L’argomento tasse domina il dibattito politico in Germania in questi giorni. Due sono le grandi novitá: l’abolizione del “Solidaritätszuschlag”, una addizionale dell’Imposta sul reddito varata nel 1991 per aiutare la Germania dell’Est (era ora!) e la proposta congiunta SPD/Verdi di introdurre una “Vermögensteuer”, in sostanza una Patrimoniale.
L’abolizione del “Soli” è stata accolta con tiepido entusiasmo nel Paese, nonostante se ne chiamasse a gran voce la fine giá da anni (dall’unificazione sono passati “solo” 30 anni, tutto sommato non é male visto che altrove si pagano ancora le accise per la Guerra in Abissinia…) l’unico paletto, imposto da SPD, é stato che per gli “Spitzenverdiener” (le persone a reddito elevato) il “Soli” debba rimanere in essere. Quindi dai circa 70.000 euro all’anno in su si continuerá a pagare una percentuale di questa addizionale e per i redditi sopra i 100.000 Euro annui tutto rimarrá piú o meno come prima.
Va detto, come nota personale, che potrei anche essere d’accordo con queso paletto, ma non sono affatto d’accordo su come é stato propagandato.
Questo manifesto dipinge l’immagine di uno “Spitzenverdiener” secondo l’SPD: un elegante giovane adagiato su una sdraio con un laptop e un cocktail mentre un nastro trasportatore deposita comodamente una montagna di denaro contante al suo fianco.
Il testo dice “Nessun regalo fiscale per chi ha un reddito elevato” “Eliminiamo il contributo di solidarietá. Per QUASI tutti”.
Questa davvero la trovo una caduta di stile clamorosa per la SPD, che dovrebbe essere (in teoria) il partito dei lavoratori, un partito che protegge e promuove i valori del duro lavoro e che dovrebbe (in teoria) essere a conoscenza del fatto che i lavori in cui si guadagna “bene” sono quasi sempre lavori di sacrificio, rinuncia e fatica, in cui si é sempre reperibili, si ha pochissimo tempo libero e si fa i conti tutti i giorni con grandi pressioni e responsabilitá.
Invece no, SPD preferisce inseguire il populismo piú becero alimentando la rabbia e l’invidia sociale attraverso l’immagine di questo ragazzotto con laptop e cocktail che poltrisce beato mentre gli cadono dal cielo pacchi di soldi. Vabbè.
E qui davvero mi sento di dire: voto zero all’SPD. Non meravigliamoci se é in caduta libera di consensi.
Arriva la Patrimoniale anche in Germania?
Ma é sulla Vermögensteuer che la discussione si sta davvero infiammando. Tra chi é contro e chi é a favore, il dibattito sull’introduzione o meno di una imposta sui patrimoni, sul modello svizzero, sta dominando in questo giorni il panorama politico e sociale in Germania.
Ancora non é stabilito quale sará il livello di patrimonio che fará scattare l’imposta, e quanto elevato sará il prelievo. In Svizzera, per fare un raffronto, il prelievo parte giá da un patrimonio di 200.000 CHF con una imposta dello 0,2 per mille.
Normalmente le proposte di politica fiscale del duo SPD/Verdi non mi vedono molto entusiasta ma devo dire, a titolo puramente personale, che il “Modello Svizzera” a me non dispiace affatto.
In Svizzera il reddito é tassato ad una percentuale molto piú bassa rispetto a Italia o Germania; come contropartita si tassa il patrimonio. Io lo trovo un approccio più equo.
Il perché é presto detto: il reddito da lavoro non é la sola e vera discriminante del benessere di una persona o di un nucleo familiare. Ad esempio, chi guadagna 75.000 Euro all’anno ma deve pagarsi mutuo, spese e bollette e magari pure aiutare economicamente un genitore in difficoltá, é molto meno “benestante” di chi ne guadagna 25.000 ma ha papà che gli ha regalato una bella casa e gli paga le spese. Eppure con il modello di tassazione attualmente in vigore in Germania (ma anche in Italia) il primo soggetto é considerato uno “Spitzenverdiener” e sottoposto ad una carneficina fiscale mentre il secondo ha diritto ad agevolazioni come gli 80 euro di Renzi: questo, permettetemi, non é propriamente “equo” e una tassazione sul patrimonio permette di equilibrare questo tipo di situazioni.
Se chi ha il “privilegio” di avere un lavoro ben retribuito deve pagare piú tasse, altrettanto dovrebbe essere per chi ha il “privilegio” di avere un bel patrimonio familiare alle spalle: alla fine, sempre soldi sono.
Sí é vero, la tipica argomentazione contro le imposte patrimoniali é che si tratta di risparmi su cui si sono giá pagate le tasse e diventa un sopruso tassarli di nuovo. Posso anche essere d’accordo sul fatto che pagare altra tasse dopo le tasse sia seccante, tuttavia non bisogna dimenticare che una regola di base del capitalismo é che soldo fa soldo e per chi ha un patrimonio consistente é molto piú facile farlo fruttare e moltiplicarlo rispetto ad un piccolo risparmiatore. Se io ad esempio avessi oggi un milione di euro, la prima cosa che farei sarebbe comprare 3-4 appartamenti a Darmstadt vicinanze Universitá e affittarli. Mentre incasso le rendite degli affitti, potró con ogni probabilitá rivendere gli appartamenti tra 4-5 anni ad almeno il 25% o 30% in piú di quando li ho comprati (per informazioni, potete leggere i miei articoli sul boom immobiiare in Germania).

Ecco come solo grazie al mio patrimonio, ho creato altro patrimonio. Mentre un piccolo risparmiatore con qualche decina di migliaia di euro da parte può aspirare al massimo a titoli di stato o time deposits con tassi appena superiori allo zero, o a fondi obbligazionari che alla fine vanno quasi sempre male.
Le forme di investimento veramente redditizie ed efficaci sono inaccessibili alla classe media.
E quindi alla “Vermögensteuer” dico.. ma perché no. Sperando che sia davvero equa, non esagerata, e non si vada ad azzannare per l’ennesima volta il ceto medio (conoscendo SPD, un po’ di paura ce l’ho). Staremo a vedere.