Halloween è passato da un pezzo, ma il “mistero del treno fantasma” secondo me è il modo migliore per introdurre questa mia (dis)avventura. Tutto parte da un’immagine.
Da giorni sul sito Trenord campeggia trionfale questa locandina che annuncia la riapertura della tratta Saronno-Seregno.
Una manna dal cielo, all’apparenza, per chi come me abita a Desio e lavora a Malpensa. Per di più, ho la stazione a pochi minuti a piedi da casa. L’invito è allettante: “PROVA ANCHE TU IL NUOVO SERVIZIO”. E così, dopo anni di pendolarismo automobilistico, ieri per la prima volta mi sono recato al lavoro in treno.
Al mattino tutto ok. Forse perchè erano le 6.22 quando salivo sul treno S9 per Saronno, e a quell’ora la rete ferroviaria, ancora abbastanza sgombra, non dava ancora i segni di squilibrio che sarebbero poi esplosi a partire dalla serata.
Il veri problemi iniziano alla sera. Alle 18.20 arrivo in stazione a Malpensa , il tabellone mostra regolarmente tutti i treni come da orario, senza nessun ritardo o problema di alcun genere. Mi avvio al binario 3 dove alle 18.26 dovrebbe partire il mio treno ma.. sorpresa: nessun treno. La scena è desolante: quattro binari vuoti e due banchine stracolme di persone che discutono e armeggiano con i propri smartphone nel vano tentativo di capire cosa stia succedendo. Anche io provo a collegarmi al sito Trenord ma non c’è nulla se non un nebuloso annuncio in cui si riporta che a causa di “difficoltà informatiche” potrebbero esserci “cancellazioni o ritardi”.
Dopo alcuni minuti, fa capolino al binario 4 un MXP Express che viene subito preso d’assalto dai presenti ma il personale di bordo del convoglio spegne subito gli entusiasmi “Questo treno si ferma qui, non sappiamo quando riparte” “Ci sono casini su tutta la rete”. Casini di cui però nessuno si prodiga di informarci, visto che gli altoparlanti sono silenziosi come tombe e i teleindicatori continuano a mostrare destinazioni e orari “teorici” senza alcun riferimento a ritardi o cancellazioni. il nervosismo dei presenti sale e la situazione rischia di farsi pesante, senonchè verso le 18.40 arriva finalmente un MXP Express al binario 3. A quanto pare, nel giro di una decina di minuti questo treno dovrebbe ripartire per Milano Cadorna.
Salgo a bordo e attendo. In effetti, il treno inverte la marcia e riparte dopo circa 10 minuti e arrivo a Saronno poco dopo le 19, in ritardo di una ventina di minuti. Ma è una breve parentesi positiva. Purtroppo il peggio non è ancora arrivato.
Al binario 6, accanto a me, c’è lui, il treno fantasma. Un convoglio bianco verde di otto carrozze che giace immobile, buio, all’apparenza “spento”. In teoria, quello è il mio S9 per rientrare a casa. Una presenza sinistra e inquietante, quasi abbandonata al margine della stazione. Inizio a fiutare guai.
Il tabellone delle partenze è un calvario di ritardi e soppressioni. La stazione è nel caos, gente che corre avanti e indietro con i cellulari all’orecchio, biglietteria presa d’assalto, banchine piene di gente e binari… vuoti. Eccetto il 6.
Il treno fantasma staziona lì, con la sua presenza inquietante, ma non compare nella videata del tabellone delle partenze. Anzi a dirla tutta non ci sono nè la S9 delle 19.07 nè quella delle 19.37. La sensazione di “guai in vista” aumenta. Mentre mi dirigo verso il fabbricato principale della stazione sperando di trovare un help desk o qualcosa di simile inizio ad avere la netta sensazione di essere stato un idiota ad aver lasciato l’auto in box. All’interno della stazione c’è un punto di assistenza alla clientela, che sta chiudendo, e un paio di sportelli attivi alla biglietteria. Chiedo in biglietteria se sanno qualcosa sui treni per Seregno, ma nessuno sa nulla di preciso, le risposte sono sempre le stesse “oggi è incasinata tuta la rete, oggi tutti i treni sono in ritardo” eccetera. A quel punto allora chiedo, un pò spazientito, come è possibile non sapere se un treno è in partenza oppure no e come dovrebbero fare quelli come me che si ritrovano a venti chilometri da casa senza un mezzo di trasporto per tornarci. Ma questi, per tutta risposta, hanno avuto pure il coraggio bieco di fare gli offesi e di rispondermi in malo modo “non sono io che faccio partire i treni, io non c’entro niente” bla bla bla
Sono ormai le 19.45 e non si ha ancora nessuna notizia sulle S9 in partenza. Insieme ad altri sfortunati diretti a Seregno staziono in banchina nelle vicinanze del treno fantasma. Qualcuno cerca di aprire le porte, qualcuno sbircia all’interno, qualcun altro chiede informazioni a tutti i passanti che incrocia sperando di avere qualche notizia. All’improvviso, finalmente, un annuncio all’altoparlante:
“A CAUSA DI ANORMALITA’ TECNICHE LA CIRCOLAZIONE SULLA TRATTA SARONNO-SEREGNO E’ RIDOTTA. PROSSIMO TRENO PER SEREGNO PRONTO ALLE 20.07”
Tiriamo un sospiro di sollievo. Se non altro, torneremo a casa. Non manca poi molto, solo una ventina di minuti. Si può fare.
Arrivano le 20.00, poi le 20.05, ma il treno fantasma non dà segni di vita. Sempre buio, fermo e sigillato.
Sul tabellone viene segnalato come S9 per Seregno-Albairate, regolarmente in partenza dal binario 6 alle 20.07.
La voce automatica annuncia “Il treno S9 per Seregno Albairate è in partenza dal binario 6”. Noi speranzosi attendiamo che dal marciapiede compaia un macchinista, un capotreno, qualcuno che apra il treno.
Invece nulla. Nessuno.
Passano i minuti. Sul tabellone compare anche il treno S9 delle 20.37 al binario 5. Nessuna comunicazione sul perchè il nostro treno sia ancora chiuso e fermo al binario 6. Di tanto in tanto qualcuno va e torna dalla biglietteria. Il responso è sempre il medesimo “non sanno niente”.
Passa altro tempo. Sono quasi le 20.30. Il gruppo dei “disperati” diretti a Seregno si sposta al binario 5 dove il teleindicatore segnala in arrivo l’S9 delle 20.37, ma io dentro di me ormai ho la netta sensazione che il sistema automatico che regola teleindicatori e annunci stia andando per i fatti suoi, ignorando che in realtà nessun treno per Seregno sta per arrivare. Quanto rimpiagno la mia bella Shiro chiusa in box…
Sono quasi le 21. La stazione è ormai semideserta. Rientro di nuovo nel fabbricato viaggiatori, deciso a chiedere ancora chiarimenti. Dò prima un’occhiata al televisore con gli orari e scorgo, in basso, una minuscola scritta in rosso che scorre al di sotto della tabella dei treni in partenza. La scritta recita:
LA CIRCOLAZIONE SULLA TRATTA SARONNO-SEREGNO E’ INTERROTTA – SI EFFETTUANO BUS SOSTITUTIVI
Mi fiondo allo sportello della biglietteria e chiedo conferma. Chiedo (stavolta abbastanza incacchiato) perchè non è stato fatto nessun annuncio all’altoparlante, siccome noi eravamo ancora ai binari 5 e 6 a brancolare nel buio. Mi rispondono che non ce n’era bisogno visto che era stato scritto sul tabellone. La tentazione di partire con insulti feroci è fortissima, ma mantengo la calma e torno ai binari per avvisare gli altri dell’interruzione della linea.
Intanto si fanno le 21 e ci spostiamo nel piazzale davanti alla stazione. Siamo confusi, infreddoliti, incacchiati neri e dei bus sostituvi neanche l’ombra. Poi, finalmente, arriva un pullman.Sul tabellone frontale dice “SEREGNO FS” evviva, siamo salvi. Ci apprestiamo a salire ma ecco l’ennesima doccia fredda: non è il nostro pullman, ma si tratta di un bus di linea. Non si sale senza l’apposito biglietto.
Aspetto ancora. 21.10, 21.15, 21.20 ..poi alzo bandiera bianca e chiamo a casa dei miei, che abitano poco distanti da me a Desio, e gli chiedo di venirmi a prendere. Li aspetto per una mezz’oretta e alla fine varco la porta di casa alle 22.30.
Con questo si chiude la mia (brevissima) parentesi di pendolare ferroviario. Da oggi sono tornato ad andare in automobile, e mai più in vita mia proverò ad andare a lavorare in treno, neanche se la benzina dovesse sfondare i 2 euro al litro. Con queste ferrovie patetiche da repubblica delle banane non si può andare da nessuna parte. Meglio il traffico, le code al rientro, gli intasamenti e gli 80 euro a settimana per il pieno. Saranno pur cose snervanti, ma almeno finchè guidi la tua automobile sei sicuro di arrivare a casa.
Per concludere, aggiungo una piccola postilla (ora che la rabbia è un pò sbollita): so benissimo che non è “politically correct” denigrare i mezzi pubblici; anzi, essi andrebbero incentivati e pubblicizzati. Ma per il momento proprio non ci siamo, con un livello di servizio così pietoso il treno non vincerà mai la sfida con l’automobile. Perchè se devo trovarmi solo, in una stazione ferroviaria lontana da casa, senza informazioni e senza supporto, con un treno fantasma fermo al binario 6…. beh, mi spiace, ma io vado in macchina.