Andata e ritorno col Nightjet – Tra Milano e München in vagone letto

C’è stato un momento in cui il treno notturno era stato dato per morto, o quantomeno aveva ricevuto da piú parti una sorta di estrema unzione.
Con gli anni 2000, l’esplosione dei viaggi low cost e il successo delle varie Ryanair, Easyjet e Flixbus sembrava avere tolto di mezzo per sempre questa forma di trasporto che, un tempo, costituiva di fatto la prima e forse unica opzione di spostamento su lunghe distanze per tutte le classi sociali non facenti parte di quella Elíte che poteva permettersi di volare.

Ma oggi le cose sono cambiate, ed ecco che il treno notturno torna ad essere una opzione di tutto rispetto. Ci sono alcuni vantaggi di non poco conto nel considerare un treno notturno:
– Innanzitutto si risparmiano tutte le lungaggini aeroportuali, oggi diventate ancora piú odiose con il Covid. Anche per voli interni o per voli intraeuropei su brevi distanze, ora é necessario presentarsi  almeno tre ore prima in aeroporto, anche se si ha solo il bagaglio a mano.
Si viaggia senza mascherina: basta prenotare uno scompartimento privato in cuccetta o in vagone letto, da soli o con dei congiunti, e una volta chiusa la porta dello scompartimento decade l’obbligo di indossare la mascherina.
Non é una cosa da poco, si pensi ad esempio a un viaggio Milano-Francoforte o Milano-Parigi: in treno sono 7 ore, e 7 ore indossando una mascherina FF2 (oggi ovunque obbligatoria su ogni mezzo pubblico) non sono piacevoli per nessuno. Anzi, per alcune persone si tratta di una vera sofferenza.
E possiamo stare certi che l’obbligo di mascherina al chiuso e sui mezzi pubblici rimarrá con noi ancora per molti anni. Ergo poter beneficiare di questa esenzione diventa secondo me un plus non da poco, per godersi appieno un viaggio sereno e rilassante.
Si evitano levatacce e orari scomodi, perché se devo essere dal cliente alle 9:00 di lunedí mattina significa che devo spararmi una levataccia nel cuore della notte per essere in aeroporto alle 5:00 (quando va bene) mentre invece se devo stare dal cliente fino a fine giornata per poi fare il transfer in aeroporto e imbarcarmi verso casa, é raro varcare la porta di casa prima della mezzanotte.
Si ottimizzano costi e tempi se ci si vuole evitare le levatacce e gli orari scomodi, perché nel summenzionato caso delle 9:00 di mattina del lunedí, l’unica alternativa possibile alla levataccia mattutina diventa la partenza alla domenica pomeriggio con una notte in hotel sul posto. Sicuramente piú comodo, ma ci si gioca metá della domenica e inoltre si spende decisamente di piú.
Col treno notturno si prendono due piccioni con una fava e si ottiene un ottimale compromesso tra le due situazioni!

In questi anni in Europa c’é stata una sola impresa ferroviaria che, nonostante tutto, ha deciso di non smettere  mai di credere nei treni notturni internazionali e si tratta delle ferrovie Austriache ÖBB. Il loro prodotto dedicato ai servizi notturni si chiama Nightjet ed é chiaramente ispirato al Railjet, il servizio intercity Austriaco ad alta velocitá.

Quando anche le ferrovie Tedesche DB decisero di dismettere il loro servizio notturno CityNightLine (noto ai piú come CNL) nel 2013, ÖBB prese l’iniziativa di acquistare tutte le carozze notturne da DB e metterle in servizio sui propri treni, tenendo in vita una grossa parte di quella che fu la rete CNL.

La scelta ha pagato: oggi Nightjet é una realtá di successo con una rete in crescita, e dopo la pandemia il treno notturno si ripresenta come grande alternativa all’aereo, sia in ottica di riduzione di contagio (permettendo alla persone di viaggiare separate) sia in ottica di sostenibilitá e riduzione delle emissioni, tema ormai di grande attualitá.

Questa volta ho deciso quindi di tornare, dopo tanti anni, in vagone letto e di viaggiare tra Italia e Germania in Nightjet invece che con i consueti treni diurni.

Si parte quindi da Milano Porta Garibaldi con il Nightjet 40233 per München alle 21.10 del 9 Gennaio. Per il viaggio di andata ho prenotato un singolo in vagone letto con bagno e box doccia (single deluxe) a 189 Euro.
Giungo a Milano Porta Garibaldi alle 20.40 circa e il binario del treno non é ancora visibile a tabellone, tuttavia una rapida occhiata ai binari mi permette di riconoscere le inconfondibili carrozze blu del Nightjet al binario 6.

Il fatto che il treno origini da Milano P.Garibaldi e non da Milano Centrale é per me di una certa comoditá: si tratta infatti di una stazione che da Desio é agevolmente raggiungibile con la linea S11, mentre invece raggiungere Centrale é sempre piú complicato. Tuttavia questa sera, complice la presenza di bagagli voluminosissimi e la non proprio eccelsa sicurezza a bordo dei convogli Trenord quando cala il sole, ho approfittato di un passaggio di mio papá per farmi portare direttamente in stazione.
Fossi stato in Germania, dove alla sera sulle S-Bahn di Francoforte ci sono sempre nerboruti energumeni DB Sicherheit a fare controlleria, avrei preso il treno. Ma in Italia purtroppo non ho la stessa sensazione di sicurezza e non mi fido.

Le ultime tre carrozze del treno sono dirette a Wien, mentre le prime 4 vanno a München. Il treno viene separato a Villach, prima fermata in Austria dopo avere valicato il confine Italo-Austriaco a Tarvisio.
La mia carrozza é la numero 289, letto 52.

Non appena premuto il pulsante di apertura della porta della carrozza vengo accolto dal cuccettista, un giovane ragazzo austriaco che mi si rivolge in Hochdeutsch senza alcuna (almeno per me) apprezzabile inflessione austriaca. Dopo avergli mostrato il biglietto, mi fa presente che la mia cabina prenotata, quella con il letto numero 52, é Kaputt e che quindi ha preparato per me il letto 42.
Ok, benissimo, inconveniente subito risolto: ma cosa sarebbe stato di me se il vagone letto fosse stato interamente prenotato? Il sistema elettronico di prenotazione non dovrebbe permettere di prenotare uno scompartimento guasto….

La prenotazione, nel mio caso, é stata effettuata partendo dal sito Nightet.com, dal quale é possibile consultare tutti i collegamenti notturni attualmente prenotabili e avere una preview dei prezzi piú bassi  disponibili (una volta selezionate le stazioni di partenza/arrivo e la data del viaggio). Una volta definiti i parametri si viene indirizzati automaticamente al sito ÖBB dove vengono mostrate le diverse tipologie di accomodation disponibili sul treno selezionato con relativi prezzi.
Sono tre i livelli di servizio disponibili sul NIghtjet: posto a sedere, cuccetta e vagone letto. All’interno di quest’ultima categoria é poi possibile scegliere tra scompartimento “economy” e scompartimento “deluxe”.

Raggiunto il mio scompartimento, lo trovo in modalitá “giorno” ovvero con tre posti a sedere e tavolinetto. Il cuccettista verrá poi a convertire lo scompartimento in modalitá “notte” non appena lo chiederó. La temperatura dello scompartimento é tropicale, quindi provvedo subito a riportare il riscaldamento a piú miti consigli utilizzando l’apposito manettino di regolazione sito sopra la porta d’ingresso.
All’interno dello scompartimento si ha la possibilitá di regolare, oltre alla temperatura, anche il volume degli annunci. Vi sono poi molteplici pusanti per l’accensione e lo spegnimento della luce principale, della luce notturna, della luce del bagno e delle varie luci di lettura, che coprono sia i letti che le sedute in modalitá “giorno” e sono disseminate un po’ ovunque nello scompartimento.

Lo scompartimento in cui mi trovo rappresenta il massimo del comfort disponibile a bordo di questa carrozza: si tratta di una carroza “Comfortline” costruita da Siemens all’inizio degli anni 2000 per i servizi CityNightLine delle DB e poi acquistata da ÖBB per i treni Nightjet. Per aumentare il comfort a bordo, queste carozze sono dotate di doppia sospensione pneumatica e di una incrementata insonorizzazione rispetto alle normali carrozze ferroviarie. La loro velocitá massima omologata é di 200 km/h.
A bordo della carrozza si trovano tre scompartimenti “deluxe” come il mio, con bagno e doccia privata, e altri nove scompartimenti letto “economy” con un lavabo. Per questi scompartimenti sono comunque disponibili due bagni comuni alle estremitá della carrozza, di cui uno dotato di doccia.

Ogni scompartimento letti ospita fino a 3 persone e i letti sono ripiegabili alla parete, in modo da offrire la flessibilitá necessaria ad adattare lo scompartimento a ospitare 1, 2 o 3 persone. È il cuccettista, in base allle prenotazioni del vagone letto, a preparare ogni scompartimento. Voi non dovete fare nulla: salendo sulla carrozza troverete il vostro scompartimento giá aperto e pronto.
Osservando il letto sito piú in alto, quello che normalmente viene aperto solo con il vagone letto in configurazione da 3 persone, mi viene da pensare che forse risulterebbe troppo corto per un adulto e che sarebbe probabilmente piú indicato per un bambino o un ragazzino.

Alle 21.10 puntualmente ci muoviamo e lasciamo la stazione. Il treno attraversa Milano passando dapprima accanto al campus Bovisa e poi piegando verso est. Dall’ampio finestrino della mia cabina riconosco prima viale Fulvio Testi e poi viale Monza, prima di curvare verso Milano Lambrate, prima fermata del treno.
Osservando gli scompartimenti preparati dal nostro cucettista mi pare di capire che stasera il vagone letto viaggi abbastanza vuoto, mentre le cuccette mi sono parse decisamente piú frequentate.

Poco dopo la partenza il cuccettista viene a farmi visita per illustrarmi le caratteristiche del mio Abteilung: localizzazione di interruttori, luci, prese di corrente e funzionamento del bagno/WC con doccia.
Quest’ultimo é dotato di un lavabo che é possibile spostare per utilizzare il box in modalitá bagno/WC oppure in modalitá doccia: muovendolo verso destra si guadagna l’accesso al box doccia, che é comunque separato dal resto del bagno con una tenda cerata. Nel bagno sono inoltre disponibili docciaschiuma, un sapone, alcuni tubetti di balsamo e un asciugamano.
Le amenities in dotazione non sono finite qui: il nostro kit di cortesia prevede infatti anche due bottiglie di acqua naturale, un paio di snacks (uno dolce e uno salato), pantofole, maschera da notte, tappi per le orecchie, una piccola salvietta e non ultimo una bottiglia di vino bianco frizzante da 20 cl.
Vi é inoltre compresa nel prezzo la colazione (che vedremo in dettagio piú avanti).
Lo scompartimento é dotato di una porta con doppia serratura che ci viene consigliato di tenere sempre chiusa durante la notte. Qualora volessimo lasciare il nostro scompartimento e andare a spasso per il treno, ci viene consegnata la chiave per aprire e chiudere la serratura. Inutile a dirsi, quando lasciamo la nostra cabina é sempre buona cosa chiudere la porta!

La cabina viene lasciata in modalitá giorno fino a quando non chiediamo al nostro cuccettista di convertirla in modalitá notte, aprendo il letto. In questo modo si ha la possibilitá di utilizzare il tavolinetto, mangiare qualcosa e rilassarsi prima di mettersi a dormire.
il Nightjet non ha un vagone ristorante, ma é tuttavia disponibile un servizio di ristorazione all’interno del vagone letto. La scelta di prodotti é limitata ma interessante, e i prezzi a mio avviso abbastanza onesti considerato che siamo a bordo di un treno.
Avendo portato un paio di panini da casa, per questa volta non proveró il servizio, ma mi riservo la possibilitá di farlo magari al ritorno (non avevo idea se la ristorazione fosse stata sospesa per il Covid-19 quindi mi ero premunito).

L’ultima cosa importante da fare prima della conversione del nostro scompartimento in modalitá notte é consegnare al nostro cuccettista la carta della colazione. Apponendo le crocette possiamo scegliere tra diversi prodotti per comporre il vassoio della nostra colazione per il mattino successivo: sei scelte sono possibili senza sovrapprezzo, se vogliamo una colazione piú abbondante dobbiamo versare un piccolo obolo.
Non dimentichiamo infine di concordare con il cuccettista a che ora vogliamo che ci venga servita la colazione! (Idealmente, un’ora circa prima dell’arrivo)

Per una persona sola, nello scompartimento cè spazio a volontá: è possibile sistemare valigie ed effetti personali in uno spazio apposito al di sopra della cabina doccia, salvando cosí spazio sul pavimento (anche se puó risultare difficoltoso piazzare cosí in alto valigie grandi o pesanti) . Anche per due persone a mio avviso la sistemazione é di assoluta comoditá. C’é anche uno strapuntino dal lato opposto del tavolinetto che permette di sedersi vis-a-vis qualora lo si desiderasse. Per tre persone, peró la sistemazione inizia a diventare probabilmente risicata. Una importante discriminante é sicuramente la quantitá e il volume del bagaglio che si ha con sé.
Un dettaglio che mi ha molto deluso, invece, é la singola presa di corrente localizzata vicino alla porta di ingresso: una posizione decisamente non comoda e per una cebina “deluxe” che deve accogliere fino a tre persone una singola presa di corrente mi sembra decisamente insufficiente. Capisco che la carrozza non sia recentissima, ma un piccolo refurbishment con un paio di prese elettriche in piú e magari anche qualche porta USB non sarebbe male. E la posizione é davvero infelice: é una fortuna che io disponga di un alimentatore con un cavo di una certa lunghezza, altrimenti non potrei ricaricare il laptop mentre scrivo seduto vicino al finestrino.
Altro dettaglio assai deludente é la mancanza del Wifi. Mi pare assurdo che in una cabina “deluxe” pagata quasi 200 euro io debba avere il mio cellulare attivo in modalitá hotspot per scrivere questa bozza su WordPress.

Sono ormai le 22.30 e siamo da poco ripartiti da Brescia: é ora di chiamare il cuccettista per far convertire il mio scompartimento in modalitá “notte”. In pochi secondi la fila di tre sedili fa posto ad un letto pronto per la notte e il tavolinetto viene rimosso per rendere piú agevole il movimento all’interno della cabina.
Con la cabina pronta per la notte, é il momento di una doccia rinfrescante prima di sdraiarsi. A dire il vero secondo me il bello dello scompartimento “deluxe” non é tanto il box doccia in sé, quanto la comoditá di non lasciare mai la propria cabina, neppure per andare a fare pipí o per lavarsi. Sono piccole semplici comoditá in piú che peró quando ci si trova in vaggio, magari dopo una lunga giornata, fanno la differenza.
Svegliarsi nel cuore della notte e dover lasciare la propria cabina per andare fino in fondo alla carroza per andare in bagno non é niente di trascendentale ma é comunque un piccolo fastidio; per non parlare poi del vantaggio di avere una doccia tutta per sé anziché quella in comune che, diciamocela tutta, in tempi di emergenza sanitaria e di sanificazione/igienizzazione spinta di ogni superficie, diventa forse qualcosa in piú di un banale “nice to have”.

Il doccino dispone di un miscelatore per la temperatura davvero molto efficace, che risponde pressoché immediatamente alla regolazione. Interessante notare come il doccino diventi anche il rubinetto del lavabo, quando il bagno non si trova in modalitá doccia.
Il getto é copioso e l’acqua é subito calda, l’unica nota negativa secondo me é… la pressione, un po’ eccessiva per i miei gusti, e non vi é nessun modo di regolarla (ed é un vero peccato).
Essendo l’acqua disponibile ovviamente in quantitá contingentata, ridurre la pressione permetterebbe di docciarsi un po’ piú a lungo, pur mantenendo un getto piú che sufficiente per una doccia confertevole.
La quantitá di acqua disponibile é comunque piú che ragguardevole, io sono riuscito senza problemi a docciarmi sia alla sera che alla mattina. Per due persone sicuramente non vi sono problemi.

La cabina mista Doccia-WC é grande abbastanza per muoversi bene all’interno, perlomeno per me che non sono propriamente un gigante. Puó tuttavia risultare un po’ disagevole muovere il lavabo verso sinistra quando si esce dalla doccia: meglio a questo punto guadagnare un po’ di spazio aprendo la porta del bagno.

Una volta archiviata la fase doccia , lavati i denti e indossato l’outfit notturno, é finalmente tempo di straiarsi. Trattandosi di un vagone letto e non di una carrozza cuccette, abbiamo un vero letto con materasso, comodo e morbido quanto basta. La lunghezza è ok anche per i più alti, altrettanto forse non si può dire per il piumino in dotazione che risulta essere sufficiente per me ma potrebbe risultare un po’ corto per chi supera il metro e 80. I cuscini li ho ho trovati un po’ troppo “morbidi” per i miei gusti, fortunatamente trovandomi in singola ho potuto prenderne due e “compattarli” in modo da formare un tutt’uno più consistente (in totale i cuscini sono tre e si trovano di solito in alto vicino alla testiera del terzo letto).
Una volta spenta la luce e chiuso lo scuro del finestrino ci si ritrova pressoché totalmente al buio; per chi non dovesse essere a proprio agio in questa situazione é sempre possibile accendere la luce notturna, la quale con una flebile luce azzurra ilumina lo scompartimento quanto basta per intravedere le sagome degli oggetti, ma (almeno per me) non disturba assolutamente il sonno.

Ma ore veniamo al punto clou: si dorme bene?
Perché il vero plus promesso dal vagone letto, e in particolare da una cabina deluxe come questa, é quello di arrivare riposati a destinazione, come fossimo in una piccola camera di albergo su rotaia. È davvero cosí?

Beh, sí e no.
Se é certamente vero che la sistemazione é comodissima e provvista di ogni comfort, d’altro canto non bisogna dimenticare che ci troviamo su un treno. L’insonorizzazione della carrozza é davvero ottima, ma la percezione del classico “tu tum tu tum” del viaggio in treno dipende molto anche da un altro fattore che é la posa del binario. Su alcuni tratti piú “dissestati” o comunque in ingresso e uscita dalle stazioni quando si passa sugli scambi, é inevitabile che si percepiscano, anche abbastanza nettamente, i rumori generati dagli assali contro le irregolaritá dei binari.
Vi é inoltre, nel cuore della notte, tutta una serie di manovre che si svolge a Villach, in Austria: qui il Nightjet proveniente da Milano incontra il suo omologo proveniente da Roma, e i due treni vengono divisi per accoppiare tra di loro le due metá destinate a Vienna e quelle destinate a Monaco di Baviera. L’operazione comporta sganciamento e riagganciamento di carrozze cosí come inversioni di marcia e pasaggio sugli scambi: difficile non svegliarsi, soprattutto quando la locomotiva viene riagganciata al treno.

È proprio dalla “botta” secca dell’aggancio della locomotiva che vengo svegliato intorno alle 4:30. Una rapida occhiata a Google Maps conferma quello che immaginavo, ovvero che ci troviamo a Villlach. Il fatto che siano le 4:30 peró non mi quadra: dovavamo essere a Villach intorno alle 2. Deduco che abbiamo accumulato del ritardo durante la notte (scopriró poi che in realtá non eravamo noi ad essere in ritardo, ma il Nightjet da Roma). Questo significa forse dormire un po’ di piú al mattino essendo che probabilmente arriveremo a Monaco almeno un paio di orette dopo, ma decido comunque di non cambiare la sveglia che avevo impostato per le 7.

Normalmente io sono uno che non ha problemi a girarsi dall’altra parte e riaddormentarsi immediatamente, ma la manovra di composizione del treno, evidentamente non ancora conclusa, prosegue ancora per alcuni minuti e rende parecchio arduo il riaddormentamento. Riesco così a prendere sonno non so bene quando, e vengo svegliato alle 7 dall’allarme del mio smartphone.

Dopo una doccia veloce mi vesto in outfit “da ufficio” ed esco dalla cabina per sgranchirmi un po’ le gambe mentre aspetto la colazione alle 7.30. Mentre fuori dai finestrini il paesaggio innevato delle Alpi Austriache scorre placido e silenzioso sotto le prime flebili luci del mattino, apprendo da una veloce chiacchierata con l’accudiente che siamo in ritardo di un’ora e mezza abbondante sulla tabella di marcia e non siamo ancora arrivati a Salisburgo.  Non è un grosso problema per me, visto che il mio primo impegno di lavoro a Monaco è alle 11 e posso sempre avvisare che potrei fare tardi, ma per chi ha impegni più ravvicinati nel tempo significa una seccatura di non poco conto. Il tutto poi senza considerare i controlli di polizia a Freilassing.

Senza pensare troppo a impegni e ritardi, è il momento di godersi la colazione. Il vassoio, servito puntualmente nella mia cabina dopo che il cuccettista ha provveduto alla riconfigurazione in modalità giorno, è abbondante e composto da prodotti di buona qualità.  Non ha nulla da invidiare ad una classica colazione continentale a buffet in hotel: ce n’è a sufficienza per saziarsi e arrivare tranquillamente a pranzo.

Archiviata la colazione, è il momento di riconsegnare il vassoio e mettersi a lavorare. Siccome manca ancora un po’ all’arrivo, meglio utilizzare il tempo in maniera produttiva. La cabina singola da questo punto di vista è la sistemazione più comoda e funzionale che esista: videochiamate e call non costituiscono il minimo problema qui, nessun rischio di disturbare o indispettire altri passeggeri. Emerge però in questo frangente ancora di più,  in tutta la sua… assurdità, il grave difetto della mancanza del Wifi a bordo. Mi ritrovo infatti ancora a dover usare il mio smartphone in modalità hotspot e a soffrire di una connessione molto ballerina (stiamo ancora attraversando una zona di montagna e la ricezione 4G non è ottimale) inconveniente che probabilmente risulterebbe meno fastidioso con un ripetitore wi fi installato a bordo. Se da un lato capisco che non è così immediato assicurare connettività wireless lungo un percorso che attraversa tre Paesi diversi, dall’altro credo che per un prodotto “premium” e internazionale si dovrebbe provvedere a risolvere questo problema. 

Nel frattempo, dopo avere superato Salisburgo, raggiungiamo Freilassing, prima stazione in territorio tedesco. Qui non è previsto servizio viaggiatori (la prima fermata del Nightjet in Germania è Rosenheim), tuttavia il treno esegue una lunga sosta per i controlli di polizia a bordo. Oggi in particolare la sosta si prospetta decisamente lunga, in quanto pochi minuti prima di noi è giunto a Freilassing un Eurocity partito da Salisburgo verso Francoforte, sul quale la polizia sta eseguendo i controlli in questo momento; soltanto una volta terminato con l’Eurocity toccherà a noi. Poco male, se non altro nel frattempo la connessione del mio hotspot è tornata ad essere veloce e sbrigare il backlog vacanziero delle email è un efficace passatempo per consumare l’attesa.

Tempo una decina di minuti e vedo l’Eurocity muoversi e partire, segno che ora la Polizei é con ogni probabilitá a bordo del nostro treno. Dopo pochi minuti, infatti, la Polizia bussa al mio scompartimento. Una volta consegnato passaporto e Einreiseformular che avevo preventivamente stampato (in Italia in questo momento dilaga Omicron, e il Robert Koch Institute ha da pochi giorni classificato l’intero Paese come Risikogebiet: è quindi necessario compilare l’apposito formulario di ingresso in Germania) i miei dati vengono inseriti in un tablet, verificati al momento e in pochi secondi ricevo indietro passaporto e formulario, mentre i due ufficiali si accommiatano con un Gute Fahrt e proseguono oltre.

La parte finale del viaggio la passo tra email, telefonate e un paio di chiacchierate veloci con il cuccettista mentre mi sgranchisco le gambe in corridoio tra una email e l’altra. Apprendo che stanotte sulla carrozza letto Milano-Monaco eravamo 3 passeggeri in altrettante singole (una Deluxe e due normali) e che, tralasciando una “fiammata” durante il periodo tra il 20 Dicembre e i primi di Gennaio, il riempimento delle carrozze letto da Novembre in poi, ovvero da quando la quarta ondata Covid ha iniziato a imperversare in Austria e Germania, si é sempre attestato su livelli abbastanza bassi.
In tempi normali, infatti, la Schlafwagen é giá ben prenotata almeno due/tre settimane prima, soprattutto al venerdí sera verso sud e alla domenica sera verso nord. Il sistema di prenotazione (questo non lo sapevo) permette la prenotazione della deluxe come singola solo se le cabine sono tutte e tre libere.

In breve passiamo Rosenheim e ci avviamo verso München, sono ormai le 10 passate e il mio primo appuntamente del mattino rischia di essere un po’ tirato, considerato che devo anche fermarmi a München Hbf a lasciare tempraneamente il bagaglio in deposito.

Sono le 10.30 quando passiamo da München Ost e l’altoparlante annuncia che in pochi minuti saremo a destinazione. Il laptop lo ho giá spento da qualche minuto, procedo quindi a fare lo zaino e a fare il giro della cabina assicurandomi di non avere dimenticato nulla. Raggiungiamo München Hbf con circa 81 minuti di ritardo e andiamo ad attesterci al binario 5, che fa parte dl fascio binari a sud della stazione, i piú lontani in assoluto dal fabbricato viaggiatori; per di piú, scendedo dal treno, realizzo che la mia carrozza, che a MIlano P.Garibaldi si trovava in testa al treno, per via delle manovre notturne é ora in fondo al convoglio: il tutto si traduce in una scarpinata di 15 minuti, con zaino e due pesanti valigie al seguito, per ragiungere il fabbricato viaggiatori e il deposito bagagli.
Forse e dico forse, per un treno noturno a lunga percorrenza, che verosimilmente puó essere usato da persone che viaggiano con pesanti bagagli al seguito, sarebe d’uopo un binario piú vicino… no?

Cosí si chiude il viaggio di andata.
Il ritardo di 81 minuti unito all’arrivo nei binari piú remoti della stazione mi ha creato non pochi casini, perché poi mi é toccata una autentica corsa verso la S-Bahn per poi comunque arrivare a Ottobrunn in ritardo per l’appuntamento. Peccato, perché il viaggio nel suo complesso non é stato male e sono arrivato a destinazione effattivamente riposato, dopo un congruo numero di ore di sonno; peccato che la sfacchinata di 800 metri per raggiungere il deposito bagagli unita al ritardo abbiano un po’ guastato il tutto.

Si rientra venerdí sera, 14 Gennaio ore 20.10 sempre da Monaco di Baviera con il Nightjet 40295 per Milano Porta Garibaldi. Identica sistemazione (singola deluxe con doccia) e identica cabina (letto 52 carrozza 289), ma stavolta ho pagato 174,90 € (a quanto ho avuto modo di capire simulando un po’ di prenotazioni sul sito, questo é il prezzo piú basso possibile per una singola deluxe).
Naturalmente esiste un “trucco” per risparmiare, anche se é a proprio rischio e pericolo: si tratta di prenotare un doppio o un triplo, sempre in cabina deluxe. In questo caso la cifra scende notevolmente e, se nessun altro dovesse prenotare il posto in doppia/tripla, avrete la cabina tutta per voi.
Ma se invece qualcun altro dovesse prenotare quel posto, avrete un estraneo in cabina. Al momento della prenotazione sul sito internet della ÖBB non avete modo di sapere se nello scompartimento con voi ci sará qualcun altro, salvo il caso in cui alcune scelte vi siano inibite dal sistema.

Io, lo ammetto, ormai non ho piú l’etá per certe “zingarate” in sistemazioni di viaggio promiscue e in epoca di Covid sono abbastanza schizzinoso sui contatti ravvicinati con sconosciuti. Non ho problemi a dividere una doppia o una tripla con qualcuno di mia conoscenza, ma con una persona qualunque sinceramente no.
Quindi, nel dubbio, investo volentieri qualche denaro in piú nella singola.

La mia giornata di lavoro a Monaco si é conclusa oggi intorno alle 16 (oggi é venerdí e il Feierabend é sacro: presso la sede del cliente quasi tutta la forza lavoro era scomparsa giá intorno alle 15) cosí ho qualche tempo per fare due passi in cittá e poi, in attesa dell’arrivo del Nightjet, sfruttare la comoditá della DB Lounge della stazione centrale, alla quale posso accedere grazie allo status “Bahncomfort” sulla mia Bahncard25.

Il tempo passa cosí abbastanza in fretta e alle 19.45 abbandono la Lounge per portarmi al binario 10 dove é dato in partenza il mio treno. Tempismo perfetto: le carrozze del Nightjet sono appena arrivate.

La carrozza letti 289 é la seconda in composizione al treno (ma com’é che quando sono arrivato venerdí ero in fondo? boh…) stavolta non trovo l’accudiente ma decido di salire ugualmente. Arrivato alla porta dello scompartimento letto 52 lo trovo chiuso e con un adesivo che lo contrassegna come guasto; un post-it scritto a mano attaccato poco piú sotto invita ad usare lo scompartimento 42.
Evidentemente trattasi della stassa carrozza dell’andata e il guasto non é stato ancora riparato: immagino che il problema non abbia grande prioritá e che verrá risolto con tranquillitá e senza fretta vista la scarsa affluenza del periodo…

Mi accomodo quindi nella 42 che trovo pronta in modalitá “giorno”, la temperatura stavolta é ottimale e comfortevole, il kit di cortesia come d’uopo é sul tavolinetto con tutti i componenti.

Poco dopo iniziano ad arrivare gli altri passeggeri e anche questa sera sono solo tre gli scompartimenti letto occupati: il mio deluxe piú due normali. Nello scompartimento contiguo al mio c’é una giovane coppia con un bambino piccolo: benissimo, penso tra me e me, stasera avremo modo di mettere davvero alla prova l’insonorizzazione delle carrozze comfortline.

L’accudiente passa poco prima della partenza a ritirare il biglietto e a lasciarmi il menú da crocettare per la colazione; non é lo stesso ragazzo dell’andata ma un suo collega un po’ piú avanti con gli anni, dai modi piú spigliati e sbrigativi ma comunque gentili e simpatici.
Una volta consegnato il menu della colazione, chiedo se devo lasciare a lui anche i miei documenti per gli eventuali controlli della polizia Italiana nella notte. Lui mi risponde che normalmente sono i poliziotti a passare scompartimento per sompartimento ma non sempre vengono effettuati i controlli; qualora in ogni caso dovessero passare, saranno loro a bussare. La cosa non mi entusiasmo visto che da orario dovremmo arrivara a Tarvisio Boscoverde (prima fermata in territorio Italiano) intorno alle 2 del mattino, ma non posso farci nulla.

Stasera decido di concedermi qualcosa da mangiare dal menu di bordo: purtroppo parte dell’offerta non é disponibile nel vagone letto, ma l’accudiente si prodiga di andare da un collega di un’altra carrozza per recuperare un tramezzino e una birra.
Certamente non una cena gourmet, ma la fame é fame. Il prezzo di 7 euro per i tramezzini e la birra da 0,5 l é allineato con i prezzi della ristorazione DB e assolutamente non esoso per essere su un treno.
Peró su un Nightjet io onestamente mi aspetterei un bel vagone ristorante. O quantomeno un vagone misto posti a sedere / Bistró come sugli intercity DB.

Il copione é simile a quello del viaggio di domenica scorsa: prima un po’ di relax al pc, srivendo qualcosa e guardando qualche travel report, poi conversione dello scompartimento in modalitá notte, doccia e nanna.

Prima di coricarmi mi assicuro di preparare passaporto, modulo PLF e certificato di tampone negativo vicino alla porta, nel caso la Polizia Italiana bussasse per i controlli.

Poco prima di mettermi a letto il bambino dello scompartimento a fianco inizia a piangere vigorosamente, si direbbe che probabilmente ha fame. È questo il primo “Test” per l’insonorizzazione della carrozza tra le diverse cabine e nel complesso non é male, il pianto arriva sí, ma molto attutito e non al punto da impedire di coricarsi e chiudere gli occhi per cercare di prendere sonno.
A piú riprese, nella notte, il pianto si é ripresentato ma non ha disturbato molto; in veritá per qualche ragione sono stato io, che, in questo viaggio di ritorno, ho dormito decisamente male. La giornata di lavoro non é stata delle piú proibitive, forse il mischione culinario della giornata, non proprio “gesund” (panini unti e bisunti presso la sala riunioni del cliente, un Käsebretzel in strada a München, tramezzino e birra sul Nightjet) non era l’ideale per un sonno placido e ristoratore.

Solo dopo il manovrone a Villach (ancora accompagnato da un paio di scossoni importanti) mi sono appisolato con una certa consistenza. A Tarvisio ho udito distintamente del movimento nel corridoio della carrozza e del vociare in Italiano, tuttavia non vi é stato alcun “toc toc” all’indirizzo della mia cabina. Meglio cosí.

Quando la mia sveglia suona, alle 6.30, abbiamo superato Brescia e stiamo giá correndo verso Milano. Una doccia veloce e il tempo di vestirmi, e arriva la colazione.
Me la gusto con calma, mentre fuori dal finestrino le campagne iniziano lentamente a far posto ai capannoni e ai condomini. Un’alba limpida e cristallina accompagna l’ingresso del Nightjet alle porte di una Milano insolita e deserta, complice il sabato mattina presto e il lockdown de facto che vede in questo momento migliaia e migliaia di positivi e di relatvi contatti stretti costretti in casa dall’imperversare della variante Omicron.

La fermata a Milano Lambrate avviene puntuale alle 7.36 e subito ci muoviamo verso Milano P.Garibaldi.
Complice il sabato mattina tranquillo e probabilmente una situazione di “traffico” molto contenuto sulla cintura ferroviaria milanse, arriviamo in prossimitá di Porta Garibaldi in soli 10 minuti. Giungiamo quindi a destinazione con quasi 20 minuti di anticipo rispetto alle 8.10 previste, e la cosa mi é particolarmente gradita visto che posso salire comodamente sul suburbano S11 delle 8.09 diretto a Como, che mi porterá a Desio.

Conclusioni

Il Nightjet é sicuramente un prodotto valido, pur con diverse aree di miglioramento sulle quali peró, a quanto mi pare di capire, non si interverrá. O quantomeno, non si interverrá sui treni attualmente in circolazione.
È stato tuttavia presentato, giá un anno fa, il Nightjet der Zukunft (Nightjet del futuro) che si propone di rivedere in chiave innovativa e attuale il concetto di treno notturno e di vagone letto, con piú connettivitá, piú tecnologia, e anche nuove accomodation tra cui le “Mini cabins” (che sinceramente non mi ispirano molto, ma le cose vanno provate prima di giudicare).
I render presentati sul sito promettono abbastanza bene, soprattutto per la cabina letti; la buona notizia é che i primi esemplari consegnati di questi treni (si parla del 2023) saranno destinati proprio al traffico con l’Italia.

Per il momento sicuramente il Nightjet é una interessante alternativa al treno diurno o al volo, pur con un prezzo importante (nel caso della singola) ma con un comfort e una privacy sconosciuti ad ogni altra forma di viaggio che non sia l’auto privata o una suite privata su un A380 di qualche compagnia aerea orientale (peró lí il biglietto vi costa quanto una utilitaria nuova).
Io personalmente ho apprezzato molto la comoditá, il fatto di poter stare senza mascherina per tutto il viaggio (ad eccezione di quando uscivo nel corridoio o di quando entrava l’accudiente) e la comodtá del letto, che mi ha permesso di dormire come un ghiro all’andata e arrivare lunedí mattina davvero riposato.
Sabato mattina a Milano non sono arrivato un granché riposato, ma ammetto che é stata colpa mia (non ho piú lo stomaco di una volta…).
Una meritata menzione positiva va personale a bordo della carrozza, sempre gentilissimo e pronto ad accogliere ogni richiesta. Come cliente mi sono sentito “coccolato” il giusto, con attenzione ma senza eccessive intrusioni.

A mio avviso il prodotto Nightjet dovrebbe evolversi verso un servizio attraente per la clientela business offrendo comoditá, connettivitá, privacy ed efficienza, andando a intercettare tutta quella clientela che viaggia per lavoro e che valorizza il comfort e il vantaggio di evitarsi la levataccia nel cuore della notte per andare in aeroporto. Il prezzo deve ovviamente essere competitivo quanto basta, per non invogliare le Aziende o i freelencer a preferire l’aereo e la levataccia…
Un simile livello di servizio é poi anche interessante per il viaggiatore privato e non solo per il business, in quanto (come dimostra il discreto successo della Executive di Trenitalia sui Frecciarossa) esiste una fetta non trascurabile di viaggiatori che é disposta a spendere pur di avere una esperienza di viaggio superiore, caratterizzata da maggiore comfort, maggiore privacy e da un servizio a bordo dedicato.

Prossime idee? Beh non nascondo che mi piacerebbe molto provare la cabina deluxe al piano superiore delle carrozze letti Doppelstock ex CNL, che peró secondo le mie informazioni viaggiano solo sul NIghtjet Zurigo-Amburgo/Berlino e pochissimi altri. Queste carrozze non sono omologate per circolare in Italia quindi possono essere “provate” solo su relazioni al di fuori.
Sfortunatamente é davvero difficile prenotare un posto (quel treno é devvero sempre full!) e, ancor piú sfortunatamente, non ho molte occasioni di andare ad Amburgo o a Berlino, se non organizzando un viaggio di piacere ad hoc.
Quindi la cosa dovrá aspettare ancora un po’. Ma spero che possa diventare, prima o poi, un altro dei miei trip report.


Pubblicità

3 pensieri su “Andata e ritorno col Nightjet – Tra Milano e München in vagone letto

  1. Interessante trip report, ho avuto spesso modo di intercettare treni nightjet da viaggiatore “diurno” in prima mattinata partendo da Pordenone in modo da salire sulla prima Freccia per Torino a V.Mestre e ricordo bene il caratteristico odorino da dormitoio che si respirava a bordo…..

    In ogni caso per arrivare in prima mattinata a Monaco potresti recarti a Mestre con regionale/Flixbus e salire sul Nightjet Venezia-Monaco, riuscendo forse anche a risparmiare qualche euro per lo scompartimento privato.

    • Grazie per il commento! Idea interessante quella di prendere il nightjet da Venezia, purtroppo comporta (come già mi capita in Germania) il rischio connesso ad avere biglietti di due amministrazioni diverse (Trenitalia e ÖBB in questo caso) che in caso di coincidenza saltata non dà alcuna protezione. Bisogna quindi prendersi almeno due o tre ore tra un treno e l’altro.. come già faccio quando prendo un nightjet dopo avere preso un treno DB. Prima era possibile prenotare il nightjet dal sito DB: costava un po’ di più , ma eri protetto nel caso saltasse la coincidenza (altro treno oppure albergo). Sfortunatamente dal 2019 non si può più.

  2. Dando un’occhiata all’applicativo Scotty delle ferrovie Austriache ho visto che dal cambio orario di Dicembre 2022 il München-Milano diventerá un München-Genova, fermando a Milano nella sola stazione di Rogoredo.
    Buona idea quella di prolungare su Genova, magari porterá qualche turista in piú in Riviera (come se ne avessero bisogno…); sfortunatamente per me, Milano Rogoredo é scomodissima da raggiungere (oltre che abbastanza “brutta” alla sera) quindi credo che d’ora in poi, se dovró andare a München partendo dalla mia seconda casa in Italia o viceversa, il Nightjet non sará piú per me una opzione attraente. Peccato.
    Vediamo se prima o poi ÖBB vorrá ripristinare qualcosa di simile al defunto CNL 300 da MIlano (ma non ci spero molto).

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...