Comprare casa? No grazie…

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Questo post é un po’ di parte, perché io personalmente sono sempre stato in affitto e mai mi ha accarezzato l’idea di comprare casa. É una mia scelta personale giustificata da molti fattori, la maggior parte dei quali saranno elencati in questo post. Sono peró convinto che questa mia filosofia andrá sempre piú affermandosi in futuro, anche in un paese come l’Italia in cui ancora oggi la casa di proprietá é vista come qualcosa di sacro e “obbligatorio”.

Una premessa é d’obbligo: questo post é riferito a persone “normali”. Con “normali” intendo persone che non hanno ricevuto nessun immobile in ereditá o in regalo da genitori, non vengono da famiglie agiate per le quali acquistare un immobile in piú o in meno non é un problema, non hanno vinto al superenalotto o alla lotteria, bensí quelle persone che, come la maggioranza di tutti noi, se vogliono un tetto sopra la testa devono rimboccarsi le maniche, arrangiarsi e pagarsi l’affitto oppure farsi una trentina d’anni di mutuo.

Ecco a tal riguardo ritengo che ci sono molte ragioni per le quali, a mio avviso, al giorno d’oggi non conviene piú fare sacrifici per comprarsi casa ma convenga assai di piú stare in affitto. In paesi come Svizzera e Germania buona parte della classe media vive in affitto e nessuno percepisce ció come una “insicurezza” o un rischio.
Il mondo é cambiando e ancora sta cambiando, molto in fretta. Non si puó piú fare conto sulla stabilitá e sulle certezze che c’erano una volta ed essere mobili, flessibili, agili, diventerá fondamentale se si vuole vivere bene. Qualche esempio:

1) Il posto di lavoro. Una volta si iniziava a lavorare in azienda a 19 anni e lí restavi fino alla pensione. Potevi comprarti la tua bella casetta a pochi km dalla fabbrica ed eri tranquillo che saresti stato sempre lí comodo comodo. É proprio cosí che tanti comuni nel Nord Italia si sono ingranditi a dismisura diventando autentiche cittá-dormitorio (Desio é una di quelle) nel periodo in cui le industrie crescevano l’economia correva a mille. Oggi beh.. non vi é piú certezza di nulla, lavorativamente parlando. Aziende che sono sempre andate bene ora vanno in vacca a velocitá impressionante, e neanche i grandi gruppi multimazionali sono piú una sicurezza ormai: tutti tagliano, diversificano, trasferiscono, delocalizzano. Da un giorno all’altro possono cambiarti totalmente le carte in tavola: oggi sei felice e contento nella tua Azienda super sana con un sacco di lavoro, domani viene annunciata una fusione, una incorporazione, oppure il subentro di un nuovo potente investitore, e dopodomani scopri di essere diventato rindondante e che entro un anno al massimo sarai  demansionato o piú propriamente detto.. fatto fuori. Oggi purtroppo é molto piú facile di una volta trovarti trasferito, licenziato, o comunque in necessitá di cambiare lavoro, anche se fino al giorno prima sembrava tutto a posto. Situazioni del genere ormai accadono con regolaritá e non bisogna dare mai per scontato nulla..
Oppure immagina magari di trovare il lavoro dei tuoi sogni, bellissimo e anche meglio pagato.. ma é a 200 km da te. Cosa fai? In tutti questi frangenti, la casa di proprietá diventa una colossale palla al piede.

2) La location. Come detto introducendo il post, il mondo sta cambiando in fretta. Questi cambiamenti si riflettono anche nelle nostre cittá: quante zone 10-15 anni fa erano considerate zone “carine” per abitare e oggi, invece, sono diventate brutte e degradate? Di esempi ce ne sono a iosa, solo in Lombardia. Questi cambiamenti avvengono nell’arco di anni e sono, ahimé, assolutamente imprevedibili. E su questo argomento si potrebbero spendere fiumi di parole e fare mille polemiche, perché la gestione in molti ambiti importanti (sicurezza, forze dell’ordine, criminalitá, immigrazione, ecc..) da parte dello Stato é stata maldestra e inefficiente e a pagare tutto ció sono i cittadini.. ma non é di questo che voglio parlare. Oggi ci ritroviamo con interi quartieri che cambiano (in peggio) a velocitá impressionante e se hai la sfortuna di averci comprato casa, ti ritrovi con la qualitá della vita che scende, il valore della casa che scende, ma le rate del mutuo ben agganciate al valore della casa quando l’hai comprata. E considerato che gli interessi sono la prima cosa che paghi… beh, il risultato é presto detto: puoi restare e vivere peggio, oppure andartene e perderci un sacco di soldi. Non male come scelta eh?
2b) Trasporti. Questo punto si puó considerare una piccola parentesi dell’argomento location. Spesso si compra casa per avere bus/treno/metro comodamente raggiungibile, oppure con la “promessa” di averlo a breve. É il caso di chi ha preso casa fuori Monza con la “promessa” che a breve sarebbe arrivata la linea rossa.. sono passati 30 anni e la rossa é ancora a Sesto S.Giovanni. Oppure puoi avere la stazione/fermata comoda, ma qualche simpaticone, un giorno, magari decide di spostarla. Ad esempio a Desio si discute da anni di spostare la stazione a sud accorpandola con Lissone/Muggió, creando un’unica stazione (scomoda e fuori cittá sia per i lissonesi che per i desiani) a ridosso della SS36, in modo da renderla interscambio auto/treno.

3) Vicino di casa squilibrato/violento/delinquente. É una cosa assai spiacevole, che purtroppo puó accadere. Chi ci é passato sa quanto é difficile e quanto una situazione simile possa renderti la vita un inferno, senza nessuna possibilitá di avere aiuto o assistenza. Di gentaccia, ahinoi, ce n’é in giro parecchia per cui le probabilitá non sono neppure cosí basse. Non é il massimo quando quello sotto di te ascolta i Rammstein a manetta alle 3 di notte e se scendi a chiedergli di abbassare il volume rischi coltellate, oppure riempie di botte la moglie e questa scappa sul pianerottolo e si mette a bussare disperata alla tua porta urlando “aiuto fatemi entrare”. E nessuno ti aiuterá: denunce, esposti, querele, sono assolutamente inutili, non ci sono né amministratore né carabinieri che tengano, loro possono fare poco o nulla. Normalmente questa gente rimane a piede libero finché non ammazza qualcuno. Per cui il soggetto socialmente pericoloso te lo devi tenere, anzi chiamare la polizia o denunciarlo é una azione oggettivamente pericolosa, perché non fará altro che incentivare il suo astio e mettere te e la tua famiglia a rischio di rappresaglie e atti vendicativi. Per far sí che il problema venga definitivamente rimosso puoi farti solo ammazzare o ferire gravemente. In quel caso, allora forse il soggetto finisce dietro le sbarre. Oppure puoi ammazzarlo tu, ma ti becchi tren’anni. Meglio cambiare aria.

4) Vicino di casa rompiballe. É sicuramente una casistica meno grave della precedente, ma forse altrettanto fastidiosa. Esistono persone al mondo che hanno una sola vocazione: rompere le scatole al prossimo. E lo fanno con grande efficienza, solerzia e soddisfazione. Presupporto del loro agire é “io ho ragione” per cui conoscono il regolamento condominiale a memoria e hanno una conoscenza del codice civile superiore a quella di un giudice di pace. Trasformano ogni inezia in una questione di principio e sono pronti a combattere fino all’ultimo, impiegando energie, tempo e soldi. Ti tengono d’occhio, ti sorvegliano e monitorano le tue attivitá. Cosí se hai steso i panni sul balcone mezz’ora in piú del tempo consentito dal regolamento condominiale, se hai cenato una sera sul balcone con un paio di amici, se hai parcheggiato l’auto leggermente storta nel cortile, se hai fatto rumore 10 minuti dopo l’orario consentito, loro lo sanno. Sanno tutto. Il vicino rompiballe tiene un registro con tutte le tue “nefandezze” ed è pronto a segnalarti all’amministratore per ciascuna di esse. Le sue ritorsioni saranno sempre “legali” ma volutamente irritanti e fastidiose: se ad esempio il sabato sera ceni in casa con degli amici, puoi scommettere che lui alle 8:00:00 della domenica mattina seguente si attaccherá al tuo campanello di casa finché non gli apri, affinché possa ragguagliarti in dettaglio sui rumori che hai causato la sera precedente. La sua tattica é portarti all’esasperazione e causare il tuo fallo di reazione, in modo che lui possa passare ancora di piú dalla parte della ragione e poterti magari querelare/denunciare.
La vita con un vicino del genere diventa uno schifo: costui sará pronto a dichiararti guerra per ogni stupidaggine quindi se sei per il quieto vivere e non ti va di litigare allora dovrai stare attento a ogni cosa che fai, non sarai piú libero di fare nulla (ad esempio invitare amici a cena o fare una doccia alle 10 di sera) per evitare la sua sicura ritorsione. Molto meglio avere la flessibilitá e libertá di andarsene, e sperare che al tuo posto arrivi un vicino del tipo che ho descritto nel punto 3) cosí forse si elimineranno a vicenda rendendo il mondo un posto migliore per tutti noi.

Qualcuno potrà dire che sono esagerato, che sto citando casi troppo estremi. Che nella maggioranza dei casi non accade nulla di tutto ciò.

Può anche essere.

Però nella vita a volte certe cose sembrano così… lontane, improbabili e inverosimili, che non pensi possano mai accadere. Finchè un bel giorno non capitano proprio a te.

Meglio prevenire.. no?

Pensieri in viaggio

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Ok, non per fare il polemico esterofilista (anzi a dirla tutta il mio ultimo post é una invettiva contro Lufthansa), ma visto che in questo momento mi trovo su in intercity diretto a Basel Badischer (dove mi attende Fabietto col fedele Maggiolino nero 2.0 turbo) osservando un po’ i miei compagni di viaggio mi sto divertendo con un paio di considerazioni sui viaggiatori tipo. In Italia e in Germania.
Italia: anche su treni affollatissimi (treni pendolari dell’ora di punta o gli intercity del venerdí sera) la gente si ostina a occupare il sedile a fianco con giacca/valigia/borsetta/eccetera. Nemmeno quando il treno sta per fermarsi, e vedono la banchina piena di gente, rimuovono le proprie masserizie dal sedile. Macché, figuriamoci. Ma il massimo é l’aria seccata e irritata con cui ti guardano quando gli chiedi di spostare le loro cose perché vuoi sederti.
Germania: appena vedono la banchina piena di gente subito tutti (e dico tutti) liberano il sedile a fianco, se lo avevano occupato con qualcosa di proprio.
Piccole cose, dalle quali peró apprezzi importanti differenze di mentalitá. Penso che questa sia una delle ragioni di base per cui in Italia, ormai, pressoché ogni treno a lunga percorrenza é diventato a prenotazione obbligatoria del posto. Probabilmente é l’unico modo per far capire alle persone che i sedili sono fatti per gli esseri umani e non per gli oggetti.
Italia: tutti incollati al cellulare come sanguisughe. Ok, io non sono da meno, in questo momento sono attaccato al PC. Peró nel vagone tipo di un treno lunga perorrenza in italia il 95% della gente é col capo chino sul telefono.. naviga, chatta, condivide. Resta immerso nel suo mondo e non gli frega nulla di quello che accade al di fuori. Il lato positivo é il silenzio.
Germania: qui sembra di tornare indietro di vent’anni, quando in treno si socializzava, soprattutto tra giovani. Certo gli scompartimenti da 6 secondo me aiutavano (infatti qui in Germania li trovi ancora) ma piú che altro é la gente che é molto meno cellulare-dipendente di noi (anche i giovani) e preferische chiacchierare e attaccare bottone anche con gli sconosciuti. Fino a 20 minuti fa avevo a fianco due ragazzi del Karlsruhe Institut of Technology che, incuriositi dai progetti che stavo rivedendo sul PC, mi hanno chiesto di cosa mi occupassi. Ne é nata una discussione molto piacevole e divertente.

Vabbé, adesso chiudo il PC e mi rilasso un po’. Tra poco sono arrivato.