Il meglio e il peggio di noi

Ci sono serate che iniziano in un modo e finiscono in tutt’altro… il più delle volte il responsabile è un eccessivo consumo di cocktail e mischioni vari, ma talvolta la "catastrofe" è annunciata e nonostante tutti i tuoi sforzi per raddrizzare le cose va a finire inevitabilmente male. Del resto fare la babysitter ad un amico che deciso a priori di uccidersi di alcool non è un lavoro a cui sono molto abituato…. oltretutto mi giravano anche le scatole doverlo inseguire mentre abbandonava furtivamente la pista per andare a prendersi il quindicesimo vodka e redbull e dover interrompere la presa intorno ad una biondina niente male che mi stavo lavorando…. (porc.. una rara volta che avvicino una tipa in pista e questa non scappa, devo andarmene io!!) .
Mi dispiace molto, perchè c’erano tutte le premesse per godersi una bella serata e divertirsi. Ma a me vedere un amico completamente ubriaco, litigarci per farmi dare le chiavi della macchina, non mi diverte per niente. So i problemi che ha passato e gli riconosco il diritto a svagarsi per dimenticare, ma quando è troppo è troppo.
Certe serate tirano fuori il meglio e il peggio di noi… diciamo che il meglio dura fino alle 2-3 del mattino, poi prende inevitabilmente il sopravvento il peggio. E tornare a casa con l’amaro in bocca per una serata rovinata a metà, quando ti sembrava di divertirti come non ti succedeva da anni ormai… è brutto. Ma se non altro spero che si sia imparata la lezione e fatto tesoro della batosta… per la prossima volta.

Sì…. STUPENDO..

Ok siamo sinceri: a chi non è mai capitato di prendersi bene, improvvisamente, in una situazione in cui normalmente saresti caduto in crisi mistica?
Ehmmmm…. nessuno?
Vabbè, saranno i primi segni di schizofrenia… normale del resto se siamo al 3 di settembre, di settimane di ferie ne hai fatta una sola e le tue ultime giornate lavorative ti hanno visto uscire di casa alle 6.30 per rientrare alle 23. Normale. Che cazzo di vita di m… a-hem.
Torniamo a noi…  ieri sera, sono ormai le 22 e finalmente varco il cancello della ditta… nel parcheggio è rimasta praticamente solo la mia auto, strana sensazione.. fa abbastanza fresco anzi con la camicia e basta ho decisamente freddo. La zona è stranamente silenziosa, se non fosse per il frastuono di qualche aereo dalle piste della Malpensa ma il vento tira verso l’aeroporto e il rumore dei turbogetti è curiosamente ovattato…  oggi ha piovuto, giusto due gocce, quel poco che bastava persporcarmi per bene la macchina dopo che sono andato domenica all’autolavaggio.. vabbè, pazienza.
L’unica cosa bella del fare orari strani è che se non altro tornando a casa non c’è il solito intasamento delle ore di punta. Alla barriera di Milano nord non mi sembra vero di vedere la fila di caselli completamente libera. Rho-Monza e Milano-Meda sono praticamente deserte, l’illuminazione oltretutto è spenta e questo dà un aspetto ancora più suggestivo ad uno scenario che si può gustare ben di rado.
Un bel disco pieno di mp3 che piacciono a me, una superstrada deserta, e un bel motore benzina sovralimentato sotto il cofano. Che si può volere di più come piacere di guida? Se non altro la mia passione per i veicoli a motore mi aiuta a distendermi anche dopo una giornata del genere. Sfortunatamente c’è uno svantaggio nel divertirsi un pò al volante (otre al rischiare la patente) ed è che prima o poi devi fare i conti col benzinaio. Nel caso di ieri sera poi, il conto in sospeso con il distributore di benzina urgeva essere saldato rapidamente.
La malsana idea "vediamo se all’Agip c’è ancora lo sconto" e così esco a Varedo, punto verso Muggiò, nel buio quasi titale sulla provinciale per Monza vedo appena in tempo sotto un lampione una figura che inizia ad attraversare la strada.. freno.
Pochi metri alle strisce pedonali, luce quanto basta per vedere bene i lineamenti del pedone misterioso… sono quasi fermo ormai, e subito, quando ancora non la vedo in volto, capisco… che è lei.
Già proprio lei.
Ma accidenti … che ci fai qua da sola ad attraversare in mezzo alla Saronno Monza al martedì sera alle 10 e mezza…. ah forse ho capito.. più avanti c’è l’ekro   .. ma il martedì è aperto? sei piuttosto lontana da casa… e poi l’ekro.. non è proprio il tuo genere di posto.. mmhhh..   sì, ho visto che mi hai guardato. Forse hai capito.. forse no. Non mi hai mai visto con questa macchina.. avevi i fari puntati contro.. molto probabilmente non ti sei accorta che ero io. 
Non me ne sono accorto subito, ma già da qualche secondo avevi attraversato e io ero lì fermo. Ancora. Chissà ad aspettare che cosa. Secondi, o frazioni di secondo.. boh, chi lo sa. Il tempo è così sfuggete in certe situazioni, non capisci mai bene quanto dura un certo.. istante.
Beh, comunque… un rapido riordino di pensieri e sono ripartito.
Fatto il pieno di benzina, mazza quanto è tardi, risalgo in macchina e parto di volata verso casa.. il Nokia trilla. Messaggio. Nuova strana sensazione. E’ come se sapessi già chi c’è dall’altro capo. Sensazioni. O illusioni… capricci della percezione. Ormai sono pochi metri a casa.. all’ultimo semaforo, ho giusto il tempo di far scorrere lo slide del telefono e leggere la missiva.. numero sconosciuto….
Voilà.
"Eri tu con la golf?"
Sì ero io. Ma non ti risponderò, è meglio così. Meglio se resti col dubbio che fosse un tamarro qualunque con una Golf gt. Meglio se io non mi metto a scambiare parole, seppur dietro uno schermo, con te. Sei stata l’unica, perchè mi hai fatto sognare, e i ricordi dei giorni passati insieme mi fanno un doppio effetto di piacere e dolore. Perchè anche se ti scorgo da lontano, nel buio, mentre corro come uno scemo su una provinciale deserta, ti riconosco subito, sento che sei tu. Le poche volte che ci siamo rivisti mi hai lasciato, seppur per poco, ostaggio di sensazioni contrastanti. E’ per questo che schiaccio l’acceleratore e scappo. Perchè anche se forse sei l’unica…  mi hai deluso, mortalmente deluso, e non dimenticherò mai quello che hai combinato giocando col mio cuore… su di te ho scritto a caratteri cubitali la parola FINE.
 
 
 
Però.. il mio numero ce l’hai ancora, non l’avrei mai detto.
Sarà anche che in 10 anni non l’ho mai cambiato.
 
 
Comunque, per la cronaca, ieri sera non sono rientrato a casa. Ho deviato verso Biassono a farmi una scannata liberatrice.
Col sorriso sulle labbra. La turbina che fischiava. Le gomme che stridevano. E la consapevolezza che non restarai… l’unica. Prima o poi, qualcuno ti usurperà il trono. Fino ad allora, continuerò ad essere troppo veloce per te.. e per tutte le altre come te.