se siete stati all’Oktoberfest o in qualche Straßenfest teutonica saprete che i tedeschi quando hanno voglia di divertirsi ci danno dentro per davvero. Fiumi di birra, risate a squarciagola e goliardate varie sono la norma quando i tedeschi entrano in “modalità festa” o in “modalità vacanze” ma non aspettatevi di vedere il tedesco standard comportarsi così in ufficio. In ufficio si lavora in religioso silenzio e tranquillità (in particolare se siete nel settore sviluppatori / IT) lo spazio per divagazioni, discussioni, chiacchierate e 4 risate sta a zero. Accade molto raramente. Se proprio si ha voglia di fare quattro parole, si va nel Kaffeebereich o nel Frühstuckbereich e lì si può chiacchierare 5 minuti o 10 al massimo. Non aspettatevi gli ambienti movimentati, rumorosi e il chiacchiericcio onnipresente degli uffici italiani. Non aspettatevi i “momenti ca**eggio” tra colleghi in cui si sparano ca**ate per un quarto d’ora. Questo, in Germania, semplicemente non accade.
- Mischiare lavoro e vita privata
In Italia è normale, soprattutto in quegli uffici in cui si lavora come matti, fare gruppo ed arrivare a situazioni in cui le persone con cui passi 8-10 ore al giorno in ufficio sono anche le stesse con cui vai a farti aperitivo o happy hour dopo l’ufficio prima di andare a casa. Se capita tuttavia uno screzio o uno scontro lavorativo, puoi stare certo che alla sera il collega interessato non ne vorrà sapere di sedersi allo stesso tavolo con te per un cocktail, e la cosa può andare avanti per un bel pezzo. Specialmente in certi uffici dove uno “sgarro” tra colleghi diventa un’onta da lavare col sangue che può scatenare selvagge faide aziendali con vendette e ripicche. In un paio di casi (molto estremi) ho addirittura visto gli interessati incontrarsi fuori dall’Azienda e risolvere la cosa “da uomini”.
I tedeschi, come dicevo, tendono a separare nettamente il lavoro dalla sfera del privato e del relax e non c’è nulla di strano se un collega con cui hai avuto un aspro confronto durante una riunione molto combattuta in Azienda una volta finita la giornata lavorativa, seduti in birreria davanti ad una Pils, si comporta come se niente fosse. E tutto sommato, non posso dire che questo approccio mi dispiaccia. Per i tedeschi una cosa è il lavoro, una cosa è la vita fuori dal lavoro durante il Feierabend; i problemi di una non entrano nell’altra e viceversa. Anche nel caso in cui vedono coinvolte le stesse persone.
- Fare escalation per futili motivi
In Italia da Nord a Sud si lavora in modo caotico, improvvisato e disorganizzato con mille priorità che si sovrappongono e nessuna chiara programmazione: ergo, per fare sì che qualcuno ti dia retta, è normale usanza spedire e-mail proiettile con in copia capi, dirigenti, responsabili e direttori in un batti e ribatti in cui si fa a gara a chi mette in Cc il megadirettore più altolocato per reclamare e ottenere priorità. Questa pratica è detta escalation ed in Italia è ad oggi abusatissima: ho visto di persona molteplici realtà in cui si fa escalation ai dirigenti o ai direttori di funzione praticamente per ogni idiozia.
Questo è un habit che va immediatamente abbandonato nel caso di un trasferimento in Germania: qui l’escalation è una cosa seria, si utilizza solo in casi estremi quando ci sono da sbloccare situazioni particolarmente pesanti e importanti. L’escalation viene annunciata già nell’oggetto della mail (proprio così: la mail inizia con “Eskalation: … anteposto all’oggetto”) e prima di inviarla ci si mette d’accordo con tutti i colleghi coinvolti. Fare una escalation di propria iniziativa, senza prima avvisare i colleghi, è vista come una gravissima scorrettezza quindi… occhio.
- Ignorare il calendario Outlook
Lo ammetto, prima del mio trasferimento conoscevo Outlook solo come client di posta elettronica e non avevo idea di tutte le sue altre funzionalità e potenzialità, nonché la sua possibile integrazione con Project. In 10 anni in Italia in diverse Aziende, con molteplici clienti e fornitori, mai ho avuto a che fare con qualcuno che organizzasse sistematicamente meeting, riunioni, viaggi, gruppi di lavoro ecc… via Outlook Calendar. Tutto funzionava via Email o con accordi a voce, a parte un paio di “alieni”, evidentemente provenienti da un altro sistema solare, che di tanto in tanto tentavano di inviare inviti via Outlook che venivano sistematicamente ignorati da tutti…
Appena arrivato in Germania, ho subito dovuto imparare ad organizzare il mio calendario Outlook e ad utilizzarlo quale strumento principale della pianificazione del mio lavoro. Chiunque ti voglia coinvolgere in una riunione, attività, gruppo di lavoro, ecc… cercherà degli slot disponibili nel tuo calendario e invierà un invito in Outlook. Il fatto che ci siano spazi liberi nel tuo calendario attesta che sei disponibile: rifiutare un invito non è buona cosa e, se lo fai, devi addurre una motivazione che non sia “ho da fare” ma qualcosa di specifico, dimostrabile e valido. Sta a te riempire il calendario quando ritieni di essere impegnato, anche per eventuali impegni extra lavorativi. Se ad esempio vai a nuotare al mattino presto (come faccio io spesso) e arrivi in ufficio alle 9 anziché alle 8, meglio mettere un flag “assente” sul calendario, perché qualcuno vedendo la casella libera potrebbe infilarci una riunione (e addio allenamento). La programmazione è tutto!
- Fare a gara a chi sta di più in ufficio
Questo habit tipicamente lombardo/norditalico non è ben visto in Germania. Ci può stare a volte di fermarsi a lungo per particolari necessità, ma deve rimanere l’eccezione e non la regola. A differenza di quanto accade in Italia, fermarsi fino a tardi non ti fa fare bella figura e la tua dedizione non è valutata in base alle timbrature. Se resti tutte le sere fino alle 19 o alle 20 (tardissimo per i tedeschi) il tuo capo inizierà a chiederti qual è il problema. Se la ragione è un carico troppo elevato, ok, se ne può parlare, ma dovrai dimostrare che lo sia davvero; perché altrimenti diventa difficile, anche per il tuo capo, giustificare quelle ore che fai in più degli altri. Sarai tu a dover dimostrare perché ti fermi di più e quale valore aggiunto c’è nelle ore di lavoro extra che fai. Perché se non ce n’è, allora vuol dire che per lavorare come gli altri hai bisogno di più tempo degli altri e allora bisogna lavorare sulla tua efficienza. Insomma, i “late guys” non sono molti ben visti in Germania e se resti regolarmente in ufficio più degli altri vuol dire che c’è un problema di staff o c’è un problema con la tua efficienza.
Proprio per questa ragione è meglio non azzardarsi, in sede di negoziazione di un aumento di stipendio, ad addurre “ma io mi fermo fino a tardi” tra le motivazioni. Pessima idea.
- Addurre motivazioni sociali per chiedere un aumento di stipendio
Nella mia esperienza in Italia ho sempre visto moltissime persone negoziare i propri incrementi salariali adducendo ragioni personali. I figli, i costi che salgono, il mutuo, la spesa… ci sono mille motivi per cui i soldi non bastano mai. Questa è una strategia che in Italia può funzionare, soprattutto quando il proprio capo è una persona sensibile e che a sua volta ha una famiglia, e che conosce quanto sono limitate le detrazioni e i vantaggi fiscali in Italia. In Germania questo approccio non si usa e non penso possa essere molto ben visto. Incrementi retributivi sono assegnati esclusivamente sulla base della propria performance lavorativa e non in base a principi di solidarietà sociale. Anche perché in Germania chi ha figli/famiglia gode del Kindergeld e di altre interessanti forme di sussidio. Ergo io non userei mai e poi mai questa strategia per negoziare un incremento retributivo in Germania… ma mi concentrerei sui risultati del mio lavoro (cosa che peraltro ho sempre fatto anche in Italia, ma con risultati ahimé discutibili 😀 ).
- Fare “gabole”, cercare “scorciatoie”, ignorare le norme di sicurezza, ecc…
In Italia come penso piú o meno in tutto il Sud Europa é normale adottare un approccio del tipo “il fine giustifica i mezzi” e quando c’è l’urgenza, si passa sopra a tutto: si fanno lavorare gli operai in barba alle norme di sicurezza, si inizia un processo anche se manca l’autorizzazione formale, si parte con gli approvvigionamenti di materiale anche se l’investimento non è stato approvato, ecc…
Questo in Germania semplicemente non accade. Non importa quanto é urgente una attività / progetto / programma, non si aggirano le norme in nome dell’urgenza. Quindi se vi viene qualche “geniale” idea per accorciare i tempi di una attivitá, che comporti l’aggiramento di qualche norma procedurale o di sicurezza, evitate di proporla, perché farete una pessima impressione. Queste cose sono poco tollerate, cosí come non é ben visto chi cerca “scorciatoie” procedurali, chi ha poco rispetto per le regole, e chi fa il furbetto.
I tedeschi, con calma olimpica, semplicemente fermeranno tutto fino a quando le cose non saranno in regola per poter proseguire. Il cliente puó urlare quanto vuole, loro non muoveranno un dito.
A tal proposito chiudo con un aneddoto divertente. Uno dei miei primi progetti in DE fu per un importante cliente in USA. Di conseguenza, il trasformatore aveva un connettore di tipo A. Questi connettori non sono a norma in Germania, in quanto non rispondenti alle norme tedesche per la prevenzione delle fulminazione (e io ovviamente non lo sapevo). Si presentó quindi da me il Verantwortliche Elektrofachkraft del reparto (responsabile sicurezza elettrica) il quale mi disse che quegli apparati non potevano essere usati e che solo una persona qualificata come Elektrofachkraft era autorizzata a lavorarci. Io ovviamente, da buon italiano, risposi che capivo il problema, ma il progetto era urgentissimo e io dovevo lavorare sul sistema per la messa a punto.
Visto che io non collaboravo, di tutta risposta il Verantwortliche Elektrofachkraft si ripresentó armato di cesoie da elettricista e tagliò i cavi di alimentazione, risolvendo il problema alla radice (sí , i tedeschi sanno essere abbastanza drastici a volte).
Per continuare a lavorare sul sistema dovetti fare il corso di Elektrofachkraft e assolvere il rispettivo esame. Con buona pace del cliente e della timeline di progetto. Safety first, always.
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