Rieccomi

Quei momenti in cui il treno rallenta e piano piano fa il suo ingresso in stazione, con qualche stridío e qualche scossone tra uno scambio e l’altro mentre si dirige al suo binario.. ecco sono quei momenti un po’strani, un po’ magici, in cui assapori le emozioni dell’arrivo e sei un po’ malinconico per la fine del viaggio, ma soprattutto mi ricordano tanto, tantissimo, tutte le volte che tornavo a Milano Centrale. Ma fuori dal finestrino c’è un’altra skyline che mi aspetta.

Le arcate della stazione potrebbero trarre in inganno, perché sono molto simili. Ma la skyline non mente. Siamo arrivati a Frankfurt Hauptbahnhof.

Stavolta non è la fine di un viaggio, stavolta è solo l’inizio. E penso, un po’ felice, un po’ malinconico, che questa è la mia nuova skyline. È la mia nuova casa.

Rieccomi. Era da un po’ che non mi facevo vivo, dopo il mio ultimo (nostalgico) post il susseguirsi di eventi è stato davvero impegnativo e serrato, ragion per cui ho lasciato un po’ da parte il blog. 
Prima del mio compleanno Hanna mi ha raggiunto a Darmstadt, è stata qui per due settimane e siamo stati davvero bene. Nondimeno è stata qui anche durante la mia prima settimana lavorativa e mi ha aiutato parecchio a superare lo shock del rientro (duplice shock, in realtà: tornare al lavoro dopo quasi due mesi di beata pausa e tornarci in un posto nuovo parlando una lingua che non è la mia. Aiuto!).

Oggi, dopo ormai quattro settimane di lavoro in terra teutonica, posso dire che mi sento contento della scelta fatta. L’ambiente mi piace e sono tutti molto disponibili con me. E’ stata durissima all’inizio (e lo sarà ancora) per via del mio tedesco scolastico che non è assolutamente adatto alle riunioni tecniche di alto livello in ambito ingegneristico.  Imparo almeno 5-10 parole nuove al giorno e ho già quasi finito un block notes formato A4 di appunti..

La vita qui rispetto a prima è abbastanza diversa. Ho finito di alzarmi all’alba per andare al lavoro e questa è una piccola grande soddisfazione. Sono a 3 km dall’ufficio, comodamente servito da una rete di trasporti efficientissima (tram urbani/extraurbani con fermata sotto casa e stazione della S-Bahn a 10 min a piedi da casa) e se ho scelto di andare al lavoro in auto è solo perché mi dispiace lasciare la Sedan a marcire in box.. qui potrei vivere anche senza auto, se volessi.

Il tram torna comodissimo per uscire la sera a bere una birra in centro. E se fai tardi non c’è problema: circolano fino alla una di notte.. in settimana. Al venerdì e al sabato circolano tutta notte (ok, uno ogni ora.. però ci sono). 

Nel trambusto della mie prime settimane “tedesche” sono anche riuscito a trovare il tempo per rientrare un paio di weekend in Italia. Ho voluto fare una sorpresa ai miei per il weekend di ferragosto e così sono tornato per stare un po’ con loro. Poi sono tornato anche il weekend successivo, perché da tempo ero d’accordo con Davide & co. che avremmo visto Suicide Squad tutti insieme.. sono stato davvero contento di vedere tutti quanti, di stare un po’ a casa con i miei e di passare un po’ di tempo con Hanna. A casa ho trovato una situazione più distesa e rilassata del previsto, nonostante tutto, e questo mi rende molto più sereno e tranquillo rispetto a quando me ne sono andato.. per fortuna, qui il collegamento con l’aeroporto di Francoforte è comodissimo e arrivare a Linate al venerdì sera alle 21 ti permette di goderti quasi tutto il weekend fino a domenica pomeriggio. Ma grazie ai miei orari flessibili in ufficio in futuro potrò testare altre varianti, compresa la partenza per il rientro al lunedì mattina.

Dico in futuro perché, per ora, devo pensare principalmente a darmi da fare. In azienda mi hanno affiancato ad un Project Engineer prossimo alla pensione (per la precisione, sarà in azienda fino alla fine di Ottobre) che è una autentica leggenda dell’ambito Test & Measurement. Tutti i progetti più complessi, per i più importanti clienti aerospaziali, portano la sua firma e io avrò l’arduo compito di sostituire questa persona. So che è davvero difficile, anzi, sarà durissima. Ma non avrei mai accettato se non fossi stato convinto di potercela fare. E credo anche che l’Azienda non mi avrebbe mai assunto se non avesse creduto che fossi la persona giusta. Quindi per il momento devo solo pensare a tirarmi su le maniche.. testa bassa e lavorare. Fino a Natale non posso concedermi pause. Del resto, due mesi di pausa estiva possono bastare, no? ☺