2023: cosa cambia in Germania

Apriamo l’anno con un breve post di aggiornamento sulla principali novitá che arrivano in terra tedesca con l’anno nuovo. È un inizio anno ricco di novità: complice il momento di Zeitwende e il nuovo governo Ampel che arriva dopo anni di regno incontrastato Merkel/Unione, sono tanti i cambiamenti in arrivo.

Piú cash in busta paga

La prima graditissima novitá é rappresentata da un paio di misure destinate ad alleggerire il carico fiscale nelle buste paga (finalmente!) non solo per i bassi redditi, ma anche per i redditi medi.
Oltre ad essere stato incrementato il Steuerfreibeitrag (in sostanza, la no-tax area) é stata anche rivista verso l’alto la soglia di scatto dell’aliquota piú pesante (42%) che da quest’anno sará a 62.810 Euro invece che a 58.597 Euro. Questo comporterá un piccolo ma tangibile alleggerimento del carico fiscale anche per i redditi medio/alti tipici di figure professionali qualificate.

Piú detrazioni fiscali nello Steuererklärung

Sempre nell’ottica di ridurre il carico fiscale sulle persone fisiche, é stata portata a 1200 Euro (in precedenza erano 1000) la deduzione forfettaria per i lavoratori dipendenti (per maggiori dettagli vedi qui). Questo provvedimento era in realtà stato introdotto lo scorso anno, tuttavia il beneficio sarà tangibile da quest’anno, quando arriveranno i rimborsi per le dichiarazioni dei redditi 2022.

Aumenta lo Sparerpauschbetrag

Da quest’anno sale a 1000 Euro (in precedenza erano 800) la no-tax area per i risparmiatori. Le persone fisiche che nell’arco di un anno accumulano rendite da fondi e prodotti finanziari inferiori a 1000 Euro, non pagheranno su questa rendita alcuna imposta.

Aumenta il Kindergeld

Una buona notizia per tutte le famiglie: il contributo mensile esentasse per i figli a carico passa da 219 Euro a 250 Euro al mese per il primo e secondo figlio, e da 225 Euro a 250 Euro al mese per il terzo figlio. Per quarto e quinto figlio a carico il contributo era già di 250 euro al mese e rimane invariato.

Riforma del Wohngeld

Per venire incontro alle famiglie in condizione economica disagiata che stanno affrontando notevoli difficoltà nel pagare i Nebenkosten aumentati a dismisura a seguito della crisi energetica, viene ampliata la platea di accesso al Wohngeld, il sussidio statale rivolto a chi si trova in difficoltà nel pagamento dei propri costi abitativi. Il sussidio passa inoltre da 170 a 340 Euro. Si calcola che ora saranno quasi 2 milioni di persone a poter accedere al sussidio, mentre fino allo scorso anno erano circa 600.000.

Arriva il Deutschlandticket

Era stato annunciato e alla fine si farà: il successore del 9-Euro-Ticket costerà 49 Euro al mese, sarà disponibile come biglietto digitale in abbonamento e si chiamerà Deutschlandticket. Sull’introduzione del 9-Euro-Ticket mi ero già espresso l’anno scorso e non nascondo che questa operazione mi lascia ancora un tantino perplesso. I regalini elettorali fatti a debito a me non piacciono, e se da un lato sono d’accordo sul distribuire aiuti alle fasce meno abbienti in questo periodo difficile, non condivido fino in fondo questa operazione.

Certificato di malattia digitale

Fino a due anni fa, l’invio dell’Arbeitsunfähigkeitsbescheinigung (certificato di inabilità al lavoro) o AU-Bescheinigung, era ancora squisitamente cartaceo. Uscivi dallo studio del medico di famiglia con tre fogli: uno per te, uno per la cassa malattia e uno per il datore di lavoro. Dallo scorso anno è stato finalmente digitalizzato l’invio alla Krankenkasse, e dal 1.1.2023 anche l’invio al datore di lavoro sarà automatico. E qui mi viene da dire: era ora!

Basta Hartz IV, arriva il Bürgergeld

È la più grande riforma dei sussidi statali vista negli ultimi anni. Il Bürgergeld consiste in 502 Euro al mese che sostituiranno i precedenti 449 Euro al mese erogati per i percettori di Hartz IV. Vengono anche semplificate e snellite le regole di accesso a questo “reddito di cittadinanza” e rivisti alcuni dei precedenti paletti, come il Vermögenprüfung e la verifica delle dimensioni dell’appartamento in cui si vive. L’augurio, da parte mia, é che questi aiuti vadano davvero a chi ne ha bisogno senza ulteriormente allargare la platea dei profittatori e dei parassiti che ne abusano a spese di chi da sempre lavora e paga le tasse…

Niente aumento per i carburanti

Quest’anno non scatta nessun incremento della CO2 Steuer. Non c’è stata quindi nessuna sorpresa sgradita per gli automobilisti che hanno fatto il pieno dopo il primo gennaio. Con un nuovo incremento della tassazione sui carburanti bisognerà però fare i conti all’inizio del 2024.

Gaspreisbremse e Strompreisbremse

Per contenere i prezzi impazziti di gas e energia elettrica che per molte famiglie rischiano di diventare un autentico incubo nel 2023, il governo è intervenuto calmierando il costo per kilowattora di entrambi i prodotti energetici. A beneficiare del sussidio statale saranno privati cittadini, piccole imprese e associazioni. Lo stato interverrà sul costo di gas e energia calmierando il primo a 12 cent al kilowattora e il secondo a 40 cent al kilowattora. Queste agevolazioni saranno valide per un consumo pari all’80% del consumo del 2022. Una volta superata questa soglia, ogni kilowattora extra sarà tariffato a prezzo di mercato.

Malinconia. Un aperitivo al volo alla Vigilia di Natale

E’ un grigio lunedì di Dicembre, la vigilia di Natale per la precisione. Una giornata che si passa tradizionalmente sempre di corsa, per alcuni è l’ultima giornata di lavoro, per altri sono gli ultimi acquisti, in molti fanno tappa tra gastronomie e negozi per ritirare le ultime prelibatezze per la cena ormai incombente. E c’è anche chi ha l’appuntamento fisso per vedersi al volo, per un ultimo drink tra amici prima di mettere le gambe sotto al tavolo per la classica cena in famiglia.

Non é facile trovare un bar aperto per fare un aperitivo al volo alla Vigilia di Natale. Da queste parti infatti la tradizione vuole che i bar e i pub aprano per il dopo-cena, accogliendo orde di gente festante proveniente dalle cene familiari e prona ad alcoolizzarsi a tutto spiano in quella che é a tutti gli effetti una preview dei festeggiamenti del 31 Dicembre. E cosí tutti i bar che programmano di aprire per il dopocena, all’orario di aperitivo restano chiusi.

Sono quindi le 18 del 24 Dicembre 2018, e nella nostra ricerca di un posto aperto per aperitiveggiare nei dintorni di Monza troviamo un bar all’interno dell’Auchan vicino al Rondó dei Pini.
Siamo io, Fabietto e Marco, come sempre. Non tutti gli anni riusciamo a vederci tutti e 3, ma il piú delle volte si riesce a incastrare un randez-vous all’ultimo momento. L’anno prima eravamo stati al Doc in piazza a Vedano al Lambro, perché il Pit alle 18 era chiuso, per le ragioni di cui sopra. Non c’é molto tempo per stare insieme, siamo tutti e tre di corsa. C’é giusto il tempo per uno sbagliato al volo accompagnato da qualche stuzzichino. Un quarto d’ora, 20 minuti circa, ma come sempre piacevolissimi, una preziosa fetta di tempo che in un battibaleno vola via. Con risate garantite, come sempre ogni volta che c’é Marco.

Una sigaretta al volo, rollata da Marco fuori dal bar, e poi via, ognuno per la sua strada, dopo i consueti auguri e gli abbracci del caso.
Quello era il nostro Natale, il Natale di tre amici che negli anni si sono distanziati parecchio, uno in Svizzera, l’altro in Germania, e Marco che invece é sempre rimasto nella sua Cinisello, ma che hanno sempre cercato di trovarsi quando possono.
Anni prima, prima ancora della crisi e degli espatri, c’erano stati i Natali che iniziavano con una fetta di panettone al negozio in via Boito, in mezzo alle RSV e alle Pegaso, prima di chiudere per la pausa natalizia. Per noi che con le moto eravamo cresciuti e che in pista e per strada ne avevamo viste e combinate davvero tante, quello era in nostro modo di festeggiare, quello era il nostro Natale.

E oggi, ripensandoci, vengo preso dalla malinconia. Quei momenti brevi, ma belli, non ci saranno piú, o perlomeno non saranno mai piú gli stessi. Perché Marco non c’é piú.
Ci ho pensato tanto, in questi giorni di Natale e di Capodanno. Giorni di festivitá sotto tono, un Natale passato a casa con l’influenza, un Capodanno da convalescente, e una maliconia perdurante.
Avrei dovuto fare di piú, Marco. Da quell’aperitivo del 2018 non ci siamo piú visti. C’é stata la distanza, c’é stato il Covid, per tanto tempo non abbiamo potuto viaggiare e vederci, ma se avessimo voluto, ci saremmo sicuramente beccati. Solo che non abbiamo voluto abbastanza e oggi questa consapevolezza mi fa male.
Anni di amicizia e di avventure insieme, pregne di rischi, risate e di bravate motoristiche che ancora oggi a raccontarle c’é chi non ci crede, meritavano di piú che un veloce aperitivo rimasto un ricordo di piú di 4 anni fa. Meritavano di piú che qualche messaggio whatsapp e la promessa di vederci quando si poteva.

Mi hanno raccontato delle tue difficoltá, dei tuoi problemi e di quello che avevi affrontato in queli anni in cui non ci eravamo piú visti di persona; io non lo sapevo e mai avrei immaginato che dietro a quel personaggio sicuro di sé, spassoso e chiacchierone potesse celarsi anche sofferenza e vulnerabilitá. E mi prende ancora di piú la malinconia sapendo che in quegli anni per te cosí difficili io non ci sono stato.
Anni fa, quando ancora eravamo ragazzi, un giro in concessionaria in via Boito per noi era l’equivalente di un pieno di buonumore. Potevamo avere addosso tutti gli scazzi del mondo, ma tu sapevi sempre come tirarci su, vedevi il lato positivo in tutto e la tua risata era semplicemente contagiosa. Sembra ieri ma invece é passato piú di un decennio ormai.
E mi dispiace pensare che quando hai avuto bisogno tu di qualcuno che ti aiutasse a tirarti su, io non ci sono stato. E forse era proprio da lí che arrivava la tua voglia di rischio, la voglia di brivido; era il tuo modo di esorcizzare la difficoltá della vita.

Alla nostra etá si dá ancora per scontato che c’é sempre tempo. C’é tempo per vedersi, tempo per pianificare, tempo per organizzare. Siamo tutti incasinati e quindi si procastina, si rimanda. Ma non é cosí. Brutte sorprese possono sempre capitare, anche quando non te lo aspetti minimamante, e Marco, accidenti, stavolta la sorpresa ce l’hai fatta davvero brutta.
In un certo senso é stata una uscita di scena nel tuo stile, inaspettata, col botto. Ci hai preso tutti in contropiede.

Penso di avere imparato non poche cose da te, dal tuo carattere completamente opposto al mio, dalla tua intelligenza sociale cosí acuta, dal tuo modo di essere. E una lezione me l’hai data anche andandotene, mi hai fatto capire che gli amici non vanno lasciati indietro, che le cose che vogliamo fare non vanno procastinate. Perché chissá mai cosa ci aspetta.
Forse é per questo che nei pochi giorni in cui sono stato meglio, a cavallo tra il 27 e il 31, ho cercato di vedere più persone possibile. Anche a costo di stancarmi e di strafare, anche a costo di andare avanti e indietro per la Lombardia come una trottola, perché le persone a cui tieni meritano questo.
Perché se si tiene a qualcuno, bisogna sbattersi. E talvolta fare anche il primo passo, e pure il secondo. Perché poi quando diventa troppo tardi, é troppo tardi.

Addio amico mio, e scusami per non esserci stato in questi ultimi anni.