L’ultimo spot della Deutsche Bahn é la dimostrazione definitiva che in Germania qualcosa si é rotto

Secondo molti, la nefasta evoluzione della Deutsche Bahn é il simbolo piú eclatante della fase di declino che contraddistingue la Germania di oggi, e lo scrivente in quanto grande viaggiatore sulle strade ferrate d’Europa non puó che confermare questa impressione.

In poco piú di un decennio la DB è passata dallo status di orgoglio nazionale, simbolo di affidabilitá e di efficienza, all’essere universalmente considerata come un carrozzone disastrato e inaffidabile. Oggi é ormai diventato normale considerare un ICE in perfetto orario come una felice eccezione e non piú come una regola, termini come Bahnchaos e Zugchaos sono ormai parte normale del vocabolario di tutti i giorni e le proprie (dis)avventure ferroviarie sono ormai uno dei temi principali di discussione quando ci si trova davanti ad un caffé o ad una birra.
Piú in generale, si puó dire che sia prassi ormai consolidata in Germania considerare le DB come l’emblema dell’inaffidabilitá. I meme e i video sarcastici sulle disastrose performance delle ferrovie nazionali sono ormai una presenza costante in rete su tutti i principali social, mentre su tutti i giornali nazionali ci si interroga, all’interno di articoli piú o meno incattiviti, come sia stato possibile un declino tanto repentino e incontrollato.

Negare l’evidenza é diventato impossibile (nonché assolutamente controproducente) e anche le DB hanno dovuto ammettere pubblicamente la loro ormai plateale debácle. È quindi andato in onda, per la prima volta un mese fa, un nuovo spot televisivo in cui l’impresa ferroviaria nazionale ammette le proprie mancanze e promette interventi importanti per garantire magiore efficienze ed affidabilitá in futuro.

Il messaggio del video, tradotto alla buona dal sottoscritto, é il seguente: ci fa piacere che siate cosí in tanti a volervi muovere con il treno; purtroppo questo porta il sistema ferrovia al suo limite. Negli ultimi tempi non riuciamo piú ad offrirvi lo standard di servizio a cui siete abituati: questo é causa per voi di grande arrabbiature e sconforto e noi lo capiamo bene, anzi anche noi ne siamo molto arrabbiati e dispiaciuti. Per questo, stiamo ora modernizzando e ricostruendo come non mai: per riportare lo standard di servizio ai livelli di affidabilitá che ci hanno contraddistinto in passato, stiamo ampliando e rimodernando la nostra rete. Andrá meglio, ma ci vorrá tempo, nel frattempo vi preghiamo di avere pazienza.

Volendo guardare in faccia alla realtá mettendo da parte il politically correct, il messaggio sarebbe il seguente: dopo la privatizzazione del 2006 abbiamo pensato solamente a ingrassare gli azionisti e abbiamo tirato il freno a mano su ogni spesa riguardante manutenzione e buon funzionamento della rete. Ora quindi binari, impianti di circolazione e sistemi di segnalamento cadono a pezzi e un viaggio a lunga percorrenza sulla nostra rete é diventato appena piú piacevole di una gita su una tradotta di carri bestiame in Bangladesh. Fosse per noi continueremmo anche cosí, ma inizia ad esserci una certa pressione politica per migliorare il livello di servizio, quindi ci tocca fare qualcosa. Abbiamo iniziato un po’ di lavori qua e lá per mettere una pezza allo stato pietoso del’infrastruttura. Il servizio piano piano migliorerá, ma andrá peggio prima di andare meglio. Abbiate pazienza, del resto siete davvero in troppi a voler andare in treno.

Ironia a parte, dispiace molto assistere, non solo in ambito ferroviario ma anche in diversi altri settori, a questa lenta ed inesorabile “italianizzazione” della Germania. Certe volte ho come l’impressione che tutte quelle pratiche di aviditá, disonestá e furberia, tipicamente italiane e che detestavo con tutta l’anima, da cui pensavo di essere finalmente scappato… mi stiano come inseguendo per tornare, lentamente, a essere parte normale della mia vita.

O forse sto semplicemente scoprendo che tutto il mondo é paese, e che qui qualcuno era molto bravo a compattare quintali di polvere sotto ad un bel tappeto.

3 pensieri su “L’ultimo spot della Deutsche Bahn é la dimostrazione definitiva che in Germania qualcosa si é rotto

  1. Grande Fogster sempre contenuti di qualità.

    Sono stato nel 2023 a Norimberga, Lipsia, Dresda e Regensburg, in tute queste città (eccetto Regensburg dove tutto era perfetto) ho visto tutto abbastanza in ordine, eccetto un po’ di cartacce e rumenta in strada, non molta polizia, gente senza biglietti nei mezzi pubblici (normalità in Germania ma anche CZ, AU, PL insomma tutti i paesi dove non fanno entrare davanti nel bus, cosa che accade a malta, in spagna, portogallo, regno unito, Irlanda, Slovenia, Croazia), alcuni islamici urlare in strada cose relative all’Islam e un po’ di rompipalle che chiedono soldi, sigarette etc, ho visto un declino rispetto ad anni fa, ma già nel nord della Germania vedevo una situazione che non andava bene con quartieri quasi esclusivamente popolati da arabi.
    Comunque il sistema sanitario tedesco (gratuito lavorando rispetto a quello italiano semi gratuito e molto oneroso con enormi differenze da provincia a provincia) è buono, autostrada gratuita, infrastrutture buone, eccellenti aiuti per le famiglie e buon rapporto potete d’acquisto – entrate da lavoro. La Deutschland ha ancora tantissimo pro

    Quali sono gli altri aspetti che denoti come declino della Deutschland ?

    • Ciao, il declino lo vedo in tante cose (che poi, volendo vedere bene,sono comuni a mezza Europa) che sono decisamente peggiorate rispetto ai primi anni 2000.
      La qualitá del bene pubblico e di alcuni servizi (tra cui, appunto, il trasporto ferroviario) é in caduta libera. Non TUTTI i servizi, su questo siamo d’accordo. Ma alcuni stanno davvero peggiorando tanto.
      Vedo inoltre che anche in Germania, come del resto da anni succede in Italia, si sta stabilendo una societá a due classi, dove la differenza nel tenore di vita é data molto di piú dal patrimonio di famiglia che dal reddito da lavoro. E questo non mi piace. Si sta bloccando l’ascensore sociale anche qui.
      Gli stipendi sono alti e permettono di vivere bene, peró con l’inflazione degli ultimi due/tre anni la perdita di potere di acquisto é stata MICIDIALE, molto piú che in Italia. Gli alimentari nei supermercati sono arrivati a costare quasi quanto in Svizzera! Sapendo che gli stipendi in Germania sono buoni, le grandi catene commerciali si sono approfittate dell’inflazione per alzare i prezzi in modo vertiginoso e vergognoso. E nessuno ha detto nulla! Le Aziende hanno alzato i prezzi per tutto, ma sulle salary review stanno tenendo il braccino cortissimo, se vai a chiedere un aumento ti dicono che non ci sono soldi perché l’economia va male, poi fanno i giochetti con i contributi statali scalandoteli dalla salary review per risparmiare… giochetti tipici all’Italiana che in Germania non mi sarei mai aspettato… anche la correttezza Tedesca sta cedendo il passo al business e all’operating profit. Tante Aziende stanno facendo meno profitti, e mi aspetto importanti ondate di licenziamenti nei prossimi due anni.
      Vabbé, non parliamo poi delli quartieri come il Bahnhofsviertel , in pieno centro a Francoforte, soprannomibato “Zombieland” per la quantitá impressionante di senzatetto e drogati. Tutte le grandi stazioni ferroviarie in Germania sono no-go zones. No-go zones che sono ormai la normalitá nelle grandi cittá, ci sono interi quartieri (talvolta neanche troppo periferici) comandati dai clan arabi, dove persino la Polizia si guarda bene dall’entrare (se non in forze). Perfetti esempi di integrazione fallita e di politiche migratorie che dovevano essere piú lungimiranti.
      Ho girato tutta la Germania da turista, sempre in treno, a partire dai primi anni 2000, prima di venire ad abitarci nel 2015. E lo posso dire con assoluta certezza: non era cosí. Il peggioramento é stato costante e ininterrotto.
      Ah, ultima informazione: ogni anno piú di 200.000 Tedeschi emigrano. L’anno scorso gli spostamenti di residenza all’estero sono stati la cifra record di 270.000. A differenza dell’Italia, dove da decenni ci si straccia le vesti parlando di emergenza espatri, fuga di cervelli, ecc… , qui invece la cosa passa sorprendentemente sotto traccia… chissá come mai.
      Sono d’accordo in ogni caso che in tante cose qui si sta meglio che in Italia, e sono ancora convinto che in Italia a vivere a lavorare non ci tornerei mai. Ma anche la Germania… temo sia avviata sulla stessa strada dell’Italia. Con un paio di decenni di ritardo.
      Come diceva l’amico piú su… sí, forse emigrerei di nuovo, ma onestamente non saprei dove andare.

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