Mazzate d’autunno: Gas-Umlage e rincari energetici mai visti mettono a dura prova il Wohlstand tedesco

Dal 1. Ottobre i consumatori Tedeschi allacciati alla rete del gas saranno chiamati a partecipare al salvataggio pubblico delle societá di energia e riscaldamento tramite il Gas-Umlage: un contributo obbligatorio (un tot a kWh) che andrá a confluire in un fondo destinato al supporto delle societá che rischiano il fallimento a causa dei prezzi del gas diventati ormai… incandescenti.

Perché si rischia una ondata di fallimenti

Da quando vige il mercato libero dell’energia in Europa la quasi totalitá delle societá di gas, energia e riscaldamento in Germania propongono contratti ai loro clienti sulla base di Festverträge con un costo per kWh, generalmente vantaggioso, che resta fisso per i primi 12 o 24 mesi di contratto. Uno stratagemma per accaparrarsi nuovi clienti, simile a quanto giá usato da anni nella telefonia, nei contratti Internet e in svariati altri ambiti.
Succede ora che tali societá si ritrovano a pagare il gas sulla borsa energetica europea a prezzi quadruplicati, ma trovandosi incastrati dai contratti giá chiusi, continuano a rivenderlo ai loro clienti a prezzi bassi. E i contratti non permettono loro di alzare i prezzi.
Si ritrovano cosí a lavorare in perdita ed é solo questione di tempo prima che una Pleitewelle travolga il settore.
Si tratta di una situazione contingente, venutasi a creare a seguito di sviluppi che fino a un anno e mezzo fa nessuno sarebbe stato in grado di prevedere. Per due decenni infatti i Tedeschi sono stati abituati a prezzi del gas e dell’energia bassi e molto stabili: il gas Russo era la scelta ideale, seppure discutibile, per alimentare la fame Tedesca di energia e rappresentava senza alcun dubbio la via piú facile e conveniente. Un potenziale cliente che avesse voluto stipulare un contratto poco piú di un anno fa si sarebbe visto proporre, mediamente, un prezzo intorno ai 7 centesimi di Euro per kWh.
Oggi per un contratto di nuova stipula il riscaldamento a gas viene prezzato mediamente 26 centesimi di Euro al kWh. Piú del triplo!
[fonte: Zeit.de]

In cosa consiste il Gas-Umlage

Nell’impossibilitá di intervenire direttamente sui contratti laddove il prezzo per kWh é stato fissato con una precisa scadenza, é stato il governo ad agire e a andare a mettere le mani nelle tasche dei Tedeschi per mettere una pezza alla situazione.
Dal 1.Ottobre in tutte le bollette del gas in Germania comparirá quindi una addizionale (che non é stata ancora determinata, si dice sará compresa tra i 1,5 e 5 centesimi a kWh) che andrá a riempire un fondo apposito destinato a supportare le societá di distribuzione in difficoltá.
Il Gas-Umlage é a termine (si parla, per ora, fino a fine 2023) in modo da coprire il periodo-ponte in cui scadrá la tariffazione fissa garantita dai contratti, e le societá potranno quindi adeguare i prezzi al consumatore finale.

Questione di fortuna

Il Gas-Umlage andrá a incidere in modo sensibile sui bilanci familiari dei Tedeschi, anche se ci sará a chi andrá meglio e a chi andrá molto peggio.
Chi infatti ha sottoscritto un contratto con prezzo fisso biennale a metá 2021, e ha quindi ancora davanti a sé almeno altri 12 mesi di gas a basso prezzo, sará colpito dal Gas-Umlage in maniera non troppo pesante. Chi invece ha il contratto in scadenza nei prossimi mesi e si vedrá adeguare il prezzo a breve, dovrá pagare, oltre al nuovo prezzo (piú che triplicato) anche il Gas-Umlage.
Vi saranno quindi situazioni in cui i piú “fortunati” si troveranno a pagare, male che vada, 7 cent + Gas-Umlage di 5 cent (caso peggiore) = 12 centesimi di Euro al kWh, mentre quelli a cui le societá sdegueranno i prezzi potrebbero trovarsi a pagare 26 cent + 5 cent = 31 centesimi di Euro al kWh.
Facendo qualche conto facile, nel primo caso si tratterebbe di un aggravio di costo, per una famiglia tipo in un appartamento non troppo grande (15.000 kWh/anno), di 750 Euro all’anno.
Nel secondo caso, l’aggravio di costo é di 3.600 Euro all’anno. Una cifra che metterá in difficoltá piú di una famiglia in Germania, questo é sicuro.

Perché le societá vanno salvate

Che le societá di ditribuzione del gas possano fallire in massa, in un momento storico come questo, é una eventualitá da evitare ad ogni costo: é infatti necessario che la rete sia attiva, ben sorvegliata e in piena efficienza quando l’inverno arriverá e bisognerá iniziare a fare i conti con la scarsitá di gas. Sará necessario minimizzare gli sprechi, gestire opportunamente i flussi di gas nelle tubazioni, sorvegliare attentamente tutta la distribuzione.
Se le societá fallissero, questa capacitá sarebbe compromessa, e la cosa verrebbe a verificarsi nel momento piú sbagliato possibile.
Il Gas-Umlage é quindi un… male necessario.

Sará un inverno duro

Non ci sará solo la scarsitá di gas con cui fare i conti. Quello che spetta ora ai Tedeschi (e ai loro governenti) é un inverno durissimo: questo incremento sensazionale dei prezzi per il riscaldamento, accompagnato all’inflazione generale che ha oramai raggiunto l’8% e alla possibilitá di nuove restrizioni invernali con l’arrivo della variante centaurus del coronavirus, potrebbe produrre un mix esplosivo.
Le istituzioni sono giá in allarme per la possibilitá di crisi della pace sociale, accompagnata da vibranti proteste di strada, sostenute dall’ incremento della radicalizzazione di molte persone colpite dall’impoverimento che arriverá.
E stavolta non si scappa: il ceto medio sará l’agnello scarificale della situazione. Che sia l’inizio della fine del Wohlstand Tedesco?

Se anche la Germania cade nella trappola dei regalini elettorali

È presto per dirlo con certezza, ma probabilmente sará polemica: il ministro delle finanze Lindner ha annunciato che non ci saranno risorse per il prolungamento dell’iniziativa 9-Euro-Ticket dopo Agosto 2022. Il severissimo leader dei liberali del FPD intende attenersi a una accorta politica di bilancio per non aumentare il debito pubblico (sul quale si é giá sforato abbondamtemente nei due anni di pandemia) e reintrodurre lo Schuldenbremse giá dal prossimo anno.
Lo Schuldenbremse (letteralmente: freno ai debiti) é un meccanismo automatico che attiva meccanismi di austeritá, riducendo o congelando le uscite pubbliche, ogni qualvolta si supera una certa percentuale di debito pubblico su PIL.

La decisione é destinata a generare malcontento, in quanto la maggioranza dei Tedeschi (l’80% circa, secondo alcuni quotidiani) é a favore di un prolungamento dell’iniziativa. Anche perché i Tedeschi, a differenza egli Italiani, non sono cosí abituati a ricevere regalini elettorali.

Quella dei regalini elettorali, in Italia, é una tradizione consolidata: la volatilitá e brevitá dei governi Italiani (mentre in Germania governava per 16 anni Angela Merkel, in Italia si sono alternati dieci governi di ogni possibile colore, centrodestra, centrosinistra, protopopulisti, tecnici…) intrinseca, se vogliamo, del sistema Italia, vista non solo la volubilitá del politico Italiano medio ma anche quella del suo elettore, rende impossibile ogni pianificazione di lungo respiro o programma a lungo termine. Ogni governo ha a disposizione poco tempo e questo ormai lo sanno tanto i governanti quanto il popolo: ecco quindi diventa inutile promettere programmi di riforme, misure di riassestamento delle finanze pubbliche, di modernizzazione, di digitalizzazione del Paese, perché é inutile: sono cose che richiedono anni e prima ancora di iniziare a pianificare seriamente, qualcuno in Parlamento avrá fatto qualche casino e fatto saltare il Governo.
È una caratteristica intrinseca del “sistema” (e della societá, aggiungerei io) in Italia, che si ripete ormai da decenni, e volenti o nolenti, non se ne esce: va cosí.

Ecco quindi che chi vuole governare ha solo un modo per accaparrarsi preferenze; promettere regalini elettorali al suo elettorato di riferimento. Che saranno sussidi e aiuti sociali per i partiti di centrosinistra, diminuzione delle tasse e sgravi all’imprenditoria per i partiti di centrodestra, senza poi dimenticare quello che é il piú ampio bacino di elettori in Italia ovvero i pensionati: c’é sempre qualche piccolo regalino anche per loro.
L’importante é che suddetti regalini siano attuabili in fretta, affinché siano credibili, e che vadano ad abbellire/arricchire l’orticello di qualcuno.

In decenni di storia della Repubblica, svariati regalini elettorali hanno attinto a piene mani dalle casse dello Stato, gettando le basi per quella che é la (raccapricciante) situazione odierna del nostro debito pubblico. Come dimenticare la “riduzione delle tasse” del Berlusconi II, la riforma della tassa di successione, o la detassazione degli straordinari del Berlusconi IV, le riduzioni sui trapassi di proprietá del Prodi II, per non parlare dei piú recenti, eclatanti, regaloni elettorali quali il reddito di cittadinanza e quota 100.

Questi sono alcuni dei regalini elettorali di cui ho memoria io, ma in realtá questa tradizione nasce da molto prima. Da sempre, i regalini elettorali sono rigorosamente fatti a debito ovvero non si va a cercare coperture da qualche parte per finanziarli (o lo si fa solo a parole) ma ci si limita a fare piú debito. Anche perché andare a cercare delle coperture significherebbe dover toccare l’orticello di qualcun altro, quindi generalmente non lo si fa.
Va detto che, in una situazione di economia galoppante e di crescita sostenuta, come era prima del 2008, un approccio del genere potrebbe andare anche “bene”: l’indebitamento per i regalini elettorali sarebbe in questo caso sostenuto da una economia frizzante e da un PIL in crescita quindi si tratterebbe di qualche “strappo” alla regola che tutto sommato ci starebbe, vista la situazione di crescita del Paese. Non a caso negli anni del boom economico di regalini ne sono stati fatti tanti (vogliamo parlare delle pensioni retributive??) ma a quell’epoca ce lo si poteva permettere alla grande.

Sfortunatamente peró dal 2008 ad oggi l’economia in Italia non é piú andata un granché bene (diciamo una m***a) e ogni regalino elettorale fatto in questo periodo é stato una ulteriore mazzata da KO per le finanze nazionali.
Questo lo sanno benissimo tutti, sia chi viene eletto che (in parte) chi elegge, ma si fa finta di niente e si tira avanti, in una sorta di chicken game in cui si continua a riproporre la stessa ricetta, pur con la consapevolezza che questa non puó che portare verso un precipizio, perché nessuno vuole mollare e fare la figura del pollo.

Vi chiederete: perché questa divagazione?
Perché a me il 9-Euro-Ticket sa tanto di regalino elettorale (da parte dei Verdi verso il loro ellettorato biciclettaro a emissioni zero) e questa cosa mi fa paura, perché crea un brutto, bruttissimo precedente.
Si potrebbe obiettare: ma allora anche lo sconto benzina é un regalino elettorale. Ma io direi di no; innanzitutto perché non era inizialmente previsto nei programmi, e poi perché é una misura nata in contingenza, in risposta a aumenti mai visti prima, che per di piú é stata anche adottata da altri Stati prima ancora che dalla Germania.

Ma il 9-Euro-Ticket, per quanto interessante e utile (io stesso ne sto facendo ampiamente uso), é un regalino elettorale bello e buono, dal costo di miliardi di Euro per le finanze dei Bundesländer.
Con 9 Euro al mese si ha infatti in tasca l’equivalente di un AG (abbonamento generale) svizzero che, per fare un paragone, costa migliaia di franchi all’anno – su un territorio molto piú piccolo – e non serve essere un esperto di finanze per capire che, anche a fronte di decine di milioni di ticket venduti (si parla di 30 milioni finora), l’operazione 9-Euro-Ticket non puó che essere in (pesantissima) perdita. Una misura insostenibile!

C’é chi dice che si tratta di un esperimento, di un progetto pilota per valutare sviluppi futuri. Io mi auguro che sia cosí, ma gli “sviluppi futuri” devono essere ben ponderati e intelligentemente calcolati, perché la Germania non deve cadere nella trappola dei regalini elettorali, altrimenti si rischia di entrare in un turbine senza fine.

Certo é vero che il 9-Euro-Ticket ha messo in luce alcune carenze del sistema trasportistico tedesco che vanno assolutamente risolte – prima tra tutte, l’integrazione tariffaria: finché ci si muove all’interno della medesima Verkehersverbund (impresa di trasporti) va tutto bene e il titolo di viaggio permette di usufruire di qualunque mezzo di trasporto pubblico in modo seamless e perfettamente integrato; ma é sufficiente muoversi su una relazione che interessi piú imprese diverse (come accade, ad esempio, tra Bensheim e Darmstadt) ed ecco che fare un biglietto o un abbonamento diventa un problema.
Alcune delle Verkehersverbund hanno giá proposto di discutere un possibile successore del 9-Euro-Ticket, un abbonamento mensile nazionale integrato che sia valido in tutte le pertinenze tariffarie, ma con un prezzo piú adeguato – si parla di 59 o 69 Euro al mese – a coprire almeno in parte le spese del servizio.
Va detto che anche 59 / 69 Euro al mese sarebbero ottimi prezzi per un biglietto nazionale, considerato quanto costano allo stato attuale gli abbonamenti in Germania, quindi la speranza sarebbe quella di venderne a milioni, similmente a quanto accaduto per il 9-Euro-Ticket, rendendo cosí il trasporto pubblico meno costoso grazie all’ampliamento della clientela, ovvero spalmando i costi su piú clienti.

Indipendentemente dai prezzi, in questa estate 2022 sta emergendo in tutta la sua gravitá la precaria situazione delle ferrovie Tedesche, le quali, duole ammetterlo, stano offrendo al cliente un servizio ormai sempre piú scadente. Emergenza che é stata in parte esacerbata dal 9-Euro-Ticket, che ha attratto molti piú passeggeri del normale su certe tratte regionali prossime agli Ausflugsziele.
Parlando con chi viaggia in treno abitualmente, si tratta di una opinione pressoché unanime: questa estate muoversi in treno é una autentica lotteria, quanto viaggiare in aereo se non peggio. Anche io, nei miei ultimi spostamenti ferroviari tra Bensheim e Monza, ho vissuto giornate di auentico Bahnchaos con ICE e IC in ritardo, soppressi, deviati, sovraffollati, Bordrestaurants con offerta limitata perché c’é sempe qualcosa di guasto (una vota é il frigo, la volta dopo é la spillatrice, oppure il forno, oppure ancora manca proprio il cibo…) e spesso con POS fuori uso, coincidenze sistemativamente perse, treni con WC e porte fuori uso…
Ció é in parte dovuto ai molti grandi cantieri che interessano la rete: l’invecchiamento dell’infrastruttura é problema noto e si sta cercando di metterci una pezza, tuttavia l’impressione é quella di un servizio in drammatico calo di qualitá, che nella prima estate di ritorno a flussi viaggiatori normali pre-pandemia é completamente andato in crisi, e che necessiterebbe di investimenti massicci per tornare a livelli accettabili.

Pertanto l’opinione dello scrivente é che invece di fare debito per regalini elettorali che hanno poco senso (se non quello di dare un contentino ad alcuni) né alcuna sostenibilitá economica, probabilmente sarebbe il caso di fare debito per sistemare le cose che non vanno e portare il servizio al cittadino a livelli da Paese leader quale dovrebbe essere la Germania.

Perché mi si puó venire a dire tutto, ma non che il 9-Euro-Ticket sia una misura che abbia realmente aiutato le famiglie in difficoltá con il carovita. Piú probabile che abbia portato un (piccolo) incremento nella quotaparte di persone che preferisce i mezzi pubblici all’automobile.
Dico “piccolo” perché nei miei spostamenti dell’ultimo mese e mezzo, in tutta sinceritá, non ho apprezzato né un aumento di frequentazione dei Regioexoress e delle S-Bahn nella zona del Main-Neckar e di Francoforte negli orari battuti dai pendolari, né una tangibile diminuzione del traffico autostradale.
Entrare in Darmstadt e in Francoforte in auto é sempre una impresa che richiede pazienza e questa settimana, con l’inizio delle vacanze estive in Hessen, sulle autostrade sono esplosi intasamenti chilometrici esattamente come ogni anno (anzi di piú).
Quello che ho percepito in modo plateale invece é che al sabato e alla domenica la frequentazione é molto aumentata, fino ad arrivare al punto che in un paio di occasioni ho dovuto rinunciare a salire sul Regioexpress perché con passeggino al seguito si trattava di una impresa impossibile; e contare sulla solidarietá dei ciclisti per lasciarti un posto (anche se in teoria dovrebbero: passeggini e carrozzine hanno sempre la precedenza) non é cosa scontata, soprattutto se il treno successivo passa dopo 1 ora.
Ergo i Tedeschi hanno approfittato dell’offerta soprattutto per il tempo libero; ma chi andava al lavoro in macchina, ha continuato ad andarci in macchina. Segno che tutto sommato il carovita non sta colpendo (per ora) cosí duro da spingere le persone a lasciare l’auto in box.

Va bene, é vero che per chi spende 200 euro al mese di abbonamento, tre mesi a 9 euro sono un bel risparmio; ma non dimentichiamo che, proprio in virtú degli alti prezzi del trasporto pubblico in Germania, una significativa fetta dei pendolari Tedeschi dispone di Jobtickets sovvenzionati dai datori di lavoro, con tariffe molto piú vantaggiose di quelle standard (si arriva a risparmiare piú della metá) e inoltre il lavoratore dipendente Tedesco ha sempre la possibilitá di scaricare i chilometri del percorso casa-lavoro nella dichiarazione dei redditi.

Quindi alla fine della fiera, per quanto mi abbia fatto piacere usare treni, tram e bus in lungo e in largo a 9 euro in questi ultimi due mesi (e anche il prossimo) io sto con Lindner: basta regali, é meglio spendere i soldi in altre cose. Ci sono un sacco di cose che non vanno in Germania per le quali bisogna investire, investire, investire.
I regalini elettorali non portano a nulla, soprattutto non portano a nulla quando sono fini a se stessi, non sono inseriti in un piano, e sono fatti solo per dare un contentino a chi ha messo la crocetta dove volevi tu. Esattamente come da decenni si fa in Italia.
E il risultato é lí da vedere.

Quindi, per favore, no. Non si cada nella trappola dei regalini elettorali.

Un po’ come quando ne L’Impero colpisce ancora il maestro Yoda parlava a Luke del lato oscuro della forza, spiegandogli che esso non era piú forte, bensí piú rapido, piú facile, piú seducente.
Ecco, anche i regalini elettorali sono piú rapidi, piú facili, piú seducenti. Ma non sono ció che rende un Paese forte.

Germania sí, Germania no. Orientarsi e informarsi nella rete degli esaltati e dei detrattori.

Articolone di fine anno tra il filosofico e il polemico

Sulla Germania da sempre si discute moltissimo, soprattutto in questi ultimi anni contrassegnati da una fortissima emigrazione dall’Italia e dal successo di alcuni vloggers e bloggers che parlano di questo Paese.

Si distinguono, in questo frangente, due grandi schieramenti contrapposti.

I Germania-Esaltati

Sono quelli per cui la Germania é il top assoluto, un paradiso in terra con qualitá della vita a livello ultraterreno, stipendi da supermanager anche per chi é impiegato come operaio in fabbrica, cittá lastricate di puro benessere con servizi perfetti e zero criminalitá, Aziende pronte ad accoglierti col tappeto rosso offrendo trattamenti economici sconosciuti in Italia.
Si tratta anche generalmente di persone che disprezzano l’Italia in modo massivo, e impegnano tutte le loro energie quando si tratta di rimarcare tutto ció che in Italia va male e tutto ció che in Germania va bene.
E ovviamente, dicono a tutti “andate in Germania”.

I Germania-Detractors

Sono quelli che ti dicono che la Germania é finita, che é diventata uno schifo, che va tutto male. Generalmente é gente che vive in Germania da anni, magari anche da molti anni, e che utilizza tale “anzianitá” come rafforzativo della validitá delle proprie opinioni (lascia che ti dica io come stanno le cose, che io in Germania ci vivo da trent’anni) e che della Germania racconta dei prezzi delle case fuori controllo, del’immigrazione incontrollata, del degrado rampante nelle cittá, dei minijob, del Kurzarbeit, della sottoccupazione, del ridimensionamento dell’industria, dei licenziamenti nelle fabbriche, delle periferie degradate delle Mietkaserne, e cosí via.
E ovviamente, dicono a tutti “non venite in Germania”.

Proviamo a tornare sulla terra

Houston, abbiamo un problema! Immaginiamo di essere a bordo di una capsula Apollo (anzi Orion, per stare al passo coi tempi) e ci troviamo bloccati a cavallo tra due orbite: quella degli esaltati e quella dei detrattori. Muoversi tra le due orbite é molto facile, basta qualche spintarella dei razzi di controllo di assetto e possiamo vedere contenuti sia da un lato che dall’altro. Quello che é difficile é iniziare il rientro nell’atmosfera e la discesa sul pianeta Terra.

Perché finché rimaniamo nelle due orbite, vediamo il pianeta da molto in alto e possiamo farci la nostra idea di come sono le cose lá sotto… ma l’unico modo per capire davvero é avere la voglia e l’intraprendenza di approfondire piú da vicino.
E approfondire in modo dettagliato é molto piú impegnativo! È necessario avvicinarsi, rientrare nell’atmosfera e scendere sulla Terra. E per rientrare nell’atmosfera sono necessari calcoli complicatissimi e precisione millimetrica, pena finire arrostiti oppure essere imbalzati nel gelo del cosmo.

Questa metafora nerd-aerospaziale é per spiegare come tutto questo purtroppo abbia a che fare con i meccanismi perversi alla base di Internet. I contenuti, per massimizzare la generazione di click, devono essere estremi, sensazionalistici, portatori di notizie pesanti e che fanno colpo.
Veloci da consultare, impattanti e non troppo approfonditi. Perché il loro scopo non è fare vera informazione bensì soltanto quello di generare click e di innescare discussioni-vespaio nei commenti, che attraggono a loro volta altre visualizzazioni e altri click…
Contenuti obiettivi, ricchi in informazioni, ragionati e dettagliati, sono purtroppo svantaggiati dalla “selezione naturale” operata dagli algoritmi di Internet.

Io stesso, sul mio blog, propongo contenuti “vecchia maniera”, ovvero testi descrittivi e tecnici. Giá alcune volte mi é stato criticato questo approccio (sono stato contattato da sedicenti “esperti di comunicazione” che proponevano, ovviamente a pagamento, servizi di “revisione” dei miei contenuti per renderli piú adatti ai tempi e piú acchiappaclick).
Oggi infatti l’internet mainstream vuole contenuti brevi, di impatto, meglio se organizzati in bullet points oppure meglio ancora: niente testo, fare un bel video. Perché la soglia media di attenzione nell’era dell’internet moderno é di pochi minuti quindi (sempre secondo gli esperti) non ha senso preparare “muri di testo” perché oggi ormai non li legge piú nessuno.

Non dubito della buona fede degli “esperti” tuttavia la mia risposta che viene dal cuore é: benissimo, se non sei disposto a prenderti del tempo per leggere, studiare, preparati e imparare, allora i contenuti degli esaltati/detrattori mainstream sono perfetti per te.
Perché riflettono quella che é la tua voglia di approfondire e di imparare veramente: zero.
I miei contenuti sono di un altro livello, quindi non fanno per te. I miei contenuti sono approfonditi e richiedono attenzione, riflessione e magari anche una rilettura. Quindi a chi è pigro suggerisco di lasciar perdere.

Trasferirsi all’estero é una decisione che cambia la vita e non la si puó prendere a cuor leggero. I miei post sono volti a fornire elementi utili a chi vuole prendere una decisione circa un trasferimento in Germania offrendo informazioni prima di tutto utili, ma anche mirate, approfondite e il piú possibile imparziali.
Dico “il piú possibile” perché tutti quanti abbiamo dei bias e nessuno é perfetto: anche io certe volte, quando scrivo, mi rendo conto che devo rielaborare e riformulare alcune mie frasi perché ci metto troppo del mio personale, col rischio di mandare al lettore un messaggio parziale. Mentre invece, quando scrivo articoli informativi su come funzionano le cose qui, questo non andrebbe fatto.
Ma vi assicuro che, nel limite del possibile, questo é uno sforzo che faccio sempre.

Il fatto é che ogni storia di emigrazione é una storia a sé stante, é una delle piú grandi sfide che si possono affrontare nella vita, ed é qualcosa di strettamente personale. Ci sono storie di emigrazione di grande successo e di realizzazione cosí come ci sono storie di emigrazione di grande sofferenza costellate di cocenti delusioni.

Gli esaltati cercheranno di convincervi che se verrete qui sará sicuramente un successo, mentre i detrattori faranno di tutto per instillarvi nella testa di non venire qui perché la vostra esperienza sará sicuramente una schifezza.
Il piú delle volte dietro a queste prese di posizione nette e drastiche c’é solo brama di click e di visualizzazioni, senza contare una certa voglia di dare nutrimento ai propri confirmation bias. Magari perché loro si sono trasferiti qui a loro volta e a loro é andata bene (o male), quindi vogliono convincervi che andrá bene (o male) anche a voi. Per farlo faranno un accurato cherry picking, stando attenti a dare risalto solo a quelle notizie e informazioni che sostengono le loro opinioni.

Insomma, bisogna fare molta molta attenzione a chi si dá ascolto circa il tema “Germania”.
E non fatevi impressionare da quelli che si mettono su un piedistallo forti del fatto che “io in Germania ci vivo da trent’anni” perché non conta un fico secco da quanto tempo sei qui, conta quanto hai imparato. Un tronco non diventa un coccodrillo solo perché sta trent’anni in acqua.
Uno puó stare in Germania anche 50 anni e imparare poco o nulla, della Germania. Ho conosciuto gente che é qui da 30 anni e ha ancora un tedesco da terza elementare senza azzeccare mezza declinazione, tiene ancora il cellulare in Italiano, a casa guarda solo la TV Italiana, e per qualunque evenienza burocratica si rivolge ancora ai patronati che parlano Italiano.
Io sono qui da 5 anni e mi sono sempre sbrigato tutta la burcrazia da solo, tengo seminari tecnici in tedesco, gestisco clienti e fornitori in tedesco, e sempre in tedesco eseguo operazioni finanziarie appoggiadomi a Finanzberater indipendenti; e da poco ho anche iniziato a investire in immobili nella Metropolregion Rhein-Neckar. E nonostante ció, ho sempre ancora l’impressione di stare solo iniziando a scoprire questo Paese, e nel tempo libero cerco poco alla volta di imparare di più della sua storia e letteratura.
Perché da quando sono arrivato qui non ho mai spesso di studiare e di imparare tutto il possibile sulla Germania. Nel bene e nel male.

La verità alla fine è una sola, e cioè che se verrete qui, la vostra storia la costruirete voi. Cercate quindi di non farvi influenzare da messaggi eccessivamente antisonanti e impetuosi, e concentratevi su voi stessi.
Se deciderete di avventurarvi in Germania per una nuova esperienza di vita, sará una storia solo e soltanto vostra, unica e irripetibile.
Nessuno puó dire se andrá bene o andrá male, ma credetemi, voi potete fare molto per influenzare il risultato. Informandovi e preparandovi.

Internet é una autentica miniera d’oro per chi vuole informarsi e prepararsi, ma ha purtropo un grande difetto: é ottimizzato per chi ha bassissimi livelli di attenzione e per la promozione di contenuti estremi e antisonanti. Serve quindi uno sforzo extra per trovare informazioni di qualitá, possibilmente anche conoscenza della lingua tedesca per estrarre notizie e informazioni il piú precise possibili.

Per chi fosse capitato in questo Thread proprio a seguito di una ricerca sul tema Germania e volesse approfondire, consiglio di fare un salto sulle mie pagine Vita in Germania e Trasferirsi all’estero per consultare lo storico dei miei articoli, preselezionati per argomento.

Idealmente, se mi venisse chiesta una ipotetica checklist delle informazioni da cercare e da analizzare, direi che per prima cosa andrebbe capito se la Germania puó fare per voi, se vivere qui vi potrebbe piacere oppure no. Ne ho parlato in un articolo di qualche tempo fa, in cui ho affrontato alcune delle domande da porsi per capire se siete tipi da Germania.
La Germania, poi, é molto grande, e le differenze regionali sono marcate, esattamente come in Italia. Se avete giá chiara la regione in cui volete trasferirvi, vi consiglio caldamente di concentrare i vostri sforzi sulla ricerca di informazioni attinenti alle regione che vi interessa. A cambiare infatti non é solo la gente, le tradizioni, gli usi e i costumi, ma anche la lingua (con cambi di inflessione molto pesanti e importanti differenze di vocabolario), i passatempi nel tempo libero, gli hobby, l’orientamento politco e l’atteggiamento verso i forestieri.
Vi é poi il discorso lavorativo: é importate cercare di capire quanto potete guadagnare realmente e quale riferimento stabilire per le negoziazioni. Sugli stipendi in Germania (e su come informarsi) ho scritto un articolo tempo fa che é ancora oggi attuale; ma in molti casi é adirittura possibie mettere le mani su cifre concrete come nel caso del contratto dei metalmeccanici IG Metall di cui ho parlato in un articolo apposito.
Sempre rimanendo in tema lavorativo, vi sono molte differenze di mentalità e di metodo tra l’Italia e la Germania, il modo in cui si lavora qui è sostanzialmente diverso rispetto all’Italia e la stessa vita di tutti i giorni in ufficio è “abbastanza” diversa. Ne ho parlato anni fa in un articolo: 10 abitudini lavorative che probabilmente dovrai abbandonare se ti trasferisci in Germania. Queste diversità potrebbero rendervi la vita in Germania molto gradita (o molto meno) rispetto all’Italia.
Molto importante e strettamente collegato al tema lavoro è l’aspetto assicurazioni e previdenza sociale: in Germania vi sono assicurazioni sanitarie pubbliche e private con vantaggi e svantaggi, le pensioni (statali) sono molto basse e organizzarsi il proprio retirement con strumenti integrativi è un must assoluto, senza contare altri tipi di assicurazioni che è assolutamente opportuno stipulare se vi trasferite qui.
Dovete inoltre mettere in conto uno Stato abbastanza esigente in termini di rispetto delle regole e una mentalità in generale molto “quadrata” di fronte ad errori anche piccoli. Leggerezze e “ragazzate” fatte nella vita o sul lavoro in Italia vengono quasi sempre perdonate e si chiude un occhio (anche due) mentre in Germania si verrà sempre puniti secondo le regole, senza eccezioni. Questo talvolta può portare a subire conseguenze molto gravi per errori anche piccoli ed è una cosa da tenere bene a mente perchè rappresenta una grossa differenza con l’Italia: in Germania sul rispetto delle regole non si scherza. Ne ho parlato in un articolo di qualche tempo fa.
Non voglio poi stressarvi sulla questione abitare, trovare casa o comprare casa, probabilmente saprete già che in Germania è decisamente più difficile che in Italia. Se vi interessa l’argomento consultate i vari articoli disponibili elencati sulla pagina Vita in Germania.
Anche l’argomento costo della vita è molto complesso. Ho provato ad affrontarlo qualche anno fa in un confronto tra Monza e Darmstadt, che tuttavia risulta abbastanza datato visto che riguarda il 2018, quando Covid-19 e inflazione ancora non erano arrivati. In linea di principio, posso dire che venendo dalla Lombardia, non ho notato grossi stravolgimenti nelle mie spese ordniarie e straordinarie e nel mio carrello della spesa. Ma siccome l’argomento varia molto anche da zona a zona, il mio consiglio è: documentatevi. Affitti, immobili, mezzi di trasporto, carburanti, ristoranti, automobili, mobilia, alimentari, sono tutte cose i cui prezzi si consultano facilmente su Internet. Fatevi un giro su rewe.de o kaufland.de e divertitevi.

Ora, in mezzo a tutto questo uno potrebbe legittimamente chiedersi, qual è la cosa più importante di cui tenere conto. Cosa fa davvero la differenza per un trasferimento all’estero che ti cambia la vita in meglio.
Secondo me il presupposto fondamentale è che sia soddisfatta la primissima condizione che ho elencato: la Germania deve essere un posto che vi piace, che vi fa sentire a vostro agio, che vi fa stare bene.
Altrimenti anche lo stipendio più alto del mondo, il lavoro più figo del pianeta o l’amore più appassionante dell’universo prima o poi vi staranno stretti e non vi sentirete bene.
Quindi secondo me vale la pena investire qualche energia sul capire se siete tipi da Germania. Se poi scoprirete che è così, avrete probabilmente ancora più motivazione a proseguire nel vostro intento.

Ma soprattutto, qualunque sia il vostro progetto (di espatrio o qualunque altra cosa) per il 2022, vi faccio i miei auguri affinchè sia un successo.

Die Corona-Lage: come é completamente sfuggita di mano l’epidemia in Germania (29.11.2021)

Se l’epidemia di Covid-19 fosse una guerra, la quarta ondata dell’autunno 2021 sarebbe probabilmente la Caporetto della Germania. Mai il sistema sanitario tedesco é stato cosí messo a dura prova e giá in questi giorni nelle zone piú colpite é necessario trasferire i malati intubati su voli Medevac militari verso altri Bundesländer, mentre l’associazione nazionale dei medici, preparandosi al peggio, sta iniziando a mettere a punto il protocollo per il triage negli ospedali che, con i letti che stanno per finire, é a quanto pare ormai questione di giorni.

Il triage applicato nelle cliniche é un concetto squisitamente medico e non etico o moralista: non sará infatti deciso chi curare in base allo stato vaccinale o al tipo di malattia, ma esclusivamente in base ad una valutazione delle probabilitá di sopravvivenza: chi ha piú chance di farcela, si prenderá il letto in rianimazione. Gli altri saranno lasciati senza cure. [1]

È una situazione terribile, se si pensa che un malato di tumore, un infartuato, o una vittima di incidente stradale, potrebbero vedersi condannati a morte perché il letto di terapia intensiva che potrebbe salvare loro la vita é occupato da un malato Covid-19, magari non vaccinato. Le impicazioni etiche e morali di questa situazione sono a mio avviso molto impegnative e di non facile trattazione, e forse é proprio per questo che nessuno o quasi se ne interessa. In pochi si pongono e il problema e i piú se ne fregano altamente; nonostante gli articoli di giornale e i resoconti drammatici che arrivano dagli ospedali di tutto il Paese, sembra che il problema non interessi ormai a nessuno.

Il mio modesto parere personale é che la pandemia Covid-19 ha dimostrato senza dubbio alcuno che quella Tedesca non é in fondo una Solidarische Gesellschaft (societá basata sulla solidarietá) ma é una societá dove ognuno guarda al suo fregandosene degli altri, piú o meno come in Italia.
E questa é stata per me una grande delusione. Perché dei Tedeschi mi aspettavo di meglio.

Quarta ondata Covid-19 in Germania: i perché di una disfatta su tutta la linea

Come si é arrivati a questa situazione disperata? A mio avviso ci sono principalmente 4 perché:

  1. Una situazione di transizione politica in cui non é ben chiaro chi é in carica di cosa, e con troppe promesse avventate fatte in campagna elettorale
  2. Il livello di attenzione e di rispetto delle regole anticontagio ormai calati a livelli pressoché nulli
  3. L’enorme ondata di dimissioni tra gli infermieri e gli operatori sanitari nelle terapie intensive che ha lasciato scoperti gli ospedali
  4. Una deludente adesione alla campagna vaccinale riconducibile, soprattutto in certe aree del Paese, di una radicata diffidenza nei confronti del governo e dei vaccini

Tuttavia, prima di espandere brevemente questi quattro punti, vorrei fare un passo indietro e tornare a Marzo 2020. La prima ondata vide la Germania lodata da tutto il mondo per la gestione della situazione e io stesso, sul blog, fui trascinato da questo “successo” elogiando l’operato della classe dirigente del Paese. [2]
Il successo nella gestione della prima ondata fu dovuto principalmente a:
– Una situazione di pochi grossi focolai, che con il tracciamento e le restrizioni sono stati piú facili da gestire rispetto ai focolai in Italia che erano piú numerosi, piú piccoli e piú distribuiti sul territorio
– Immediata e diligente collaborazione da parte della popolazione: tutti accettarono subito il lockdown e si attennero alle restrizioni (peraltro non particolarmente gravose) in modo esemplare
– Il sistema sanitario tedesco si trovava, al momento dell’inizio della pandemia, al suo Fitness Peak con quasi 27.000 letti in terapia intensiva e gli operatori pronti a dare il massimo per fronteggiare l’emergenza

La situazione ora, dopo oltre un anno e mezzo, é purtroppo molto cambiata.

C’è un primo importante fattore, ovviamente esogeno, che é la variante Delta: con un R0 triplicato rispetto al Virus di Marzo 2020, ha cambato, e di molto, le regole del gioco. Nonostante il fattore di replicazione reale sia poi calmierato dall’effetto dei vaccini, si ha comunque a che fare con un virus molto piú contagioso e pericoloso.
I rimanenti fattori rientrano peró a pieno titolo nella categoria degli human factors.

Mentre in Germania dilaga il virus, la politica si trova in una situazione di Trance in cui non si capisce chi é in carica delle decisioni: il governo Merkel, oramai uscente, adotta l’atteggiamento distaccato e attendista di chi ha ormai deciso di mettersi da parte, un po’ a voler dire “io sto per andarmene, non tocca piú a me decidere” mentre i partiti della coalizione Ampel ancora discutono il loro contratto di governo, in cui le prioritá dei dibattimenti sono il clima, l’immigrazione, le energie rinnovabili, le finanze, e idee per dare il colpo di grazia definitivo ai killer ambientali che ancora si permettono di guidare auto turbodiesel.
Medici, ospedali, scienziati e gli stessi politici a livello locale intanto lanciano messaggi di allarme sempre piú disperati chiedendo misure piú incisive ma la promessa fatta in campagna elettorale da tutti i candidati cancellieri, incluso Scholz “Ein Lockdown wird mit mir nie wieder geben” é una assai pesante palla al piede: venire meno alla più impegnativa promessa elettorale prima ancora di insediarsi alla Cancelleria sarebbe una debacle colossale. Per non parlare poi dell’altra promessa, forse ancor piú impegnativa e rischiosa, fatta ancor prima, e cioé che il vaccino in Germania non sará mai obbligatorio. A tutto ciò si aggiunge lo scaricabarile tra i singoli Bunsesländer e il governo centrale: pur avendo infatti i singoli Land l’autorità per poter dichiarare Lockdown locali, questi per non perdere la faccia con i propri elettori preferiscono non agire e chiedere al governo centrale di dichiarare un lockdown nazionale. Governo che finora ha sempre rimbalzato ai Land la responsabilità: avete l’autorità per chiudere tutto, quindi se serve fatelo. Ma di Lockdown (anzi, di L-Word, perché la politica vuole evitare persino di menzionare il termine) nessuno ne vuole sentir parlare, e tutti aspettano che arrivi qualcuno a metterci la faccia.
L’introduzione del sistema 3G (una sorta di equivalente del Green Pass italico) é arrivata in ritardo e con molte polemiche, cosí come l’istituzione di un modello di risposta al crescere dei casi (basato non piú sull’incidenza dei contagi, ma sulla cosiddetta “incidenza ospedaliera”) che tuttavia rimane blando e esclude quasi del tutto il ritorno dei Kontaktbeschränkungen su ampia scala(limitazioni ai contatti personali delle persone, aka Lockdown).
E cosí si aspetta, sperando forse in un miracolo, mentre i contagi salgono ormai da piú di un mese a ritmo del 30% in piú a settimana, con l’impressionante picco, registrato lo scorso mercoledí, di 76.000 casi giornalieri.

Numeri spaventosi, che tuttavia sembrano non impressionare piú di tanto.
I Tedeschi, a differenza degli Italiani, non hanno mai vissuto situazioni di paura e di disperazione come quelle di Bergamo di Marzo 2020 o della zone della Brianza a Novembre 2020, quando di notte si sentivano solo sirene di ambulanze senza interruzione e se chiamavi il 118 per far portare in ospedale tua nonna che stava soffocando sul letto ti sentivi rispondere “la prima ambulanza puó passare domani“.
Questo in Germania non é mai successo, sia grazie al sistema sanitario che ha sempre tenuto botta abbastanza bene, sia grazie al lockdown durato da fine Ottobre 2020 fino a Maggio 2021, che ha sempre calmierato i contagi in modo discretamente efficace.
In tutto questo, le gente si é progressivamente lasciata sempre piú andare e il rispetto delle regole di distanziamento e anti-contagio é venuto meno abbastanza rapidamente, proprio perché non é mai stata percepita una vera emergenza e questa situazione di pandemia é diventata, col passare delle settimane, solo una seccatura. È sufficiente andare qualche mese indietro negli articoli del blog per rendersene conto: giá la scorsa primavera scrivevo di come, anche in pieno lockdown, ormai nessuno rispettasse piú le prescrizioni di distanziamento (soprattutto nei supermercati) e le regole venissero sistematicamente ignorate con cene e festicciole abusive nelle abitazioni private che, in barba alle Kontaktbeschränkungen, erano diventate ormai la norma. [3]
Ora, a mesi di distanza, la situazione é ancora piú “rilassata” e la gente nonostante i continui richiami, continua a fregarsene del distanziamento e delle regole. Anche con gli ospedali pieni e quasi 80.000 casi al giorno. E sono pronto a scommettere che anche in caso di ritorno del lockdown generalizzato nazionale (che credo avverrá al piú tardi entro l’inizio della seconda settimana di Dicembre) l’atteggiamento non cambierá; anzi, peggiorerá.
Alla faccia della Solidarische Gesellschaft.

A tutto questo si aggiunge una perdurante situazione di grande rabbia e frustrazione tra i sanitari impiegati nelle terapie intensive tedesche. Ridotti allo stremo dopo 20 mesi di pandemia, hanno iniziato a licenziarsi. In massa.
Si calcola che piú di 9.000 sanitari impiegati nei reparti di rianimazione e terapia intensiva delle cliniche Tedesche abbiano dato le dimissioni dall’inizio della pandemia. [4]
Purtroppo (come ho giá scritto in altri articoli) in Germania vige da sempre una situazione di Personalmangel: in pressoché ogni settore manca personale, soprattutto personale qualificato. Questo fa sí che trovare un nuovo impiego, per chi non ne puó piú di quello attuale, sia abbastanza facile: certi profili sono richiestissimi e cambiare lavoro diventa un gioco da ragazzi.
Ecco quindi che migliaia di Pflegekräfte, massacrate dal superlavoro, dai rischi, e dalle mancate promesse della politica, hanno mollato, ripiegando su impieghi meno gravosi in ambito sanitario.
Le terapie intensive Tedesche sono cosí rimaste gravemente scoperte di personale qualificato e formato, che diventa molto difficile da sostituire in tempi brevi, e il risultato é stato devastante: oggi in Germania ci sono poco piú di 22.000 letti di terapia intensiva attualmente operativi, quasi 5.000 in meno di un anno fa.
Le mancate promesse della politica nei confronti degli operatori sanitari, cosí lodati e applauditi all’inizio della pandemia e poi rapidamente dimenticati non appena i contagi sono calati con l’arrivo del caldo, hanno prodotto questo risultato vergognoso.
E ad oggi sono ancora onestamente stupefatto di come nessuno abbia ancora chiesto ai politici Tedeschi di rendere conto di questo disastro che costerá la vita a moltissime persone.
Perché qui i No-vax non c’entrano un bel fico secco. Qui la colpa é di chi ha promesso senza mantenere, lasciando migliaia di sanitari a combattare da soli, in condizioni massacranti.

Rimaniamo sul tema vaccini e analizziamo l’ultimo punto: la deludente adesione alla campagna vaccinale. La Germania ha vaccinato il 67% della platea, meno di quanto hanno fatto Paesi considerati normalmente meno “virtuosi” come Italia, Spagna o Portogallo. Come mai?
Due fattori sono a mio avviso determinanti: in primis, come giá scritto un paio di paragrafi piú su, il fatto che non sia mai stata percepita dalla popolazione una vera situazione di emergenza; e poi una radicata diffidenza nei confronti dei vaccini e della medicina, diffusa soprattutto tra i sostenitori del’estrema destra di AfD nella ex Germania dell’est e tra le popolazioni di molti Landkreis di montagna, nel sud del Paese. In particolare in queste regioni montane gli stessi medici sono visti con molte riserve dalla popolazione ed é molto piú diffusa e rispettata la figura dell’Heilpraktiker, una sorta di “guaritore” che applica medicina naturale e alternativa senza necessariamente possedere un titolo di studio nel campo della medicina tradizionale. Pur trattandosi di una figura rigidamente regolata per legge (è necessario superare un difficile esame di Stato per diventare Heilpraktiker) non é un mistero che chi pratica le cure naturali spesso veda con una certa avversione i vaccini.
In queste zone, i pulmini itineranti che offrivano la vaccinazione sono stati addirittura presi a sassate o attaccati con fumogeni e petardi dalla popolazione locale, ritrovandosi cosí costretti alla fuga.[5]
Questo “zoccolo duro” di popolazione ostile ai vaccini é forse meno rumoroso e casinaro rispetto ai “no green pass” italici, ma lo supera agevolmente in massa critica.
Ad oggi le terze dosi stanno prendendo velocitá abbastanza bene ma le prime e seconde dosi crescono ancora a ritmi molto lenti. E sono sempre di piú le istituzioni, sia politiche che scientifiche, a non escudere piú l’introduzione dell’obbligo vaccinale, come giá deciso dalla vicina Austria.
Secondo molte proiezioni infatti la percentuale difficilmente potrá salire molto oltre il 70%, visto che chi non intende vaccinarsi molto difficilmente cambierá idea.
I vaccini, si sa, non offrono protezione totale e hanno anche efficacia decrescente nel tempo; rimangono tuttavia un importante fattore di riduzione del rischio che puó fare la differenza tra un decorso Covid-19 molto grave e una malattia che puó essere curata a casa (che i vaccini proteggano da morte e forme gravi rimane assodato e dimostrato dai numeri). È chiaro che, in questo frangente, ogni percento di copertura in piú aiuta. Non ferma il virus, ma aiuta a non impestare gi ospedali.
Ma regioni come Sassonia o Baviera, con il 60% circa di vaccinati, rimangono molto esposte al rischio di sovraccarico degli ospedali (rischio che infatti si é verificato) e la situazione non é destinata a migliorare nelle prossime settimane.

E ora arriva pure la variante Omicron. Variante della quale si sa pochissimo, ma quel poco che si sa é piú che sufficiente per preoccuparsi ancora di piú.
Beh, che dire. Ci sono tutti i presupposti per un lungo e buio inverno Covid, in questa attendista e indecisa Germania. Magari converrá svernare in Italia?

[1] https://www.tagesschau.de/inland/coronavirus-pandemie-kliniken-101.html
[2] Emergenza Covid-19: il posto piú sicuro in Europa é la Germania
[3] Die Corona-Lage: come va l’epidemia in Germania (20.04.2021)
[4] https://www.tagesschau.de/wirtschaft/unternehmen/pflege-corona-loehne-101.html
[5] https://www.br.de/nachrichten/bayern/impfaktion-in-schule-gegner-attackieren-mobiles-impfteam,Sj5o1hO

Gefeuert: licenziato! E adesso? Come comportarsi quando si perde il lavoro in Germania

Con l’arrivo del Coronavirus per molti si é realizzato l’impensabile: il proprio posto di lavoro, fino al giorno prima solidissimo e inattaccabile, é di colpo scomparso da un momento all’altro e ci si é ritrovati con una lettera di licenziamento in mano nel pieno di una pandemia con annessa crisi economica mondiale.

Sono molte infatti le persone che si sono viste recapitare lettere di licenziamento o si sono viste proporre degli Aufhebungsvertrag, soprattutto durante la sciagurata primavera del 2020.
Le statistiche fortunatamente ci rassicurano e, numeri alla mano, emerge che questa situazione é stata per molti temporanea, in quanto la disoccupazione a Ottobre 2021 si é riportata al 5,2 % (rispetto al 6% dell’Ottobre 2020) e le Germania viaggia nuovamente verso la piena occupazione.

Ciononostante, in questo post spiegheró brevemente che fare e come comportarsi in Germania in caso di licenziamento (perché oggi piú che mai vale l’assioma: you never know).

Arbeitslosmeldung (dichiararsi disoccupati) alla Bundesagentur für Arbeit

Un punto molto importante comune a pressoché tutti i casi di licenziamento consiste nell’obbligatorietá, dal momento in cui si riceve notifica del fatto che si é perso il lavoro, di recarsi presso i Jobcenter della Bundesagentur für Arbeit (Agenzia Federale del Lavoro) e dichiararsi Arbeitslos (disoccupati) e Arbeitssuchend (in cerca di lavoro).
Questo passo é importantissimo perché nel momento in cui vi registrate alla Bundesagentur für Arbeit, avrete la copertura di assicurazione sanitaria e i contributi per la Pflege– e Rentenversicherung coperti per tutto il periodo di disoccupazione.
Ignorare questo passaggio significa, de facto, rimanere senza copertura sanitaria. Quindi occhio! Se sete rimasti seza lavoro, dovete mettere subito al corrente l’Agenzia.

Essere registrati come Arbeitssuchend presso l’Agenzia del Lavoro, oltre che darvi diritto all’indennitá di disoccupazione ALG I e permettervi di conservare la vostra copertura sanitaria, vi dá la possibilitá di accedere al portale online dell’Agenzia dove potete consultare offerte di lavoro, creare/aggiornare il vostro profilo e anche partecipare a un interessante assortimento di corsi online (corsi di lingue, di sicurezza sul lavoro, di gestione del personale, eccetera) che, una volta completati, andranno ad impreziosire il vostro profilo online.

Durante il vostro periodo di disoccupazione, Agenzia vi recapiterá per posta una serie di offerte di lavoro attinenti al vosto profilo. Ogni volta che l’Agenzia vi segnala una offerta di lavoro, siete tenuti a candidarvi per quel lavoro. Se non intendete farlo, dovrete fornire all’Agenzia per iscritto la motivazione del perché non vi volete candidare per quella posizione.
Troppi rifiuti ingiustificati da parte vostra potrebbero portare l’Agenzia a rivedere la vostra posizione ed, eventualmente, a chiudere il rubinetto dei sussidi erogati nei vostri confronti (molto difficile, ma puó accedere).

Nulla vi vieta, naturalmente, di continuare a cercare lavoro per conto vostro.
L’importante é che, nel momento in cui avete trovato e accettato un nuovo impiego, avvisiate immediatamente l’Agenzia in modo che possa rimuovervi dalla lista dei disoccupati in cerca di lavoro ed interrompere l’erogazione dei sussidi.

Vediamo ora una carrellata delle principali modalitá di licenziamento in Germania.

Fristlose Kündigung (licenziamento senza preavviso / licenziamento in tronco)

Il termine tecnico-legale esatto é Außerordentliche Kündigung, ed é regolato dalla § 626 BGB. Si tratta della forma di licenziamento piú brutale possibile in Germania: si riceve la lettera e dal giorno dopo si é a casa. Fortunatamente, non é una forma di licenziamento liberamente utilizzabile dal datore di lavoro: devono esserci precisi presupposti per giustificare una tale misura altrimenti il licenziamento puó essere facilmente contestato per via legale.
Questa forma di licenziamento avviene normamente in caso di gravi negligenze del dipendente (e.g. ammanchi di cassa, sottrazione di materiale di proprietá dell’Azienda, comportamenti scorretti o vessatori nei confronti di colleghi o collaboratori) ma puó essere utilizzato anche per eventi esterni alla vita lavorativa (ad esempio se si viene condannati in un processo per un reato grave). Nella maggior parte dei casi é quindi un comportamento scorretto del lavoratore a causare la brusca interruzione del rapporto di lavoro: si parla in questo caso di verhaltensbedingte Kündigung (licenziamento per motivi disciplinari).
Questa forma di licenziamento, non prevedendo il periodo di preavviso, ha conseguenze pesanti: nel momento in cui ci si reca alla Bundesagentur für Arbeit per registrarsi come Arbeitslos e Arbeitssuchend, non si potrá accedere subito all’indennitá di disoccupazione ALG I ma bisognerá aspettare un periodo variabile da una settimana a tre mesi (questo meccanismo si chiama Sperrzeit) quindi sará necessario contare solo sui propri risparmi per poter tirare avanti in questo periodo.
Inoltre la lettera di referenze sará una pesante tegola sul vostro curriculum: il datore di lavoro é tenuto a scrivere nelle referenze il perché siete stati licenziati in tronco, e di sicuro questo non vi sará di aiuto nel trovare un nuovo lavoro.
Badate bene, in Germania é molto piú facile essere mollati a casa per motivi disciplinari rispetto all’Italia. Se infatti nel bel Paese spesso si chiude un occhio e si perdona, in Germania NO.

Ordentliche Kündigung (licenziamento con preavviso / licenziamento ordinario)

Si tratta della forma di licenziamento piú comune e utilizzata. Essa prevede il rispetto del Kündigingsfrist (periodo di preavviso) che é regolato secondo una legge federale, la Kündigungsschutzgesetz (KSchG), anche se possono esservi specifiche disposizioni all’interno dell’Arbeitsvertrag oppure nel Tarifvertrag.
Nel caso di contratti a tempo indeterminato, il periodo di preavviso é generalmente di un mese durante il periodo di prova, che ad assunzione confermata va poi ad incrementare progressivamente con l’anzianità aziendale. La legge definisce i seguenti periodi di preavviso:

Anzianitá in AziendaKündigungsfrist
Da 2 anni1 mese
Da 5 anni2 mesi
Da 8 anni3 mesi
Da 10 anni4 mesi
Da 12 anni5 mesi
Da 15 anni6 mesi
Da 20 anni7 mesi
Durata del preavviso in Germania secondo la § 622 BGB


La Kündigungsschutzgesetz consente ad una Azienda di licenziare un dipendente tramite Ordentliche Kündigung fondamentalmente in tre casi:
1) Licenziamento per scelte aziendali (Betriebsbedingte Kündigung) in caso di riorganizzazioni, tagli, ristrutturazioni, delocalizzazioni, trasferimenti produttivi, ecc..
2) Licenziamento per motivi disciplinari (Verhaltensbedingte Kündigung): similmente a quanto visto sopra, il dipendente scorretto o insubordinato puó essere licenziato anche con licenziamento ordinario, rispettando quindi il periodo di preavviso.
3) Licenziamento per motivi lavorativi/personali (Personenbedingte Kündigung): si applica qualora il lavoratore abbia performance eccezionalmente scadenti sul posto di lavoro, eseguendo sempre e solo lavori di pessima qualitá, in ritardo, ecc…
In tutti questi casi, al ricevimento della lettera di licenziamento fa seguito il rispetto del periodo di preavviso, che viene normalmente “arrotondato” calcolandone la durata a partire dal 15 del mese o dal primo giorno del mese successivo (a seconda di quale delle due date é piú vicina).
In tutti i casi, la protezione data dal periodo di preavviso permette di rivolgersi alla Bundesagentur für Arbeit mentre si sta ancora lavorando, dando cosí all’Agenzia tutto il tempo per processare la pratica e far partire l’erogazione del sussidio di disoccupazione ALG I, cosí come l’estensione della copertura sanitaria, a partire dal momento esatto in cui cessa il rapporto di lavoro.
Si é cosí coperti senza soluzione di continuitá fino al prossimo impiego.
Attenzione: in Germania non esiste liquidazione o TFR. Quando si perde il lavoro non si riceve quindi nessuna somma come trattamento di fine rapporto. È tuttavia possibile, in alcuni casi, incassare interessanti buoniuscita, come vedremo nel paragrafo successivo.

Aufhebungsvertrag

L’Aufhebungsvertrag (detto anche Auflösungsvertrag o Aufhebungsvereinbarung) é un contratto di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro sottoscritto dal datore di lavoro e dal dipendente.
Viene spesso utilizzato in caso di riorganizzazioni aziendali ed é normalmente riservato a dipendenti con inquadramento elevato (quadri o dirigenti) oppure ad elevata qualifica (e.g. Senior Project Managers, Lead Developers) e ha il vantaggio, per l’Azienda, di poter effettuare tagli di personale in modo “silenzioso” e riservato, garantendosi l’assenza di rimostranze e noie legali da parte degli interessati (a prezzo di uno sforzo economico extra).
Attraverso la stipula di un Aufhebungsvertrag il dipendente accetta di terminare il rapporto di lavoro e di rinunciare a qualunque pretesa nei confronti del datore di lavoro, a fronte di una prestazione compensativa erogata dall’Azienda (un buonouscita). Tale compensazione consiste in una somma in denaro, normalmente calcolata in mensilitá. A seconda del grado rivestito in Azienda, della seniority e del livello di qualifica, tale compensazione puó essere piú o meno elevata. Non di rado, l’Aufhebungsvertrag contiene precise e vincolanti clausole di segretezza riguardo all’entitá della compensazione economica e spesso anche riguardo al contratto stesso (il dipendente deve raccontare a tutti che é stato lui a decidere di licenziarsi).
Benché perdere il lavoro non sia (quasi) mai una esperienza piacevole, essere licenziati con un Aufhebungsvertrag puó essere un ottimo affare: conosco personalmente un paio di Ingegneri che accettando tale contratto si sono portati a casa in soluzione unica molteplici mensilitá di stipendio, e nel giro di neanche un mese dal licenziamento avevano giá trovato un nuovo impiego. Decisamente un win-win!
Tuttavia, da un punto di vista squisitamente legale, accettare un Aufhebungsvertrag equivale ad essersi licenziati di propria iniziativa; inoltre, non sempre questo tipo di contratti prevede un preavviso ma il piú delle volte la risoluzione del rapporto di lavoro é pressoché immediata. Questo comporta alcune conseguenze nel momento in cui ci si recherá alla Bundesagentur für Arbeit per registrarsi come Arbeitslos e Arbeitssuchend: non si potrá infatti accedere immediatamente all’indennitá di disoccupazione ALG I ma si sará anche in questo caso soggetti allo Sperrzeit.
Inoltre non sempre l’agenzia del lavoro puó accordare l’erogazione di sussidi a chi ha firmato un Aufhebungsvertrag proprio perché, come scritto poche righe piú su, accettare questo contratto equivale ad avere dato spontaneamente le dimissioni.
Vi é tuttavia una clausola che puó essere inclusa all’interno dell’Aufhebungsvertrag allo scopo di permettere all’interessato di accedere ai sussidi di disoccupazione, ovvero l’indicazione precisa che l’Aufhebungsvertrag viene proposto quale alternativa ad un Betriebsbedingte Kündigung.
In ogni caso, qualosa vi venisse proposto un Aufhebungsvertrag, é sempre buona cosa farlo vedere ad un legale prima di prendere una decisione. È sempre possibile “contrattare” e giocare al rialzo con il buonouscita, ma molto dipende ovviamente dalla vostra storia aziendale e da quale posizione rivestite.

Ingegneri Aerospaziali in Germania (e non solo): dove trovare lavoro nell’Aerospazio al di lá delle Alpi

Il mio lavoro ha probabilmente un solo lato negativo: gestisco in gran parte progetti coperti da solidissimi NDA e non sono quindi autorizzato a condividere alcunché circa i dettagli tecnici, tecnologici e commerciali di ció che faccio. Da un certo punto di vista é un peccato, perché mi piace molto il mio lavoro, e da grande appassionato del mondo Aerospace & Defense parlerei per ore delle sfide tecniche e del valore che riesco a creare nelle collaborazioni con i miei clienti, senza contare tutta la tecnologia allo stato dell’arte con cui entro in contatto nei miei viaggi per il mondo.
Purtroppo peró, non si puó fare (e sotto ogni aspetto, é giusto cosí) anzi, tenere il piú assoluto riserbo su ció che faccio per i miei clienti é anche una parte necessaria e importantissima della mia professionalitá.

Quello che posso fare peró é elencare una serie di realtá che possono rivelarsi molto interessanti per chi come me vuole trovare lavoro nell’aerospazio e contemporaneamente iniziare un percorso professionale all’estero.
Ecco quindi un elenco (in evoluzione) di Aziende impegnate nell’Aerospazio in Germania.

AIRBUS www.airbus.com
Iniziamo con il gigante europeo dell’Aviazione, il numero 1 in assoluto. AIRBUS ha la sua piú importante sede tedesca presso Finkenwerder nelle vicinanze del porto di Hamburg. Qui ha sede la linea di assemblaggio finale della famiglia A319-A320-A321 cosí come varie divisioni di ingegneria e laboratori.
La seconda sede piú grande in Germania é invece a Bremen nelle immediate vicinanze dell’aeroporto. Qui vengono ultimate parti strutturali di A330 e A350 oltre che condotti test strutturali e prove elettrovioniche. A Stade, in Niedersachsen, si trova la terza sede tedesca di Airbus; qui vengono prodotte parti per Eurofighter, A400M ed A350. Qui ha inoltre sede il centro di ricerca e sviluppo CTC (Composite Technology Center) di Airbus.
Chiudiamo poi con il piccolo centro di Buxtehude, sempre in Niedersachsen, specializzato nello sviluppo di sistemi elettroavionici per la gestione della cabina, il noto CIDS (Cabin Intercommunication Data System).
Airbus Helicopters é invece presente con una grande sede a Donauwörth, in Baviera, dove hanno luogo produzione di parti rotanti, sviluppo, flight testing e ground testing. Una sede minore si trova a Ottobrunn, sempre in Baviera, dove aveva sede parte dell’Engineering (poi trasferito a Donauwörth). A Kassel, in Hessen, Airbus Helicopters é presente con una piccola sede per manutenzione e training.
Airbus Defence and Space é presente in molteplici sedi, anche attraverso le sue molte controllate quali ad esempio Arianespace, Eurofighter Jagdflugzeug GmbH e MBDA. Tra i molti siti di Airbus Defence & Space in Germania vi sono quello di Manching, centro di competenza per l’aviazione militare e il progetto Eurofighter, Friedrichshafen é invece centro di competenza per i satelliti, cosí come Ulm e Potsdam. A Ottobrunn, presso München, vengono invece prodotti pannelli solari.

PREMIUM AEROTECH www.premium-aerotec.com
Questa compagnia specializzata nella produzione di fusoliere e pari strutturali é direttamente controllata da AIRBUS ed ha molteplici sedi in Germania.
La sede principale di Premium Aerotech si trova a Augsburg, in Baviera, dove ha sede il grosso della produzione e vengono ultimate grandi parti strutturali. A Nordenham, in Niedersachsen, vengono prodotte strutture in parete sottile e pannelli. Altre sedi si trovano a Varel, sempre in Niedersachsen, cosí come a Bremen.

IABG www.iabg.de
La Industrie-Anlage Betriegsgesellschaft, o IABG, é un grande gruppo che offre servizi di elevato contenuto tecnologico per l’industria, tra cui ricerca, sviluppo e collaudo. IABG é attiva nell’automotive, nell’aerospaziale, energetico, e molti altri campi. Circa il nostro campo di interesse ovvero l’aerospazio, IABG ha due importanti sede di testing aerospaziale a Ottobrunn in Baviera, nei pressi di München, e a Dresden nei pressi dell’aeroporto (dove é stata eseguita la prova a fatica full-scale dell’Airbus A380). IABG ha una grande esperienza nel campo ed é un gruppo solido.

IMA www.ima-dresden.de/

La IMA Materialforschung und Anwendungstechnik GmbH, o semplicemente IMA Dresden, é un grande laboratorio indipendente accreditato per molteplici tipi di prove. È molto attiva nell’Aerospazio ed é partner di Airbus. Con le sue strutture ed il suo know-how supporta ogni tipo di prova strutturale, dal provino al subcomponente fino ai test full scale.
La sede principale, manco a dirlo, si trova a Dresden nelle immediate vicinanze dell’aerostazione.

RUAG www.ruag.com/de
Il rinomato gruppo di Aerospace & Defense Svizzero ha diverse sedi in Germania: a Gilching, in Baviera, nei pressi dell’aeroporto di Oberpfaffenhofen, si trova una importante sede della divisione aerostrutture. A Coswig si trova invece ina sede di RUAG Space.

RHEINMETALL www.rheinmetall.com
Famosa per la sua importante presenza nell’industria militare tedesca (produce il rinomato carro amato MBT Leopard II), Rheinmetall ha anche una sua divisione legata all’aviazione. Rheinmetall Aviation Services si occupa della manutenzione della flotta elicotteristica della Bundeswehr ed é attualmente impegnata nel programma CH53K, che vedrá Sikorsky fornire l’ultimissima versione King Stallion all’esercito tedesco. In virtú di queste attivitá, Rheinmetall ha molte posizioni aperte in campo tecnico/elicotteristico a Laupheim e Holzdorf.

FRAPORT www.fraport.com/de.html
Fraport AG é il gestore dell’aeroporto intercontinentale di Frankfurt a.M., principale aeroporto in Germania. Sebbene ad oggi il livello di traffico sia solo poco piú del 50% rispetto al 2019, é prevista una lenta ripresa fino ai livelli pre-pandemici da qui al 2024. L’offerta di posti e quindi limitata rispetto al passato, tuttavia la Jobbörse di Fraport continua a proporre un numero di offerte interessanti.

LUFTHANSA TECHNIK https://www.lufthansa-technik.com/
Parte del grande gruppo Lufthansa, la divisione Technik é il principale provider di servizi MRO del Paese. Le sedi principali in Germania sono Frankfurt a.M. e Hamburg, ovviamente nei pressi dei´lle rispettive aerostazioni.

DEUTSCHE FLUGSICHERUNG (DFS) www.dfs.de
Sito a Langen, poco a sud di Frankfurt a.M. nelle vicinanze dell’Aeroporto intercontinentale, il Deutsche Flugsicherung forma i controllori di volo in Germania occupandosi del delicato Ausbildung previsto per questa professione. Oltre alle opportunitá di formazione per controllori di volo, offre anche altre posizione lavorative connesse alla sicurezza del volo e al traffico aereo.

DEUTSCHES ZENTRUM FÜR LUFT- UND RAUMFAHRT (DLR) www.dlr.de
Il DLR, centro di ricerca Tedesco per l’aviazione e l’aerospazio, impiega moltissimi ricercatori, tecnici ed Ingegneri in una moltitudine di sedi dedicate a diverse discipline specifiche dell’aviazione e dell’astronautica. È davvero difficile menzionarle tutte: a Braunschweig ha sede il centro di ricerca sull’aviazione, con tanto di aeromobili di ricerca a disposizione presso il locale aeroporto, a Göttingen ha sede il centro di eccellenza tedesco riguardo l’aerodinamica, mentre a Bremen si concentrano le attivitá relative alle missioni spaziali.
Sono davvero moltissime le discipline e le sedi, localizzate in tutta la Germania, in cui DLR é attivo. Con una visita sul sito internet si possono conoscere tutti i dettagli.

EUROPEAN AVIATION SAFETY AGENCY (EASA) www.easa.europa.eu
L’EASA ha sede nel cuore di Köln nel Konrad-Adenauer-Ufer, dove lavorano complessivamente piú di 800 addetti. Si tratta di una delle istituzioni piú ambite in assoluto in cui lavorare, sia per il prestigio, sia per la location esclusiva, che per i notevoli vantaggi fiscali derivanti dal lavorare per una istituzione Europea (ricevi lo stipendio lordo e decidi tu dove/come pagare le tasse). Sul sito dell’EASA vengono periodicamente aggiornate le offerte e le posizioni vacanti, che tuttavia non sono moltissime e ricevono una miriade di candidature – la selezione conseguentemente é di alto livello.

EUROPEAN SPACE AGENCY (ESA) www.esa.int
L’Agenzia Spaziale Europea ha due sedi principali in Germania. Il centro di controllo satellitare (ESA-ESOC) ha sede a Darmstadt, in Assia, mentre il centro di addestramento e preparazione per astronauti ESA-EAC si trova a Köln.
A Darmstadt ho avuto il piacere di conoscere personalmente colleghi impiegati in ESA, lo definiscono un ambiente bello e stimolante, soprattutto se si é giovani; una esperienza in ESA é da molti considerata un ottimo trampolino di lancio per poi proseguire la carriera nel privato.

LILIUM https://lilium.com/
Nata nel 2015, Lilium é una realtá importante e innovativa nel campo della Advanced Air Mobility (AAM) che ha giá attratto moltissimi investitori da tutto il mondo.
Localizzata a Weßling nelle vicinanze di München, nei pressi dell’aeroporto di Oberpfaffenhofen, ha come sua mission lo sviluppo, test, certificazione e la futura commercialzzazione del Lilium Jet, un concetto molto interessante di aeromobile elettrico VTOL. Lilium é una realtá in espansione e ha molte posizioni aperte.

VOLOCOPTER www.volocopter.com
Volocopter é un’altra Azienda molto interessante che sta sviluppando aeromobili nel campo AAM. Volocopter ha sede a Bruchsal, nelle vicinanze di Karlsruhe in Baden-Wurttenberg, e ha al momento in progetto due velivoli elettrici a decollo verticale: il Volocity e il Voloconnect. Come Lilium, anche Volocopter é una realtá in forte crescita e le posizioni aperte sono molteplici.

ISAR AEROSPACE http://www.isaraerospace.com
Come Lilium e Volocopter, Isar Aerospace fa parte delle nuove realtá emergenti del panorama aerospaziale Tedesco ed Europeo. Fondata nel 2018 e considerata da alcuni l’equivalente Europeo di SpaceX, é una Azienda molto giovane e dinamica la cui missione é quella di metere a punto un lanciatore di nuova generazione per inviare payloads nell’orbita terrestre. La sua sede principale é a München.

MT-PROPELLER https://mt-propeller.com/
Uno dei principali produttori europei di palette in composito per eliche propulsive, ha sede presso l’aeroporto di Straubing Wallmuhle in Baviera. MT-Propeller produce parti OEM per moltissimi produttori di velivoli, oltre che naturalmente parti aftermarket.

GKN AEROSPACE http://www.gknaerospace.com
Il noto gruppo aerosaziale e tecnologico inglese ha una sua sede anche in Germania, per la precisione a München, in cui vengono fabbricate parte strutturali in materiale composito per diversi aeromobili Airbus e Bombardier.

BREEZER AIRCRAFT https://www.breezeraircraft.de/
Breezer Aircraft é un produttore di ultraleggeri e di velivoli leggeri sportivi con sede a Reußenköge in Scheswig-Holstein.

DIEHL AEROSPACE https://www.diehl.com/aviation/de/
Diehl Aerospace é una Azienda specializzata in arredi interni e sistemi elettroavionici, con sede a Überlingen nella regione del lago di Costanza. È fornitore di Airbus, Boeing, Bombardier ed Embraer; risulta inoltre coinvolta in programmi militari quali Tornado ed Eurofighter.

EXTRA AIRCRAFT www.extraaircraft.com
Rinomato costruttore di velivoli acrobatici, tra i quali il piú famoso é senza ombra di dubblio l’Extra 300, Extra Aircraft ha sede a Hünxe in Nordreno-Westfalia e conta circa 60 dipendenti. È una piccola realtá che tuttavia ha ritagliato la sua importante e stabile fetta di mercato all’interno del suo particolare tipo di prodotto.

GROB AIRCRAFT https://grob-aircraft.com/en/
Grob Aircraft progetta e produce addestratori leggeri a elica utilizzati da diverse Aviazioni MIlatari in tutto il mondo. Ha sede a Tussenhausen-Mattsies, in Algrovia (sud Baviera) e conta circa 270 dipendenti. È anche OEM per diversi costruttiro, ai quali fornisce laminati in carbonio.

LIEBHERR AEROSPACE www.liebherr.com
Si tratta di una consociata del grande gruppo Liebherr che opera nel ramo aerospazio. Liebherr Aerospace produce attuatori, cinematismi, parti per carrelli di atterraggio per diversi costruttori al mondo tra cui Boeing, Embraer, Leonardo. Nell’unica grande sede di Lindemberg, in Algrovia, occupa circa 2800 addetti.

MTU AERO ENGINES www.mtu.de
MTU è un grande gruppo attivo nella produzione di motori per aeromobili con sede principale a München. Molteplici sedi di manutenzione e supporto sono sparse per la Germania (Berlin e Hannover) e per il mondo, per un totale di 14 siti. MTU é coinvolta come partner in pressoché tutti i principali programmi di propulsione aerospaziale in atto presso i grandi big del settore (Rolls-Royce, Pratt&Wjitney, General Electrics, Safran) in campo sia civile che militare.
Con i suoi 10.000+ addetti, figura tra i grandi player internazionali della propulsione aerospaziale.

PFW Aerospace https://www.pfw.aero/unternehmen
Questo Gruppo con circa 2.200 dipendenti ha la sua sede principale in Germania presso Speyer, in Baden-Wurttenberg, nelle immediate prossimitá dell’aeroporto cittadino. PFW Aerospace GmbH vanta piú di 100 anni di storia ed é fornitore di parti strutturali, tubazioni e serbatoi per Airbus e Boeing.

RECARO AIRCRAFT SEATING www.recaro-as.com
Il noto produttore di sedili sportivi per l’Automotive é anche uno dei leader mondiali nel campo dei sedili e degli arredamenti interni per aeromobili. La sede principale a Swäbisch Hall, in Baden-Württemberg, occupa circa 1000 addetti.

ROCKWELL COLLINS www.collinsaerospace.com
Rockwell Collins Deutschland si trova ad Heidelberg, in Baden-Württemberg, ed é dedita principalmente a sistemi elettroavionici. La divisione aerostrutture é invece sita ad Hamburg.


Dreieichenhain: una piccola bomboniera a sud di Francoforte

Ci sono i posti che non ti aspetti, quelli in cui capiti quasi per caso, e sicuramente Dreieichenhain risponde bene a questa descrizione. Piccola frazione di Dreieich, cittá di 30.000 anime poco piú a sud di Francoforte, é di fatto un minuscolo borgo a sé stante con tanto di antica cinta muraria medievale, annesso castello e piccolo lago artificiale.

Il borgo ha origini molto antiche, si trattava originariamente di un piccolo villaggio legato ad una vasta riserva di caccia imperiale (Wildbannforst), che un tempo occupava gran parte dei boschi di questa zona. Il viale principale che connette le due porte ai lati opposti della cinta muraria é lungo circa 300 metri, parliamo quindi di un borgo molto piccolo, esplorabile in ogni suo angolo nel giro di poco tempo!

Cartello con i principali punti di interesse di Dreieichenhain

Le due porte di ingresso al borgo sono dislocate lungo un asse est/ovest: la porta ad ovest, denominata Untertor, é collegata al piccolo castello che domina il borgo, il Burg Hayn. Oggi del castello non é rimasto moltissimo, difatti é considerato una Ruine; sono tuttavia ben visibili i muri e una torre. Questo castello era la residenza per i curatori della riserva di caccia imperiale, ed era usato anche dall’imperatore in persona durante le battute di caccia. Si tratta di rovine dalle origini molto antiche: la costruzione del primo Burg Hayn é datata a metá dell’uncicesimo secolo, seppur poi negli anni si sono susseguiti diversi ammodernamenti e ricostruzioni.

Una volta entrati in Dreieichenhain passando dalla Untertor, ci si trova sulla via principale del piccolo borgo. È questa una piccola e pittoresca vetrina di attivitá commerciali incastonate in tipiche case in legno e muratura di due secoli fa, splendidamente curate e conservate.

All’ingresso lato cittá, in prossimitá della Obertor, si possono trovare alcune informazioni sia storiche che pratiche sulla visita di Dreieichenhain. Vista la sua conformazione molto raccolta, non serve molto tempo per girare tutto il piccolo borgo medievale anzi, se si va a passo spedito in mezz’ora si vede praticamente tutto!

È quindi secondo me una meta indicata piú per una sosta in stile “slow tourism” dedita al riposo e al relax, piuttosto che non ad una visita veloce.
Se siete dalle parti di Francoforte, puó essere una interessante idea per spendere un pomeriggio o una serata mangiando un gelato oppure concedendosi una sosta per un caffé, un bicchiere di vino o magari perché no, cenare in qualche ristorante tipico; senza eccessivo impegno e senza camminate chilometriche.
E con l’occasione scattare anche qualche foto carina.

Il borgo medievale di Dreieichenhain si raggiunge agevolmente in treno (stazione Dreieich-Dreieichenhain) oppure in auto, con un comodo parcheggio proprio nelle vicinanze del castello.

Rot-Rot-Grün: ribaltone in arrivo in Germania?

Le elezioni per il Bundestag di quest’anno sono certamente tra le piú movimentate e incerte degli ultimi decenni: il 26 Settembre prossimo i Tedeschi saranno chiamati alle urne a decidere chi guiderá il Paese per i prossimi 4 anni, e dopo mesi di serrata campagna elettorale quello che si profila all’orizzonte ha tutto l’aspetto di un drastico ribaltone.
Con la dipartita di Angela Merkel si chiude una storica era di continuitá in Germania, una progressione durata 16 anni in cui la Cancelliera ha governato (piú o meno compatte) coalizioni di centro (Unione-SPD) e di centrodestra (Unione-FDP).

Opinione squisitamente personale: se fossi tedesco, sarei contento di questi 16 anni di Merkel. La disoccupazione é bassissima, il rapporto stipendi/costo della vita é tra i migliori al mondo, l’economia non ha mai smesso di andare bene dal 2009 in poi, il “Sistema Paese” Germania funziona bene, é competitivo, e continua a rivestire il suo ruolo nel mondo nonostante una globalizzazione imperante e la crescita rampante di nuove superpotenze economiche (Cina sopra a tutte) e si é dimostrato robusto e resiliente anche in occasione della pandemia.

La leadeship di Merkel é basata sull’autorevolezza e sull’esperienza: una leadership calma, ferma e decisa a sufficienza, ma mai autoritaria. Si é dimostrata, negli anni, capace di gestire situazioni anche molto pesanti. Il suo unico grosso neo é forse la crisi dei migranti del 2015, in cui la WiIlkommenpolitik ad ogni costo non é stata esente da pesanti conseguenze e diffuso malcontento (e crescita del consenso delle estreme destre).

Ora peró, é forte piú che mai la voglia di cambiamento. È comprensibile: 16 anni sono davvero tanti, un ipotetico 30enne tedesco di oggi ha praticamente sempre visto Merkel e CDU al governo da quando ha 14 anni; c’é tanto astio, soprattutto da parte delle nuove generazioni, nei confronti della Unione CDU+CSU, che da tanti giovani é ormai visto come il partito dell’establishment, dei ricchi, delle Elite finanziarie e dello status quo.
Le ragioni di questo astio sono diverse: l’aumento degli affitti e il boom immobiliare, l’aumento delle ricchezze e dei redditi che ha principalmente interessato il ceto medio e il ceto alto, la disparitá di trattamento pensionistico e previdenziale tra le generazioni silver age e le attuali generazioni di millenials, le politiche climatiche non abbastanza coraggiose e incisive. Un sentiment che é ben riassunto nei video del giovane e seguitissimo Youtuber tedesco Rezo, che piú volte nei suoi popolarissimi monologhi da milioni di vislualizzazioni ha “distrutto” l’Unione CDU/CSU con attacchi molto pesanti e precisi. [1]
A tutto si é poi aggiunto un cospicuo numero di scandali che ha interessato proprio il partito di Angela Merkel, i cui membri, anche in piena pandemia, sono stati al centro di inchieste riguardanti finanziamenti e favori. Scandali che non hanno risparmiato neppure il canditato cancellriere Laschet. [2]

Questo si é tradotto in una altalena incredibile che ha visto le cifre dei sondaggi ballare come mai visto fino ad ora.
La buona gestione delle prima ondata delle pandemia e l’improvvisa popolaritá del ministro della Salute Jens Spahn avevano regalato, verso la metá dello scorso anno, una decisa e inaspettata risalita di gradimento nei confronti dell’Unione CDU/CSU. [3]
SItuazione che peró non é durata molto: la devastante seconda e terza ondata e il lunghissimo lockdown durato da ottobre 2020 fino alla fine di maggio 2021 hanno fatto rapidamente crollare i consensi dell’Unione, colta totalmente alla sprovvista dal violento ritorno del Covid-19 a fine 2020.
Cosí a inizio 2021 e in primavera i Verdi sono stati protagonisti di un hype incredibile: non appena annunciata la candidatura di Annalena Baerbock i consensi sono saliti alle stelle fino al clamoroso sorpasso alla Unione che li ha visti diventare primo partito in tarda primavera. [4]
I Grünen sono stati tuttavia incapaci di capitalizzare e consolidare questo successo: alcune gaffe ed errori di Annalena Baerbock hanno fatto rapidamente perdere al partito ecologista il terreno conquistato a inizio anno, con un ritorno dell’Unione in cima alle preferenze. [5]
Il ritorno dell’Unione come prima forza politica nei sondaggi é peró durato poche settimane: a sorpresa, é stato l’SPD di Olaf Scholz la verá novitá delle ultime settimane. Partendo da una situazione di crollo di consensi e di gradimento, i socialdemocratici hanno recuperato terreno a velocitá impressionante, complici probabilmente gli errori bipartisan di Verdi e Unione. In particolare l’incapacitá dei Verdi di mantenere il primato nei sondaggi é stata probabilmente la causa di questo improvviso ritorno di popolaritá dell’SPD, che aveva visto, negli ultimi mesi, molti dei propri elettori virare verso il partito ecologista. [6]

Abbiamo quindi una situazione dinamica e incerta piú che mai: nei sondaggi vi sono stati quattri cambi al vertice negli ultimi 6 mesi e ora, a tre settimane dal voto, sembra essere delineata questa situazione:

SPD – Circa 25%
Unione – Circa 20%
Grüne – Tra 16% e 19%
FDP – Tra 11% e 13%
Die Linke – Circa 7%
AfD – Circa 11%

Con i numeri attuali, la coalizione piú probabile per ottenere una maggioranza assoluta e stabile é una supercoalizione di centrosinistra formata da SDP, Grüne e la sinistra radicale di Die Linke: la cosiddetta coalizione rot-rot-grün (rosso-rosso-verde).
Uno scenario pressoché inedito nella Germania post-riunificazione (vi furono i due Governi Schröder, ma senza sinistra radicale) che aprirebbe prospettive del tutto nuove dando un taglio netto ai 16 anni di governi targati Merkel e CDU.
Una simile supercoalizione di sinistra comporterebbe con ogni probabilitá:

  • Aumento delle (giá elevatissime) imposte sul reddito per le fasce di reddito medie e alte
  • Vermögensteuer: tassa patrimoniale
  • Aumento del costo di carburanti e riscaldamento in conseguenza della tassazione della CO2: la benzina potrebbe facilmente superare i 2 euro al litro in pochi anni
  • Sensibile incremento dell’imposizione fiscale sulle automobili, sugli immobili, sulle rendite finanziarie; feroce tassazione e disincentivo di tutto ció che é “inquinante” (“Auto Fahren muss teuer werden“)
  • Imposizione di obiettivi di emissioni zero all’industria, con incremento dei costi di produzione
  • Imposizione di un calmiere sugli affitti (che potrebbe – forse – far scoppiare la bolla immobiliare tedesca)

Contemporaneamente, si potrebbe assistere a:

  • Incremento di sussidi e benefit per le fasce di reddito piú basse; estensione o totale riforma dell’Hartz IV
  • Riforma e ristrutturazione delle pensioni, con possibile incremento dei contributi pensionistici a carico dei redditi piú alti
  • Riforma del sistema sanitario con abolizione della distinzione tra GKV e PKV e introduzione della Bürgerversicherung, con contributi piú elevati a carico dei Gutverdiener
  • Incremento del salario minimo
  • Ulteriore apertura e facilitazione delle politiche di accoglienza e immigrazione
  • Importanti incentivi e vantaggi per la mobilitá elettrica (biciclette e auto elettriche) e per relative infrastrutture private di ricarica
  • Obbligo di pannelli solari (con incentivi) su tutte le case nuove e su tutte le ristrutturazioni
  • Importantissimi investimenti nelle infrastrutture ferroviarie
  • Importantissimi investimenti nell’eolico e nelle energie pulite

Non ultimo, rot-rot-grün potrebbe rappresentare anche un vantaggio per l’Italia. Draghi potrebbe infatti trovare in un governo a trazione socialdemocratica un partner piú flessibile e “solidale” con cui rinegoziare il patto di stabilitá europeo e ottenere piú facilmente aiuti economici.

Per quanto riguarda il clima e la carbon neutrality, vero leit motiv di questa campagna elettorale e primo driver della grande crescita dei Verdi, mi si lasci dire che la scommessa é di quelle molto pesanti.
Potrebbe rivelarsi vincente, e rappresentare l’inizio di una nuova era mettendo la Germania in pole position come prima economia sviluppata decisa a raggiungere la neutralitá climatica. Se le altre economie sviluppate decidessero di seguire l’esempio, questa scelta renderebbe la Germania capofila del cambiamento e rafforzerebbe la sua posizione di leadership.
Se la scommessa peró si rivelasse perdente, e la Germania si ritrovasse da sola ad autoimporsi costosissimi target di neutralitá climatica, soffocando la propria industria e perdendo competitivitá, mentre il resto del mondo va avanti per la propria strada fregandosene dei target di emissioni zero, potrebbe rappresentare l’inizio di un devastante declino.
Parliamoci chiaro: sono convinto che il proposito sia nobile e vada perseguito, ma bisogna andarci cauti e cercare di non volere tutto subito o cercare di fare i “primi della classe”, perché potrebbe costare molto caro.

Tuttavia, prima di addentrarsi ulteriormente negli scenari possibili, meglio fare un passo indietro e lasciare questi discussioni per il “dopo”.

Prima di tutto, quanto é realistica una coalizione rosso-rosso-verde?
A mio avviso non moltissimo.
Die Linke, il partito di sinistra piú estremo in Germania, ha nel proprio programma di governo richieste che sono (sulla carta) irricevibili sia per Verdi che per SPD: Die Linke intende infatti lasciare la NATO, ridimensionare l’industria tedesca degli armamenti interrompendo l’export di armi, introdurre il Mietdeckel obbligatorio a livello nazionale (regolare i prezzi degli affitti per legge) nonché un tangibile incremento delle imposte per i redditi medi e alti.
Decisamente richieste troppo impegnative anche per due partiti “tifosi” del sociale come Verdi ed SPD.

Una alternativa piú equilibrata e bilanciata verso il centro sarebbe la cosiddetta coalizione Ampel (semaforo) ovvero rosso-giallo-verde, con i liberali del FDP al governo insieme a Verdi e Socialdemocratici.
Anche questa coalizione é peró a mio avviso estremamente improbabile: Verdi e FDP sono assai distanti su moltissimi temi (immigrazione in primis) e il fallimento di Angela Merkel nel formare la coalizione Jamaica nel 2017 lo dimostra. Forse Ampel é persino piú improbabile di rot-rot-grün.

Una alternativa potrebbe essere una grande coalizione di centro con SPD, Unione e Verdi. Uno scenario tuttavia anch’esso inedito e che pone diverse questioni di non poco conto: viene da chiedersi, infatti, se l’Unione accettebbe mai di entrare in una coalizione con un cancelliere dell’SPD e, soprattutto, con un “partner” abbastanza scomodo come i Verdi. Tuttavia, l’unione potrebbe, dopo le elezioni, trovarsi davvero alle strette ed essere costretta ad accontentarsi e raccattare ció che arriva, recuperando i cocci e cercando di ricostruirsi.

Quella che si prospetta infatti per l’Unione é una debacle elettorale senza precedenti, il peggiore risultato nella storia del partito. [7] Una disfatta simile a quella che nel 1992, dopo mani pulite, decretó la fine della Democrazia Cristiana in Italia.
Con conseguenze assolutamente imprevedibili. È davvero difficile immaginare una Germania senza CDU.

Quello che é sicuro é che formare un governo sará estremamente difficile, forse piú difficile che nel 2017. Chiunque uscirá come leader del primo partito dalle elezioni del 26 Settembre prossimo, avrá in mano una bella patata bollente.

Una mia opinione finale, tanto per chiudere: il consenso crescente delle sinistre in Germania é basato sulla divisione crescente che si sta venendo a creare nella societá, tra le fasce piú deboli, povere e meno istruite e quelle piú benestanti e piú specializzate, senza contare poi, ancora piú su, le Elite privilegiate come i Privatiers.
Ma questo, in realtá, non é un problema della Germania, é un problema del mondo intero. La globalizzazione sfrenata e il neoliberismo hanno non solo estremizzato la competizione tra Nazioni per contendersi investimenti e Aziende, ma anche la competizione tra persone. Per trovare lavori ben retribuiti servono sempre piú skill e competenze, mentre per i lavori in cui non servono skill e competenze vale la regola del ribasso: trova lavoro chi “si offre” a meno. E a breve, per poter fare certi lavori, la concorrenza non sará piú con altri esseri umani, ma con i droni e con le macchine.
In questo contesto ipercompetitivo ne esce con le ossa rotte chi purtroppo giá sta nella parte bassa della societá, e questo processo é sfortunatamente irreversibile (ho scritto un articolo su come personalmente vedo la societá del futuro, chi é incusiosito puó andarselo a leggere).
Pensare che una singola Nazione, per quanto forte, possa andare contro a queste meccaniche e contro al resto del mondo, é a mio avviso utopico e rappresenta un grosso rischio. Se per andare a creare uno stato sociale in cui stanno tutti bene (compresi coloro che se ne vogliono solo approfittare) perseguendo obiettivi di decarbonizzazione drastici che vanno a castrare eccessivamente l’industria, i datori di lavoro, le Elíte finanziarie e i detentori di capitali/immobili, si rischia di causare una fuga di capitali e di industrie/attivitá fuori dal Paese, con conseguente drammatica perdita di competitivitá della Germania.
E all’estero, in ogni parte del mondo, c’é chi é pronto a fare carte false per prendersi le Aziende e le ricchezze della Germania.

Ergo, chiunque arriverá dopo Merkel, dovrá fare davvero molta molta attenzione: mai la posta in gioco é stata cosí alta.

[1] https://www.fr.de/politik/rezo-youtube-zerstoerung-cdu-klimawandel-video-bundestagswahl-spd-news-90961418.html
[2] https://www.welt.de/politik/deutschland/article229344827/CDU-CSU-Die-immer-laenger-werdende-Liste-der-Maskenskandale.html
[3] https://www.zeit.de/politik/deutschland/2020-05/cdu-csu-union-corona-krise-umfrageaufstieg
[4] https://www.bazonline.ch/wie-lange-haelt-der-baerbock-hype-831878005055
[5] https://www.zeit.de/politik/deutschland/2021-05/annalena-baerbock-gruene-kanzlerkandidatin-bundestagswahl-umfragewerte-beliebtheit
[6] https://www.capital.de/wirtschaft-politik/die-wundersame-wiedergeburt-der-spd
[7] https://www.welt.de/politik/deutschland/article233540366/Deutschlandtrend-SPD-zieht-davon-Union-versinkt-in-historischem-Tief.html

Eigentümer: guida in 5 step per comprare casa in Germania

E cosí volete fare il grande passo ed entrare nella cerchia degli Eigentümer (in Italiano: proprietari). Sarete cosí parte di una certa “Elíte“, ovvero coloro che possiedono immobili in Germania. Il perché si possa parlare di una categoria privilegiata, é presto detto: la percentuale di persone che vive in casa di proprietá in Germania é molto piú contenuta rispetto ad altri Paesi occidentali (parliamo di circa il 40%) ma soprattutto gli immobili abitativi in Germania sono oggi probabilmente il miglior investimento possibile, in crescita ininterrotta ormai dal 2010 e anche oggi ini piena pandemia le quotazioni conoscono una sola direzione: verso l’alto. Questo inarrestabile trend al rialzo sta rendendo l’abitazione di proprietá nelle grandi cittá un “sogno” sempre piú proibitivo per la middle class tedesca, difficile da raggiungere anche per professionisti ben retribuiti.

Se non conoscete bene la situazione immobiliare tedesca vi consiglio di leggervi questi articoli, prima di proseguire nella consultazione di questo post:
Kapitalanleger – Investire in Immobili in Germania
Conviene comprare casa in Germania nel 2021?

Se nell’articolo sull’investimento immobiliare in Germania ho trattato in generale delle varie possibilitá che offre oggi l’investimento in immobili in Germania, in questo articolo andró invece molto piú sul pratico e cercheró di spiegare in soldoni come si aquista un immobile in Germania.

Se avete un bel po’ di soldi da parte, tanti da poter comprare casa in contanti, una buona parte dei problemi e delle difficoltá evidenziate in questo articolo per voi non si porranno. Ma se invece fate parte della schiera dei comuni mortali con patrimoni normali e stipendi normali, allora dovete prepararvi a darvi da fare!

Posso anticiparvi da subito che comprare casa in Germania, se cercate in una zona ad alta richiesta immobiliare, é estremamente stressante. È una maratona sfiancante tanto quanto trovare casa in affitto se non ancora peggio. Servono agilitá e prontezza, perseveranza e (soprattutto) pazienza.
È una gara a chi é piú veloce in cui vi troverete ad armi impari contro una feroce e spietata concorrenza.
Ci sono alcuni trucchi che si imparano solo con l’esperienza, e con questo articolo mi auguro di risparmiarvi i primi errori che inevitabilmente quasi tutti fanno (soprattutto chi arriva dal moribondo mercato immobiliare Italiano e non ha la piú pallida idea di come vanno le cose qui!).

Che vogliate comprare per abitare, oppue a scopo di Kapitalanlage, la lunga strada verso la vostra prima casa di proprietá in Germania si snoda lungo cinque fasi fondamentali:

  • La Ricerca
  • Il Contatto con il venditore
  • La Visita dell’immobile
  • Il Finanziamento
  • La firma del contratto dal Notaio (Notar)

Esaminiamole nel dettaglio una per una:

1) Ricerca

Una volta che avete deciso il vostro budget, il tipo di immobile e la zona, settate i vostri alert per email su tutti i principali portali (Immoscout24, Immowelt, ecc..) sulla base dei parametri di ricerca che rispondono ai vostri requisiti. Non appena vi arriva l’email con la notifica che un nuovo immobile é stato pubblicato, esaminate il prima possibile le informazioni dell’annuncio per capire se vi puó interessare. Se vi interessa, chiamate immediatamente. Non aspettate. Non rimandate. Se l’alert vi arriva nel primo pomeriggio, e voi decidete di guardarlo con calma alla sera una volta finito con gli impegni della giornata, potreste avere giá perso la casa.
Pensate che sto esagerando? Pensate che sia impossibile? Ecco, vi sbagliate di grosso.
Se volete avere a che fare con il mercato immobiliare tedesco dovere entrare nell’ottica che si tratta di un mercato che, in questo momento, ha dei contorni prossimi alla follia.

Questa é una storia vera:
Un venerdí pomeriggio della scorsa estate, mentre ero in viaggio in automobile, ricevo un email alert per un appartamento a Darmstadt. Trilocale, bellino, in centro, vicinanze fermata tram, da privato (quindi niente provvigione) prezzo decisamente sotto media. Sfortunatamente mi trovavo in Svizzera in quel momento, e decisi di aspettare di arrivare a destinazione per poi chiamare. Una volta arrivato a Desio, poco prima di cena chiamo l’inserzionista per fissare un appuntamento per visionare l’appartamento: all’altro capo del telefono mi risponde una gentile signora la quale mi comunica che ha giá fissato 20 appuntamenti per la visita dell’immobile e non ne prende altri. Molto gentilmente, si é prodigata di annotare i miei dati promettendo di richiamarmi nel caso nessuno dei 20 pretendenti si fosse poi dimostrato interessato.

Ovviamente non mi ha piú richiamato.

Appartamento venduto in 4 (quattro!) ore.

Questo per darvi un’idea.

In Germania un appartamento a prezzo appetibile in una zona ad elevata richiesta rimane sul mercato al massimo per pochi giorni, quando non poche ore. Bisogna essere veloci.
Speed is at the essence!

Per la cronaca, non si tratta solo di un fenomeno “tedesco”. Alcuni miei conoscenti attivi nel real estate in UK e in USA mi riferiscono di situazioni analoghe in atto in alcune zone dei Paesi dive vivono. Il potenziale ritorno dell’inflazione e l’incertezza della ripresa post-covid sta spingendo gli investitori in massa verso gli immobili vista anche la condizione dei mercati finanziari ormai da “troppo” tempo ai massimi livelli.
Non a caso qualche settimana fa la CNN titolava: People are panic buying homes as prices skyrocket around the world. In tutto il mondo é iniziata una corsa a rifugiarsi nel mattone, e i prezzi stanno reagendo di conseguenza.

2) Contatto con il venditore

Ok siete stati abbastanza veloci e il venditore (Makler se é un intermediario di agenzia, oppure direttamente Eigentümer se é un privato) vi ha comuncato che c’é disponibilitá per visitare l’appartamento. Il Makler vi avrá anche probabilmente spedito un Exposé per Email, il quale é generalmente piú dettagliato rispetto alle informazioni disponibili su Internet.
Vi sono degli ulteriori documenti importantissimi, che dovreste chiedere al venditore giá prima di visitare l’immobile perché vi saranno di aiuto nel prendere una decisione rapida. Essi sono:

  • I Nebenkostenabrechnungen degli ultimi anni e il Wirtschaftsplan per i prossimi anni
  • Le minute delle riunioni dei proprietari (Eigentümersversammlung) se la casa é una MFH (Mehrfamilienhaus)
  • La situazione degli Instandhaltungsrücklagen

Questi sono documenti importantissimi e non potete prendere una decisione ponderata senza averli attentamente analizzati. I Nebenkostenabrechnungen vi daranno una idea precisa dei costi mensili dell’appartamento. In Germania alcuni appartamenti in unitá abitative un po’ datate possono avere costi mensili molto alti! È quindi imperativo analizzare bene i Nebenkostenabrechnungen per capire quanto alte sono le spese condominiali dell’unitá abitativa. È anche importante chiedere il piano per i prossimi anni, comunemente detto Wirtschaftsplan, si tratta di un documento molto utile che oltre a illustrare i Nebenkosten futuri calcolati a preventivo, dettaglia anche eventuali manutenzioni, ristrutturazioni o interventi previsti per i prossimi anni. Appartamenti con elevate spese condominiali sono meno attrattivi per un ipotetico affittuario, e ovviamente anche meno convenienti per voi se ci andate ad abitare.
I Protokolle degli Eigentümersversammlung sono altresí utilissimi per capire se ci sono screzi tra i proprietari, problemi di disciplina/convivenza tra le persone oppure se vi sono stati importanti danni/riparazioni in tempi recenti.
Gli Instandhaltungsrücklagen sono una parte molto importante del bilancio di una MFH: si tratta di una riserva di liquiditá, basata su accantonameni annuali, che viene usata esclusivamente per le spese straordinarie. Avere degli Instandhaltungsrücklagen consistenti mette al riparo da possibili spese impreviste nel caso si verificassero degli inconvenienti all’abitazione. Nel momento in cui una unitá abitativa viene venduta, insieme all’appartamento “comprate” anche la corrispondente Instandhaltungsrücklage: é pertanto assolutamente opportuno che vi interessiate al riguardo!

3) Visita dell’immobile

Dopo avere dato un occhio all’Exposé approfondito, cercate di preparare tutte le domande possibili e immaginabili. Non avrete tantissimo tempo e dovete togliervi tutti gli eventuali dubbi prima di avere chiuso la visita perché potreste non avere una seconda possibilitá di vedere la casa.
Essendo i prezzi del nuovo esageratamente gonfiati a causa dell’Immobilienboom (nella Hessische Bergstraße un trilocale di nuova costruzione difficilmente si compra sotto i 450.000 Euro), un ottimale compromesso prezzo/qualitá sono gli immobili costruiti nei primi anni 2000. Hanno giá un buon livello di isolamento, efficienza energetica e qualitá costruttiva, e possono essere trovati sul mercato a cifre decisamente inferiori a quelle di un immobile nuovo. Normalmente gli immobili costruiti in questo periodo sono giá in classe energetica B o C. Siate certi di chiedere al Makler o al proprietario informazioni al riguardo, esigete sempre un Energieausweis recente: l’efficienza energetica sará un tema importante negli anni a venire!
Quando si visitano immobili preesistenti e non nuovi o in costruzione, vi sono alcuni accorgimenti da tenere a mente.
Innanzitutto a causa del clima che a tratti puó diventare molto piovoso, in un po’ tutta la Germania si ha a che fare con un nemico abbastanza insidioso e persistente che risponde al nome di muffa. Ogni lieve problema di isolamento nei muri o nel soffitto puó facilmente risultare in macchie di muffa piú o meno estese. Controllate quindi attentamente tutti gli angoli sui muri che danno all’esterno, gli spigoli (soprattutto vicino alle finestre) per eventuali tracce di muffa o tracce di recenti passate di vernice. Se l’appartamento/casa é ammobiliato, talvolta anche i mobili stessi possono essere usati per nascondere la muffa, quindi fate attenzione. Lo stato di caloriferi, infissi, interrutori dell’impianto elettrico e (eventuale) illuminazione rappresenta un altro punto importante a cui é bene dedicare qualche minuto.
Se c’é un Tiefgarage, guardate con attenzione le auto parcheggiate: vi daranno preziosissime indicazioni sugli occupanti dello stabile! Sobrie berline o SUV tedeschi, cosí come ibride giapponesi e auto elettriche sono il tipico segno della Mittelklasse tedesca e delle famiglie; auto sportive e tamarrate suggeriscono che avrete vicini magari un pó “esuberanti”; lo “stile” del parcheggio e la presenza o meno di varie suppellettili accumulate nelle postazioni del Tiefgarage (cosa normalmente vietata, ma che in alcuni condomini viene tollerata) sono un potenziale indicatore di quanto il tema ordine e rispetto delle regole é sentito e applicato all’interno dello stabile. Uno stabile che adotta un atteggiamento piú o meno lasco nell’applicazione dei regolamenti condominiali puó essere uno svantaggio o un vantaggio, a seconda di cosa si sta cercando.
Lo stesso discorso vale per i cognomi sui citifoni: anch’essi sono un potenziale indicatore. Una Mehrfamilienhaus a maggioranza tedesca sará potenzialmente piú tranquilla e curata, ma la probabilitá di avere vicini intransigenti e rompiballe si eleva al quadrato, e qualcuno potrebbe guardarvi storto per il vostro cognome Italiano. Viceversa una maggioranza di cognomi stranieri potrebbe indicare una situazione un po’ piú movimentata e rumorosa ma piú tolleranza e convivenza tra il vicinato e, perché no, un po’ piú di calore.
Ancora una volta, anche qui sta a voi la valutazione in base a cosa cercate o in base a qual é il volstro cliente-target (se state comprando casa come Kapitalanlage per affittarla).

Quando la visita volge alla conclusione, se pensate che la casa/appartamento vi possa interessare per davvero, pur con qualche dubbio residuo, non esitate: quando vi accommiaterete dal Makler, chiedetegli se puó cortesemente iniziare a inviarvi la documentazione per la richiesta di Baufinanzierung. Vi sará di aiuto per avvantaggiarvi nei tempi della successiva maratona documentale. Sulla documentazione necessaria daró ampi chiarimenti nel punto successivo.

4) Finanziamento (Baufinanzierung)

Siccome non facciamo parte della schiera dei fortunati che hanno ricevuto una bella casa in regalo da mamma e papá, ci tocca chiedere un finanziamento. In questo articolo non mi dilungheró sulle varie possibilitá e vari parametri (Tilgung, Zinsbindung, Restschuld, ecc…) previsti per i Baufinanzierung in Germania, in quanto appesantirebbero questo post in maniera eccessiva: scriveró in futuro in un articolo dedicato.
Qui andró quindi a concentrarmi esclusivamente sulla parte operativa e documentale.

La banca vi chiederá un cospicuo numero di documenti per procedere con l’analisi della vostra pratica. Si tratta di una fase molto delicata del processo, la cosiddetta maratona documentale. È una fase che richiederá da parte vostra molta proattivitá e molta attenzione.

Riguardo alla vostra condizione economica, generalmente vi verranno chiesti:

1) La compilazione di un Selbstauskunft – generalmete un formulario sulla vostra condizione economica e finanziaria
2) Un documento di identitá valido (se cittadino extraeuropeo, permesso di soggiorno valido e ove applicabile permesso di lavoro)
3) Ultime 3 buste paga se dipendenti, oppure le proprie fatturazioni degli ultimi 3 mesi se autonomi
4) Busta paga di Dicembre dell’anno precedente o, alternativamente, lo Einkommensteuerbescheid

Questi invece i documenti che piú comunemente vegono richiesti relativamente all’immobile:

1) Flächenberechnung (Bruttogrundfläche)
– Bruttogrundflächenberechnung Architekt/Bauingenieur/Bautechniker/Bauträger
2) Flächenberechnung (Wohn- / Nutzfläche)
– Wohn- und Nutzflächenberechnung Architekt/Bauingenieur/Bautechniker/Bauträger
3) Grundrisskonzeption
– Bauzeichnungen Architekt/Bauingenieur/Bautechniker/Bauträger
4) Objektlage und – Identität
– Flurkarte / Auszug aus der Liegenschaftskarte Katasteramt
5) Grundbuchdaten
– Grundbuchauszug (nicht älter als 6 Monate) Grundbuchamt/ Notar/ Verkäufer/ Bauträger
6) Baulasten
– Baulastenauskunft Bauaufsichtsbehörde
7) Aktueller Erwerb
– Kaufvertrag (Bauträgervertrag) ggfs. zunächst Entwurf Notar / Bauträger

Come potete vedere, ci sono un sacco di scartoffie da mettere insieme. E potete stare certi che sono proprio quelle relative all’immobile che vi daranno piú grane.
Se state comprando un immobile preesistente, talvolta i Wohnflächeberechnung e i Grundriss sono datati e non hanno la firma/stampigliatura del Bauingenieur. In quel caso, la banca non li accetta! Dovete arrangiarvi e far saltar fuori i documenti validi, altrimenti non ottenete il finanziamento. Purtroppo i Makler spesso sono di ben scarso aiuto. Se infatti c’é un altro potenziale acquirente in lizza che ha una banca meno puntigliosa con i documenti (oppure che ha i soldi pronti cash), l’intermediario piuttosto che aiutare voi andando a sbattersi per cercare i documenti, venderá l’immoble a lui. Fine della storia.

Il problema per voi é che non potete fare i passi successivi finché non avete sistemato tutti i documenti. Per poter andare del Notar a firmare il contratto di acquisto é necessario avere in mano la Darlehnzusage, l’approvazione per iscritto del finanziamento. Una conferma “mündlich” (a voce) da parte della banca o del vostro Finazberater non é ovviamente sufficiente anche se puó aiutare.
È quindi imperativo essere veloci nello sbrigare le pratiche documentali. Se siete arrivati a questa fase e l’immobile non é “reserviert“, vi trovate di fatto in gara con altri acquirenti e chi avrá la banca piú veloce avrá vinto.

Pertanto, se tra gli acquirenti interessati c’é un facoltoso Kapitalanleger con i soldi cash pronti, avete giá perso: l’immobile andrá sicuramente a lui, essendo che i soldi ce li ha in tasca e puó andare del notaio a firmare anche subito. In quel caso c’é poco da fare. Se il Makler é corretto (purtroppo non é detto che lo sia) in questo caso vi dovrebbe avvisare, in modo da evitarvi l’ennesimo tour de force in banca (perché quando ti trovi a perdere mezza giornata per aprire la dodicesima pratica di mutuo che poi finisce in nulla, inizi ad averne abbastanza le p***e piene!).

Per esperienza posso dirvi che le banche del Cash Group (Commerzbank, Deutsche Bank, Hypovereinsbank) fanno un sacco di storie con i documenti, chiedono diverse verifiche e vanno a tirare la questione abbastanza per le lunghe, anche quando hai piú del 50% di Eigenkapital.

Gli stessi Makler immobiliari lo sanno e mi hanno piú volte detto che andando a fare il finanziamento con loro probabilmente avrei perso perché le altre banche sono piú veloci nell’elaborare la pratica.
Banche piú elastiche e agili nell’elargire finanziamenti, a quanto mi é stato detto, sono ad esempio SpardaBank o TargoBank, al prezzo di un interesse leggermente piú alto.

Io mi sono “arenato” due volte (perdendo due appartamenti bellissimi) perché si erano incaponiti sul Wohnflächeberechnung e richiedevano un ricalcolo della metratura da parte di un Bauingenieur , cosa che ovviamente nessuno si voleva prendere in carico…

Tra le altre cose, dovrete avere un mano anche una bozza del Kaufvertrag. È quindi necessario, giá in questa fase, prendere contatti con un notaio. La pratica puó essere generalmente piú veloce se ci si affida al notaio che viene proposto dal Makler o dal venditore, che normalmente ha giá pronta una bozza del contratto. Proporre un vostro notaio di fiducia (se ne conoscete uno) é una possibile opzione, sempre che il venditore sia d’accordo.

Una volta che la banca ha tutti i documenti e non ci sono piú obiezioni da parte dell’istituto di vredito, in genere in pochi giorni arriva il Darlehnzusage. A questo punto tenete le dita incrociate e sperate che nessun altro vi batta sul tempo in questi pochi giorni mancanti!

5) La firma del contratto dal notaio

Una volta che il Darlehnzusage é ufficiale e tutti i documenti sono in ordine, potete prendere appuntamente con il notaio. A questo punto, potete tirare un bel sospiro di sollievo: avete battuto la concorrenza, l’immobile é vostro!
Come giá anticipato nel punto precesente, potete decidere di andare dal notaio che vi proporrá il Makler, o dal notaio di fiducia del venditore o, in alternativa, potete proporre voi un notaio di vostra fiducia (se il venditore é d’accordo).

Il notaio vi ha quasi sicuramente giá inviato una Kaufvertragsentwurf ovvero una bozza del contratto (questa comunicazione, generalmente formale, avviene per posta; tuttavia in epoca Covid é stato sdoganato anche l’invio per email) tale comunicazione viene inviata sia a voi che al compratore (quasi sempre la bozza del contratto é anche un documento richiesto dalla banca per avere il Darlehnzusage).
Dal ricevimento della bozza del contratto devono passare almeno 14 giorni prima di poter fissare un appuntamento per la firma. Durante questi 14 giorni avere diritto a chiedere tutti i chiarimenti del caso nonché di richiedere eventuali correzioni/modifiche al contratto.

I contratti sono generalmente molto chiari tuttavia se non masticate bene il tedesco fatevi aiutare. Vi sono parti molto delicate (ad esempio riguardo alle ipoteche preesistenti) che vanno lette con attenzione.
È in ogni caso compito del Notaio in questo frangente delle compravendita, proteggere sia gli interessi del compratore che quelli del venditore, e agire tutelando gli interessi di entrambi. Il notaio é obbligato legalmente a darvi tutti i chiarimenti che volete.

Ad esempio se vi sono ipoteche preesistenti sull’immobile va assolutamente verificato che queste non vengano prese in carico dal compratore! Va inoltre assolutamente verificato che sia messo per iscritto il fatto che vizi e difetti sono assenti o sconosciuti al compratore, e cosí via.
Avete ulteriori dubbi? Il notaio non é stato abastanza chiaro? Allora contattate un Rechtsanwalt e fate controllare il contratto. Vi costerá qualche centinaio di Euro, ma vi toglierete il pensiero. Potete farlo anche su internet: https://www.frag-einen-anwalt.de/

Una volta dato l’OK al contratto, il notaio vi proporrá un appuntamento per la firma. Il notaio é tenuto a leggere integralmente il contratto e a rispondere ad ogni vostra domanda.
Stanti le attuali disposizioni Covid, é possibile che venditore e compratore vengano chiamati a firmare in momenti diversi.

Che succede sopo avere firmato il contratto?

Avete firmato: congratulazioni! Potete fregiarvi del titolo di Eigentümer. Verosimilmente entro poche settimane potrete avere tra mani le chiavi della vostra nuova casa o appartamento.

Il notaio si fará ora carico di far iscrivere un Vormerkung (una sorta di preiscrizione) all’interno del Grundbuch con cui la proprietá dell’immobile viene attribuita al nuovo proprietario, cioé a voi (o a chi vete voluto intestare la casa). Soltanto nel momento in cui il Vormerkung sará stato inserito a catasto, l’immobile sará di fatto “bloccato” per voi; fino ad allora esso rimane nelle disponibilitá del venditore pertanto, a vostra tutela, il notaio vi dará istruzione di pagare il venditore solo ad avvenuta trascrizione del Vormerkung.
Contemporaneamente, se vi sono ipoteche preesistenti sull’immobile che devono essere rimosse prima della vendita, il notaio si prenderá in carico di reperire e verificare i Löschungsunterlagen ovvero i documenti attestanti la cancellazione delle ipoteche gravanti sull’immobile. Solo una volta che questi documenti sono in ordine, e le ipoteche possono essere rimosse del Grundbuch, allora avrete l’ok per pagare.
Se inoltre avete acceso un Baufinanzierung, il notaio si occuperá di iscrivere a Grundbuch la vostra ipoteca (Grundschuld) e si coordinerá in tal senso con la vostra banca.

Pertanto, dal momento della firma del contratto al momento in cui avrete il via libera del notaio per pagare il venditore, possono passare da 4 a 8 settimane.
La consegna delle chiavi avviene normalmente subito dopo che il venditore ha ricevuto il pagamento.

Se per mettere le mani sulla vostra nuova casa dovrete quindi aspettare un po’, altrettanto non accadrá per i costi accessori dell’acquisto: subito dopo la firma del contratto dovrete iniziare ad aprire (anzi, spalancare) il porgafoglio per pagare i Kaufnebenkosten.
La prima fattura che vi arriverá, a pochi giorni dalla firma del contratto, sará, quella del Makler che vorrá ricevere da voi la sua sontuosa provvigione. Si tratta di una percentuale del prezzo finale di acquisto, che varia seconda del vostro Bundesland. È una fattura dall’importo decisamente importante, e (purtroppo) non é la piú alta che vi arriverá!
(se avete comprato casa da un privato, quindi senza il Makler di mezzo, avete messo a segno un bel colpo!)
Seguono poi due fatture del Notar: la prima é per l’iscrizione del Vormerkung all’interno del Grundbuch e tutti i servizi accessori; la seconda é per l’iscrizione del Grunschuld. Si tratta di solito di cifre decisamente piú basse rispetto alla provvigione ma comunque non indifferenti.
L’iscrizione del Vormerkung ha poi naturalmente un suo costo: riceverete quindi posta dall’Amtsgericht competente che vi fatturerá i costi dell’iscrizione del Vormerkung all’interno del Grundbuch.
A questo punto, generalmente, riceverete l’OK dal notaio per procedere al pagamento dell’immobile.

Pensate che sia finita? Ovviamente NO!
Qualche settimana dopo che il Vormerkung é stato iscritto nel Grundbuch, vi arriverá posta dal Finanzamt: si tratta della tassa di iscrizione a catasto, la Grunderwerbsteuer. A seconda del Bundesland in cui vivete, gli importi sono variabili , ma si tratta di una percentuale abbastanza importante del prezzo di acquisto (in Italiano: è una mazzata).
Si presume che prima dell’acquisto abbiate fatto bene i vostri calcoli determinando con precisione i Kaufnebenkosten: altrimenti, la vostra reazione all’apertura della lettera dal Finanzamt potrebbe essere questa.
Una volta pagata la Grunderwerbsteuer , il Vormerkung puó essere cancellato e convertito in una vera e propria Eintragung. Anche in questo caso, c’é da pagare. Pertanto aspettatevi, a circa un mesetto o due dal pagamento della tassa, un’altra fatturina (per fortuna assai piú contenuta).

Unica consolazione: la Grundsteuer annuale, che si puó considerare un equivalente alla IMU italiana, é decisamente piú bassa. Rispetto all’Italia, in cui una IMU sulla seconda casa puó superare i 1.000 euro all’anno anche per un piccolo appartamento (chi é iscritto AIRE e possiede immobili in Italia é ben a conoscenza di questa scocciatura), fortunatamente in Germania l’importo della tassa annuale é assai piú contenuto, pur con lo svantaggio di non prevedere esenzione per la prima casa.

L’inflazione in Germania é al 3,8% e adesso fa paura. 5% previsto per fine 2021!

Non solo benzina, gasolio e riscaldamento: come giá ampiamente previsto, ora in Germania tutto sta aumentando. Aumenti di prezzi sono riscontrabili ovunque, trascinati dalle tasse sulla CO2, dalla crisi delle materie prime, dalle riaperture post-covid e dalla “voglia” di spendere della gente.

Aumenti tangibili contraddistinguono tutto il settore dell’ospitalitá: birrerie, café, ristoranti e alberghi, costretti a rifarsi dopo la chiusura piú lunga d’Europa (la chiusura per questi settori in Germania é stata ininterrotta da fine Ottobre a fine Maggio) hanno necessariamente dovuto rivedere i prezzi all’insú. Se prima del Covid era normale bersi una birra media a 3 Euro e 50, ora il prezzo ha ovunque sfondato la soglia dei 4 euro.

Con un valore di inflazione pari al 3,8% misurato in Luglio, si tratta dell’aumento piú elevato riscontrato dal 1996, da quando é iniziata la misura armonizzata dei prezzi al consumo in Eurozona. Gli economisti parlano di un autentico “salto dei prezzi” con una dinamica a scalino, determinata dal fattore epidemia che costringe le dinamiche dei consumi in molti settori a muoversi con un andamento “on/off”. A ció si aggiunge l’effetto combinato delle tasse ecologiche introdotte a inizio 2021 piú la crisi delle materie prime, che ha comportato un deciso rincaro per tutti i combustibili facendo aumentare anche del 30% benzina, gasolio e riscaldamento rispetto alla fine del 2020.

Crisi delle materie prime che sta causando rincari a raffica anche in settori che da sempre erano contraddistinti da grande offerta e grande stabilitá di prezzi: l’elettronica e l’informatica. Anche in questi settori i prezzi stanno correndo, e non é difficile rendersene conto: basta configurare un PC e dare un’occhiata ai tempi di consegna e al costo…

Secondo il FAZ, questa tendenza non é temporanea ma andrá consolidandosi. Per fine anno si potrebbe assistere ad una “fiammata” con il dato di rialzo dei prezzi al consumo che potrebbe raggiungere il 5% (!) per poi andare a calare durante il 2022, rimanendo comunque sopra al target del 2% fissato dalla BCE, aprendo una nuova era di inflazione compresa tra il 2,5% e il 4% annuo. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann si professa infatti tutt’altro che d’accordo con la direzione presa dalla BCE, che ancora crede nell’inflazione al 2%, seppur su rilevazione media di periodo e non puntuale. [1]

Un autentico incubo per i Tedeschi, che hanno l’inflazione tra le loro paure peggiori. L’inflazione in Germania é uno spettro, un autentico fantasma del passato proveniente dai terribili tempi dell’iperinflazione della Repubbica di Weimar, quando un chilo di pane costava miliardi di marchi. Uno spauracchio che da sempre muove la politica economiche tedesca e da sempre fa paura.

Sarebbe la prima volta, dopo piú di un decennio, che i vari Tarifrunde dei contratti collettivi nazionali tedeschi vedono aumenti di stipendio inferiori all’inflazione reale. Per i lavoratori dipendenti tedeschi é arrivato il momento tanto temuto da moltissimi anni: é iniziata la perdita di potere d’acquisto. Meglio potrebbe andare a chi lavora in proprio, potendo “aggiustare” personalmente il proprio listino prezzi o il proprio costo orario. [2]

Ma per il popolo degli Arbeitnehmer la situazione non si profila buona, in quanto la congiuntura, specie in certi settori, ancora non é ottimale e le problematiche di supply chain che contraddistingono questi mesi stanno rallentando, e non di poco, l’industria tedesca, che in prima battuta pareva essere ripartita alla grande dopo la prima ondata dello scorso anno.
Spuntare aumenti interessanti nei prossimi Tarifrunde sará quindi molto difficile, e il rischio concreto é che gli stipendi, in Germania, inizino a perdere molto potere di acquisto.

E qualora la BCE rinunciasse ad una azione incisiva optando per una posizione piú attendista e guardinga (come pare accadrá), si avrá uno scenario senza precedenti: quello della Inflation bei Nullzinsen, una inflazione con tassi di interesse nulli. Qualcosa di mai visto prima, che potrebbe avere conseguenze pesanti. Tra cui quella di scaldare ancora di piú il giá incandescente mercato immobiliare tedesco e vedere miliardi di risparmi fluire nei mercati finanziari, anch’essi in questo momento assai “caldi”.
Staremo a vedere.

[1] Jens Weidmann: „Inflationsraten Richtung 5 Prozent“ (faz.net)
[2] Inflation in Deutschland steigt auf 3,8 Prozent (faz.net)