Le Bourget

Partenza alle 10 di giovedì a Linate, mi muovo da Desio alle 7 in punto con la massima tranquillità e per poco non rimango a terra per un duplice incidente in tangenziale Est che in combinazione con l’ora di punta ha comportato la paralisi totale del traffico. Così mi imbarco di corsa all’ultima chiamata e salgo al volo sull’A319 dell’Air France mentre sta praticamente già rullando (ringrazio Serena per aver consigliato il check-in online).

Partito da Milano con 30 gradi mi ritrovo a Parigi con 14 gradi, raffiche di vento gelido e pioggia intermittente. In un primo momento è quasi piacevole, ripensando all’afa monzese degli ultimi giorni, ma decisamente non è il massimo per una manifestazione aerea.

Poi ci si mettono pure la RER, che si inchioda per 20 minuti in galleria proprio prima di Chatelet-Les Halles (dove dovevo scendere io) e la receptionist dell’albergo che per fare il check-in si incasina con prenotazione e carta di credito facendomi perdere un’altra mezz’ora.

 Comunque Parigi è sempre Parigi, anche se il tempo fa schifo. E Le Bourget è sempe Le Bourget. Ogni volta che entro in fiera mi sento come un bambino a Disneyland. Quest’anno la prima cosa che salta all’occhio nella mostra statica è il ritorno alla grande dei russi, il Sukhoi 35 in static display vale da solo il viaggio per venire fin qui, bello anche il Kamov Ka-52 Alligator, non l’avevo mai visto prima d’ora, non me l’aspettavo tanto imponente e minaccioso. L’Antonov AN-70 colpisce per i suoi motori a doppia elica controrotante con pale a scimitarra, inevitabilmente la mente corre a pensare al potentissimo (e velocissimo) Tu-95 Bear, spauracchio dell’occidente nei primi anni 60.

 

Solo una cosa.. ma perchè le pale blu???

Solo una cosa.. ma perchè le pale blu???

Intanto il cielo plumbeo non promette nulla di buono e difatti a metà mattinata iniziano i primi occasionali brevi scrosci di pioggia accompagnati da forti raffiche di vento che spazzano la mostra statica mentre la gente cerca di rifugiarsi dove può. Approfittando del guest pass di Finmeccanica mi rifugio temporaneamente sotto una provvidenziale tettoia all’interno della loro mostra statica, approfittando della situazione per dare uno sguardo ravvicinato al sempre bellissimo Eurofighter e al nuovo MC-27J (la variante “gunship” del C-27J).

I gioielli di AleniaAermacchi

I gioielli di AleniaAermacchi

 

 Dopo una chiacchierata con quattro simpaticissimi “seniores” dell’Alenia passo tra gli elicotteri AgustaWestland e provo una certa soddisfazione nel vedere l’AW189 in display statico con la livrea di Bristow, è stato un duro lavoro ma ce l’abbiamo fatta. Al suo fianco il 139M dell’aeronautica è veramente uno splendore, il come pure il 169… del resto io sarò pure di parte, ma belli come i nostri non li fa nessuno.

AW189 Bristow

AW189 Bristow

Nella statica della EADS troneggia l’A380, talmente grande che anche col grandangolo al massimo farlo entrare tutto in una foto è un problema; quest’anno però la novità più interessante da queste parti è l’A-400 M che sembra finalmente giunto prossimo all’operatività. Visto dal vivo è davvero un bell’aereo e mi auguro che soddisfi appieno i requisiti che ne hanno decretato la nascita.

Ma alla fine hanno deciso come chiamarlo? Grizzly o Atlas? mah...

Ma alla fine hanno deciso come chiamarlo? Grizzly o Atlas? mah…

Approfitto dello chalet di Finmeccanica e mi metto comodo per l’esibizione del pomeriggio. Sfortunatamente non ho con me il teleobiettivo quindi mi devo accontentare di qualche foto ricordo di bassa qualità. Anche se, a onor del vero, le esibizioni ho sempre preferito guardarle, anziché fotografarle. Nella mia vita ho visto concerti rock e metal, gare di Formula 1, MotoGP, Superbike senza esclusione di colpi, ma ancora non c’è nulla che mi emoziona come un caccia che esegue evoluzioni di fronte a me. Il tuono dei postbruciatori in Full Afterburn mi mette sempre i brividi. E di fronte al Super Cobra del Sukhoi 35 l’emozione era davvero fortissima.

A400M, Patrouille de france, Sukhoi 35, A380

A400M, Patrouille de france, Sukhoi 35, A380

Che dire? Lascio Le Bourget soddisfatto anche se la giornataccia grigia e piovosa non ha certo aiutato. Gli stand al chiuso erano invivibili e stracarichi di gente per via del freddo e della pioggia all’esterno, e la manifestazione aerea mi è costata svariate ore di freddo, pioggia e vento gelido (e un bel raffreddore il giorno dopo). Arrivederci al 2015, sperando di trovare un bel sole estivo.

 

Per fortuna di sera il meteo concede una tregua e ho l’occasione di divertirmi un po’ con la D3100 e il mio nuovo mini-treppiede. A Parigi non mancano certo i soggetti interessanti per qualche scatto notturno, anche se conquistare una posizione per piazzare il treppiede al Trocadero richiede insistenza e pazienza.

Scatto notturno.. tour Eiffel dal Trocadero

Scatto notturno.. tour Eiffel dal Trocadero

Per l’occasione, venerdì notte mi sono goduto anche un bel giro della città nel mezzo del casino: per il festival annuale della Musica di giugno Parigi diventa una enorme discoteca a cielo aperto. Mai vista tanta gente, neanche a Ibiza o all’Oktoberfest. Decisamente bello, peccato solo per l’abbondante presenza di francesi ubriachi, decisamente molto più molesti e attaccabrighe di quanto pensassi. Persino peggio degli inglesi.

Però metro e RER vanno tutta la notte e la sorveglianza delle forze dell’ordine è discreta, ci si sposta velocemente e in tranquillità. Anche in serate normali i mezzi funzionano fino alla 1.00, e prendo sempre tranquillamente la RER da solo dopo mezzanotte (cosa che a Milano, sinceramente, non farei mai). 

Scatto notturno dal Pont Neuf, la sera del festival

Scatto notturno dal Pont Neuf, la sera del festival

E mentre sono in giro sui Champs Elysee.. pensa te che trovo? La Toyota TS030… (presumibilmente un Mock-up.. però è sempre un bel vedere..) eh già, peccato che questo viaggetto sia capitato in concomitanza con Le Mans e mi sono perso la gara. Pazienza.. per Le Bourget e per Parigi si può fare.

La TS030 esposta sugli Champs Elysee

La TS030 esposta sugli Champs Elysee

Insomma.. una bella mini-vacanza semi-professionale, con i suoi inconvenienti sì, ma estremamente piacevole. A fine weekend rientro, un pò stanco, ma sofddisfatto. E’ sepre bello stare qualche giorno qui, credo che prima della prossima le Bourget… tornerò ancora 🙂 .