La crisi, i timori, le nostre piccole scelte…

CRISI. Sulla bocca di tutti non c’è che questa parola. Gli avvenimenti degli ultimi mesi, lo ammetto, mi hanno fatto un tantino pensare. Governo tecnico, tasse a destra, tasse a sinistra, la benzina alle stelle, consumi che crollano, e un sacco di musi tristi in circolazione.

Ho riflettuto, sì,  ed ho elaborato una serie di pensieri… molti mi considereranno un “pessimista” ma guardando al medio/lungo termine credo che dovremmo iniziare a smettere di lamentarci e ad accettare con la maggior serenità possibile la realtà dei fatti ovvero che l’epoca dello stra-benessere diffuso sta finendo. Nei prossimi anni dovremo tagliare vizi, sfizi e spese voluttuarie. Lo so, non è semplice, ma secondo me prima accetteremo la realtà e meno doloroso sarà rinunciare.
Negli ultimi due/tre decenni l’economia ha corso più di quello che doveva e ci ha dato l’illusione che potevamo essere tutti benestanti, e che il nostro tenore di vita sarebbe sempre andato migliorando. Con le carte di credito ci hanno fatto credere di avere in tasca soldi illimitati. Con i finanziamenti ci hanno permesso di comprarci i macchinoni e i super telefonini da 700 euro. Siamo talmente viziati che abbiamo completamente perso di vista i concetti di “indispensabile” e di “superfluo”. Ma ora sta suonando una brusca sveglia e piano piano dovremo svegliarci tutti quanti perchè il bel sogno è finito.

Dove andremo? Non lo so, anzi nessuno lo sa, ci vorrebbe la sfera di cristallo. Se proprio dovessi formulare uno scenario da qui a 10/20 anni, mi vedo una situazione di lento ma inesorabile calo del tenore di vita generalizzato, fino alla stabilizzazione con il ritorno ad una situazione stile anni 70. Ovvero con la famiglia monoreddito che tornerà ad essere la regola e non perchè tornerà di moda la mamma casalinga, ma perchè con il crollo di posti di lavoro che proseguirà inesorabile sarà un miracolo se anche un solo membro della famiglia avrà il posto fisso (se ancora esisterà il posto fisso). Di automobile ce ne sarà una per famiglia, piccola e risparmiosa il più possibile, anche perchè il pieno di benzina arriverà a costare l’equivalente di una rata di un mutuo. Non la si cambierà più ogni 2 anni, ma si tornerà a farle durare almeno un decennio come facevano una volta i nostri genitori  L’unico piccolo sfizio alla portata di quasi tutti potrebbe rimanere l’elettronica di consumo (togliendo i prodotti di elite e quelli con la mela). E temo che anche l’happy hour e le due/tre orette settimanali di fitness club non saranno più alla portata di tutti. Forse riscopriremo il piacere delle cose semplici, dello stare in compagnia, del divertimento sano a costo zero. Probabilmente racconteremo ai nostri figli/nipoti che da giovani abbiamo vissuto “da ricchi” e che ce la siamo spassata, ma poi un giorno la festa è finita.
Parliamoci chiaro, non diventeremo poveri. Staremo ancora abbastanza bene. Di quello che serve non ci mancherà niente. Semplicemente certi sfizi e certi vizi torneranno ad essere appannaggio di chi i soldi ce li ha per davvero.

Pensavo a me, e grazie al cielo mi posso dire fortunato. Ho 28 anni, un ottimo lavoro con un ottimo stipendio, vivo da solo e posso permettermi un’auto che mi piace, praticare sport, e altre non poche spese superflue. Ma ciò nonostante, con tutti i messaggi di sventura economico/finanziaria che mi piovono sulla testa da qualche mese a questa parte ho smesso i panni dalla cicala per iniziare a fare un pò la formica e ad essere più oculato nel dispendio dei miei guadagni…..
Ho unito il beneficio per la salute al beneficio per il portafoglio e ho smesso di fumare. E’ solo un mese, ma per il momento resisto bene. Reinvestirò una parte dei soldi risparmiati nella piscina, e chissà che finalmente non vadano giù un pò di secondi nei 100 stile (mi servirebbe proprio, perchè i miei tempi fanno davvero pietà). Ho cancellato ogni progetto di acquisto di auto nuova e ho prorogato la garanzia della Shiro di altri due anni, in fin dei conti è una bellissima auto e le voglio bene. La terrò finchè non inizia a seminare bulloni per strada, augurandomi che questo accada non prima di un lustro.
Idem con patate sul telefono. Il mio N97 con due anni e mezzo sulle spalle ormai dava evidenti segni di affaticamento/intasamento ed era lento come la fame, cosa che mi stava spingendo all’acquisto di un nuovo smartphone dal costo equivalente a due stipendi di uno stagista. Poi mettendo in moto le meningi e investendo mezz’oretta del mio tempo e 15 euro ho risolto con: hard reset, formattazione totale, reinstallazione OS, batteria nuova. Adesso è tornato una scheggia.
Finite le spese per sistemare casa non ci sarà spazio per oggetti superflui. L’unica cosa di “superfluo” che mi concederò quest’anno saranno le ferie in estate.
Anche al bar mi farò vedere di meno. Del resto farmi 3 km di nuotata per poi passare al bar a bermi una media (reintegrando immediatamente le calorie faticosamente buciate) non è proprio il massimo. Tutta salute guadagnata e pancia meno gonfia.

A dirla tutta, devo ammettere che mi sono stupito nel constatare che in molti non condividono questo mio agire. Nelle discussioni da pausa caffè o da piano bar non poche persone mi hanno più o meno direttamente criticato.
“Almeno tu che stai bene, i soldi spendili!” oppure “se tutti ragionassero come te, l’economia si pianterebbe ancora di più e sarebbe ancora peggio” … e così via. Per carità, magari hanno ragione loro. Anzi, me lo auguro! Vorrebe dire che tra qualche anno tornerà ad andare tutto bene. E, a giudicare dall’affollamento che si vede in palestre, piscine, pub, ristoranti…  ecc  credo che la maggioranza della gente della mia età la pensi così.
Che dire.. speriemo in bene. Speriamo che abbiano davvero ragione loro. Io, nel dubbio, tiro la cinghia un pochettino.