L’inizio della fine

Il 24 Febbraio 2022 é un giorno che non dimenticheremo, il classico giorno di cui tutti ricordiamo dove eravamo e cosa stavamo facendo quando abbiamo saputo.
Un po’ come l’11 Settembre 2001 o il 21 Febbraio 2020, il giorno del Paziente 1 di Codogno.

Se sicuramente l’11 Settembre 2001 e il 21 Febbraio 2020 hanno avuto poi conseguenze molto pesanti per tutti noi, credo che questa volta siamo su un altro ordine di grandezza.
Perché la pandemia si sta finalmente affievolendo, e probabilmente presto sará un (brutto e per molti assai doloroso) ricordo; l’11 Settembre invece ci aveva fatto ripiombare in uno stato di paura che peró aveva contorni indefiniti ed era percepita come lontana e improbabile, ma quello che é successo il 24 Febbraio 2022 é completamente diverso.

Io sono nato nel 1983 e ho vissuto in una Europa sempre in pace che non ha mai conosciuto alcun tipo di minaccia. Il benessere, la tranquillitá, la sicurezza dei nostri confini, sono cose che non sono mai state messe in discussione e che sono sempre apparse come naturali e scontate. Una guerra per le nostre strade era qualcosa di inconcepibile, assurdo, relegabile soltanto ad un film catastrofico o ad un romanzo di Tom Clancy.
Per i nostri genitori e i nostri nonni le cose sono state un po’ diverse, per decenni le loro esistenze hanno convissuto con un nemico misterioso e immensamente potente che aleggiava poco al di lá dei nostri confini ad est. Non poche volte si é andati davvero vicini allo scontro totale tra Est e Ovest, con consegueze che sarebbero state molto vicine al ritorno all’etá della pietra per gran parte della civiltá umana. L’annientamento.

In pochi giorni siamo ripiombati lí. Esattamente lí dove credevamo non sarammo tornati mai piú.
Della mia prima visita a Fabietto in Svizzera, risalente ormai a molti anni fa, ricordo lo stupore che provai nel trovare, al piano interrato del complesso in cui viveva poco fuori Basel, un rifugio antiatomico. Ogni edificio in Svizzera, per disposizione di legge, ne ha uno. E ricordo come all’epoca trovai la cosa completamente assurda e irrazionale. Quasi da farci una risata.

Avevo torto. E credo che siamo stati in milioni, in centinaia di milioni, ad avere torto. Perché in appena cinque giorni di rapido precipitare di eventi, quei tempi sono tornati.

E devo essere sincero: sono molto molto preoccupato, come non lo sono mai stato in vita mia. E il fatto di essere diventato padre da pochi mesi rende la cosa ancora piú angosciosa.
Perché anche il coronavirus sembrava lontano, remoto, sembrava ua minaccia distante, qualcosa che avremmo potuto fermare. Finché un giorno non ci siamo accorti di averlo giá in casa.

E la mia grande paura é che anche con questa guerra sará cosí.
E un ICBM dalla Russia centrale ci mette meno di un quarto d’ora ad arrivare sulle nostre teste.
Decisamente piú veloce del coronavirus.

Una cosa é certa: questo é un inizio. L’inizio della fine.
La fine dei 30 anni di pace e tranquillitá post caduta del Muro, la fine di tutte le sicurezze e garanzie di pace e stabilitá che ci hanno accompagnato finora, l’inizio di una nuova era in cui le nostre vite saranno decisamente piú complicate e in cui torneremo a vivere con la paura latente di essere svegliati nella notte dalle sirene, la paura che quella atroce assurditá che risponde al nome di Mutual Assured Destruction possa, da un giorno all’altro, trasformarsi in realtá. Magari proprio tra pochi giorni.

Lo so, puó sembrare assurdo. Ma ieri sera, mentre finivo la mia Carlsberg Elephant doppio malto (vista la tensione, volevo qualcosa di un pochino strong) mi sono trovato ad elaborare un pensiero.
In tutte le situazioni che prevedono l’uso della forza, si tratti di una semplice rapina in un sottopassaggio oppure di una guerra su larga scala, esiste una regola universale: é in posizione di vantaggio chi ha meno da perdere. Ed é in posizione di forza assoluta colui che magari non ha proprio nulla da perdere.
È il motivo per cui un padre di famiglia non reagisce mai ad un rapinatore, ma gli consegna il portafoglio senza fiatare. Troppo da perdere.

In questa situazione, noi Europei siamo quelli che hanno tutto da perdere. La maggioranza dei Russi, che non conoscono il benessere occidentale e che vivono in un Paese da sempre autoritario e militarizzato, temono le privazioni e le conseguenze di una guerra nucleare decisamente meno di noi. Approvano la guerra e sono pronti a sopportare importanti sofferenze per la loro Patria (molto, molto piú di noi).
Ciononostante, la situazione impone di fare qualcosa, e tra sanzioni e aiuti militari agli aggrediti, come UE ci siamo esposti davvero parecchio.
Consci di essere quelli che hanno piú di tutti da perdere.
Speriamo che vada a finire bene.

Alcune particolaritá e stranezze del codice della strada tedesco che é bene conoscere

La Straßenverkehrs-Ordnung (spesso abbreviato StVO) é l’equivalente del nostro Codice della Strada e contiene l’intero set di leggi che regolano la circolazione in Germania.
Rispetto al nostro CdS vi sono tuttavia piccole differenze qua e lá, alcune delle quali potrebbero definirsi quasi… esilaranti. Ecco qualche perla selezionata.

Nelle rotatorie niente indicatore di direzione.

Le rotatorie in Germania sono oggetti abbastanza rari, se confrontata con l’Italia. Il loro numero é tuttavia in costante aumento.
In Germania è tassativamente vietato usare la “freccia” a sinistra durante la percorrenza della rotatoria (come invece mi è stato insegnato a scuola guida in Italia). La rotatoria in Germania va considerata come fosse un tratto di strada rettilineo con delle svolte a destra: solo all’atto di uscire dalla rotatoria va azionato l’indicatore di direzione. Mai prima.

Usare l’indicatore di direzione a sinistra all’interno della rotatoria è punito con 10 euro di multa.

Esiste un solo tipo di disco orario a norma di legge

Il disco orario in Germania (Parkscheibe) deve tassativamente essere di dimensione 150 x 110 mm con una P bianca su sfondo blu a tinta unita.
Dischi orario aventi colore o dimensioni diverse non sono autorizzati dal codice della strada Tedesco. L’uso di un Parkscheibe non autorizzato è punito con 20 Euro di multa.

È obbligatorio avere a bordo una cassetta di pronto soccorso

Non solo il classico triangolo: per le emergenze, in Germania a bordo di ogni auto deve esserci una cassetta di pronto soccorso (Verbandkasten). E si badi bene, non una cassetta qualunque, ma una omologata a norma DIN 13164.
Siccome la cassetta di pronto soccorso contiene prodotti medicali (cerotti, garze sterili, ecc..) essa ha una data di scadenza dopo la quale deve essere cambiata.
Viaggiare in auto in Germania sprovvisti della Verbandkasten (o con a bordo una scaduta) é punito con 5 Euro di multa.
Per esperienza personale vi assicuro che la Polizei in caso di controllo, oltre ai consueti check (documenti, gilet giallo, triangolo) chiede sempre la Verbandkasten e controlla la scadenza.

Per ogni auto serve un bollino ecologico

Sempre più città e circondari in Germania richiedono l’applicazione di un TÜV-Plakat (bollino verde del TÜV) su tutte le auto in transito nella zona. Si tratta di una misura volta a estromettere le auto più inquinanti dalla circolazione, impedendo a chi non è in possesso del bollino verde di accedere a determinate zone.

Se acquistate una auto in Germania, il “bollino verde” viene applicato automaticamente. Se invece provenite dall’estero, sappiate che dovrete andare al TÜV col libretto dell’auto per ottenerlo, al costo di 5 Euro. Essere pizzicati all’interno di una “Umweltzone” sprovvisti di bollino verde può costarvi fino a 100 euro!

Con un paio di birrette di troppo si va solo a piedi

Se avete in programma una serata di bagordi tra amici in cui è previsto il consumo di molteplici birrette, sappiate che esistono solo tre possibilità: a piedi, con i mezzi pubblici o in taxi. Se siete eco-animali da città e pensate di andarci con la vostra inseparabile citybike, sappiate che è una pessima idea.

In Germania la guida in stato di ebbrezza si applica infatti anche alla bicicletta con tutte le spiacevoli e costose conseguenze del caso, incluso un duraturo “ciao ciao” alla patente di guida e serie noie legali.

Tolleranza zero con chi fa troppo rumore

In Germania esistono molte zone in cui vige una ben precisa prescrizione di limitazione del rumore denominata “Lärmschutz“. Questa si accompagna generalmente a limiti di velocità più bassi (30 in città o 100 in autostrada) ma anche al divieto di sgommare, sgasare, fare rumore con lo stereo o similari tamarrate. I Tedeschi sono molto fissati con la lotta al rumore molesto e i rumori legati al traffico non fanno eccezione.

Limiti di velocitá diversi giorno e notte

Non sono rare le situazioni in cui vi sono specifici limiti di velocitá per la fascia notturna, soprattutto in prossimitá delle cittá. Spesso di notte il limite di velocitá viene abbassato nelle zone residenziali, proprio allo scopo di ridurre il rumore.
In taluni casi, tuttavia, accade il contrario: nelle ore diurne il limite di velocitá é piú basso che di notte. Questo generalmente accade su arterie molto trafficate negli orari pendolari, allo scopo di fluidificare il traffico negli orari a maggior afflusso di veicoli.

Niente moto con la patente B

In Italia la normale patente B per l’automobile abilita automaticamente alla guida di motocicli fino a 125 cc e 11 kW di potenza.
In Germania invece no! La patente B abiita esclusivamente alla guida dell’automobile ed é necessario ottenere una apposita abilitazione per estendere la patente B ai motocicli di 125 cc.

Le biciclette vanno superate come se fossero automobili

La modifica alla StVO del 2020 ha introdotto nuove e piú severe norme a tutela dei ciclisti. In particolare é ora obbligatorio tenere una distanza minima di 1,5 metri dalle biciclette in fase di sorpasso, distanza che sale a 2 metri nel caso sula bicicletta ci sia un bambino. Questo significa, il piú delle volte, dover invadere l’altra corsia.
Va da sé quindi che nel caso nell’altra corsia sopraggiungano automobili, bisogna rimanere dietro alla bicicletta e attendere di avere la corsia libera, esattamente come nel sorpasso di una automobile.
“Fare il pelo” ai ciclisti é punito molto severamente. La multa arriva fino a 100 Euro ma a discrezionalitá di chi commina la sanzione si puó arrivare anche al ritiro della patente, se l’incolumitá del ciclista é stata gravemente minacciata.

Esiste il limite di velocitá di 7 km/h

All’ingresso delle zone residenziali e delle zone pedonali (Fußgängerzone) potreste spesso imbattervi in questa curiosa segnaletica orizzontale e verticale.
Il cartello blu con i binbi che giocano, unito alla dicitura 7 km (tipica in Hessen) indica che si sta entrando in una strada a precedenza pedonale e che ogni mezzo motorizzato deve muoversi letteralmente a passo d’uomo (Schrittgeschwindigkeit o Schritttempo).
Siccome tuttavia la legge é legge, e non puó essere fissata in base a idicazioni ambigue come “passo d’uomo”, sono stati fissati dei limiti misurabili, che tuttavia sono soggetti a lievi differenze regionali. Il Land del Brandenburg ha cosí fissato la Schrittgeschwindigkeit in 6 km/h, in Thüringen essa é tra 5 e 7 km/h.
Come regola generale, 7 km/h é considerato il riferimento standard piú o meno in tuttta la Germania.

Grundsteuer 2025: la riforma del catasto in Germania

Da tempo se ne parla, anche qui in Germania: la riforma del catasto, o meglio la nuova Grundsteuer, é stata un tema caldo del dibattito politico per anni ma ora finalmente si é passati dalle discussioni ai fatti e si é dato il via ad un piano di riforma con un un orizzonte temporale ben preciso.
Sará infatti a partire dal 2025 che i proprietari di immobili e di terreni in Germania verranno tassati secondo la nuova Grundsteuer, ricalcolata secondo i nuovi parametri catastali.

A dare il la all’operazione dopo tanto disquisire é stata una sentenza della corte costituzionale di Karlsruhe la quale ha definitivamente stabilito che i valori delle rendite catastali, inalterati da decenni, non erano piú rispondenti alle attuali vautazioni immobiliari e alla situazione del mercato immobiliare tedesco.
Questa sentenza ha definitivamente chiuso ogni disputa e dato via libera alla Grundsteuerreform, che si propone di rendere piú equa e attuale la tassazione sugli immobili.

Come si calcola la Grundsteuer

Similmente a quanto accade in Italia per l’IMU, anche in Germania la base per il calcolo é un valore catastale, in Germania definito Einheitswert .
L’Einheitswert é noto solo al Finanzamt e non é di facile determinazione, in quanto si tratta di valori ancorati alle valutazioni immobiliari di diversi decenni fa (per la precisone, a disposizioni risalenti al 1964, per la Germania Ovest).

Il calcolo della tassa é semplice: l’importo annuale da versare al Finanzamt é pari allo 0,35% dell’Einheitswert, moltiplicato per una aliquota comunale, nota come Hebesatz. La formula é quindi:

Einheitswert x 0,35% x Hebesatz

Lo Steuermessbeitrag dello 0,35% é uguale in tutta la Germania. L’Hebesatz é invece variabile. In linea generale, l’Hebesatz é tanto piú alto quanto piú la cittá in cui si trova l’immobile é prestigiosa; gli Hebesatz piú alti si trovano in Nordrhein-Westfalen, i piú bassi in Germania dell’Est. L’Hebesatz piú alto di tutti il Paese é del 900%, quello piú basso del 200%.

Esempio di calcolo per un bilocale di 70 mq, a Darmstadt, 10 minuti a piedi dal centro:

Einheitswert: 15.500 €
Steuermessbeitrag: 0,35%
Hebesatz: 535%

Grundsteuer annuale: 15.500 € x 0,35% x 535% = 290,24 €

Come si puó notare, la Grundsteuer in sé é di facilissima determinazione, a patto di conoscere l’Einheitswert.
Proprio qui sta il problema: l’Einheitswert é generalmente noto solo al proprietario di casa e al Finanzamt; fare delle stime non é affatto facile in quanto gli Einheitswert sono completamente scollegati dai valori immobiliari di oggi, basta dare un’occhiata all’esempio qui sopra per rendersene conto (il bilocale in questione era in vendita a fine 2019 a 270.000 €).

La riforma della Grundsteuer

Proprio per risolvere il problema degli Einheitswert ormai completamente fuori dalla realtá, la necessitá di una riforma della Grundsteuer si é fatta di anno in anno piú pressante, soprattutto a seguito del grande Immobilienboom tedesco degli anni ’10 del nostro secolo.

L’operazione avverrá per fasi e porterá ad applicare la nuova tassazione per la prima volta nel 2025.

Durante il 2022 inizierá la raccolta della informazioni per la deteminazione, a livello nazionale, di tutte le nuove Einheitswert.
Tutti i proprietari di immobili in Germania saranno chiamati a collaborare: in questi mesi vengono infatti spedite dai vari Finanzamt milioni di raccomandate contenenti le istruzioni per compliare la dichiarazione obbligatoria delle informazioni e caratteristiche relative agli immobili di proprietá.
Tutti i proprietari di immobili saranno infatti obbligati, nel corso del 2022, a presentare uno Steuererklärung attraverso la piattaforma online ELSTER per la dichiarazione dei redditi, nel quale dovranno dichiarare tutti i dati aggiornati del proprio immobile.

I dati saranno utilizzati, a livello locale e nazionale, per stabilire le nuove Einheitswert. Queste saranno ricalcolate tenendo in considerazione:

Posizione dell’immobile
Meratura e vani
Valore del terreno
Tipo di immobile, anno di costruzione, efficienza energetica

Siccome ci si aspetta che le Einheitswert cresceranno di almeno un fattore 10 (ma probabilmente anche molto di piú) rispetto a quelle attuali, lo Seuermesszahl sará ridimensionato dall’attuale 0,35% allo 0,031%.
I comuni saranno poi invitati ad aggiustare le loro Hebesatz in modo da mantenere un gettito allineato con quello precedente alla riforma.

Chi ci guadagna e chi ci perde?

In teoria, stando alle dichiarazioni ufficiali del Ministero delle Finanze, la riforma della Grundsteuer non punta a incrementare il gettito fiscale complessivo dell’imposta, bensí a redistribuirlo in modo da renderlo piú equo.
Questo significa che ci sará chi si troverá a pagare piú di prima, e chi pagherá meno.
Fare previsioni dettagliate é, ad oggi, impossibile, in quanto non si conosce ancora, neppure a grandi linee, quali saranno le nuove Einheitswert per la Grundsteuer 2025.

È tuttavia logico aspettarsi che i proprietari di case unifamiliari e case di lusso vedranno lievitare la tassa in maniera significativa.
Aumenti anche piú elevati potrebebro concretizzarsi per gli immobili localizzati nelle cittá a rendita immobiliare top come München, Stuttgart, Frankfurt e gli immediati dintorni, qui l’imposta potrebbe davvero moltiplicarsi di parecchio per via delle quotazioni immobiliari incandescenti.
Va detto tuttavia che in questo caso ci si aspetta che i comuni correggano le Hebesatz per compensare, evitando una tassazione eccessivamente gravosa, che potrebbe avere effetti collaterali poco piacevoli sul mercato immobiliare.

I proprietari di immobili in quartieri disagiati e in zone malfamate dovrebbero ricevere al contrario un signifcativo sollievo fiscale.

Per evitare di tassare nuovamente gli immobili sulla base di informazioni datate, la nuova Grundsteuer prevede anche che ogni 7 anni vengano riaggiornati gli Einheitswert.

Bene ma non benissimo

In linea di principio credo che questa riforma vada nella direzione giusta: non dimentichiamoci che negli ultimi 10 anni milioni di Tedeschi hanno visto incrementare favolosamente i loro patrimoni grazie al boom immobiliare e all’incredibile impennata della richiesta di abitazioni nel Paese. Ad oggi trovare casa in Germania nelle cittá ad elevata attrattivitá rimane ancora impresa tutt’altro che facile e la rendita degli immobili come Kapitalanlage é ancora lontana dall’essere messa in discussione.
È giusto quindi che si vada a battere cassa da tutti coloro che negli ultimi 10 e piú anni hanno gongolato e approfittato di una congiuntura assolutamente favolosa.

Quello che ancora manca, secondo me, é una differenziazione tra chi possiede un unico immobile, magari ad uso abitativo personale, e tra chi invece colleziona appartamenti per metterli in affitto: non é giusto che ad entrambi (a paritá di cittá e di immobile) si applichi la stessa tassazione e le stesse aliquote.
Come c’é una progressivitá per le imposte sul reddito, dovrebbe esserci anche per le imposte patrimoniali.
In questo, bisogna ammetterlo, l’Italia é un pochino piú avanti (anche se poi l’esenzione per la prima casa diventa il mezzo di elusione fiscale di molti furbetti, ma quello é un altro discorso…).