10 cose (positive) sul trasferimento in Germania

Se prima vengono le cattive notizie, ecco qui le buone: la Germania é un paese che amo da sempre (se no mica ci sarei venuto a vivere) e quindi a seguire trovate quelle che secondo me, sono tra le cose più positive che potete trovare a Nord del Gottardo. Buona lettura!

1) I Trasporti
In Germania avrete molto facilmente il bus o il tram sotto casa o a poca distanza da casa, anche se non abitate in una grande cittá. Qui abitando in una qualunque cittá di provincia, potrete facilmente avere un livello di servizio di trasporto pubblico paragonabile a quello di chi abita in centro a Milano. Ma non solo in cittá: sono sempre rimasto colpito da come i Tedeschi (cosí come anche gli Svizzeri e gli Austriaci) riescano a infliare una linea ferroviaria in ogni dove, anche nelle campagne piú isolate e nelle valli piú impervie e improbabili.
Inoltre possedere e usare un’automobile in Germania a conti fatti costa molto meno che in Italia, il bollo per le auto a benzina é la metá della metá, le assicurazioni sono piú economiche, tutte le autostrade sono gratis, benzina e gasolio costano 30 centesimi al litro in meno.

2) Pianificazione, ordine, orari
Se detestate il modo di vivere e di lavorare caotico, disorganizzato e ingarbugliato tipico del Nord Italia, costituito esclusivamente da sbattimenti, “urgenze di adesso di risolvere adesso”, casini giornalieri senza nessuna pianificazione o gestione delle prioritá, giornate lavorative che finiscono alle 21 con 100 cose iniziate per non finirne nessuna, ecc… beh, la Germania vi piacerá di sicuro.
In Germania nessuno ti dirá “ehi, che fai, mezza giornata oggi?” se osi andartene dall’ufficio alle 17:30.
In Germania scoprirai quanto é bello lavorare la metá, con un quarto dello stress, producendo il doppio.

3) Meritocrazia
Se si sa fare bene il proprio lavoro e si dimostra sul campo di valere con fatti concreti, in Germania si viene ricompensati subito, senza se/ma/forse/aspettiamo/vediamo/ne riparliamo. Sia a livello di carriera che economico.
Qui non esistono le promozioni senza aumento, diventate ormai uno sport molto caro alle Aziende in Italia. Qui le promesse sono messe per iscritto e vengono sempre mantenute. Il vostro lavoro sará misurato e se avrete fatto bene otterrete riconoscimenti immediatamente, non pacche sulle spalle.
Non é un problema neppure per uno straniero arrivare a posizioni di vertice, in quanto ormai tedeschi con Migrationshintergrund di terza e quarta generazione rivestono ruoli sociali importanti e le Aziende tedesche sono abituate alla multiculturalitá, avendo in organico tanti immigrati, anche in ruoli importanti.

4) Retribuzioni
In Germania per i laureati in materie tecniche, economico/finanziarie e scientifiche le retribuzioni possono essere doppie (o anche di piú) rispetto a quelle italiane, a fronte di un costo della vita paragonabile a quello del Nord Italia.
Per chi fa lavori meno specializzati questa forbice si restringe, ma dipende sempre dalla richiesta e dal settore. Un lavapiatti in Germania non guadagnerá molto di piú di un lavapiatti in Italia, ma un mulettista con esperienza o un operaio specializzato guadagneranno probabilmente “abbastanza” di piú. È chiaro che bisogna anche essere preparati e non farsi infinocchiare sull’argomento “retribuzione” in sede di colloquio di lavoro. Qualche consiglio lo trovate in questo mio articolo.

5) La sostanza supera la forma
In Italia, al Nord in particolare, per arrotondare lo stipendio si fa ricorso alle ore straordinarie, gli aumenti vengono distribuiti in base alla timbrature e si fa a gara a chi rimane di piú in ufficio. Questo perché in Italia da sempre conta molto di piú “far vedere che fai” rispetto a quello che effettivamente fai! Se sei bravo a parlare e a farti pubblicitá, in Italia puoi fare molta strada anche se sei un incompetente.
In Germania funziona diversamente.
In Germania conta una sola cosa: risultati – se sei un cialtrone incapace vieni smascherato senza appello nel giro di qualche settimana o qualche mese – il sistema ERA stabilisce regole chiare sulla cui base il tuo stipendio viene “arrotondato” (parte fissa + parte variabile) esclusivamente in relazione alla tua performance e ai risultati che consegui.
In breve: qui conta la sostanza, molto piú della forma e dell’apparenza.

6) Mercato del lavoro (non solo per Ingegneri)
Oggi (2019) in molti parlano di recessione, e probabilmente una fase di recessione sta effettivamente arrivando, tuttavia il mercato del lavoro in Germania é piú vivo che mai. Qui sono le Aziende a contattare le persone via social offrendo lavoro. Ci sono migliaia e migliaia di posizioni aperte e le Aziende faticano a trovare una grande quantitá di fugure professionali, dalle commesse nei negozi di abbigliamento ai tecnici specializzati.

7) Esiste ancora l’ascensore sociale
Da quando vivo qui ho conosciuto alcuni miei coetanei Italo-tedeschi di seconda generazione, figli di Italiani arrivati qui negli anni 70 senza soldi, senza istruzione e senza lavoro. Nonostante la provenienza umile questi ragazzi hanno potuto studiare e sono divenati Ingegneri, Fisici, Dottori, parlano il tedesco quasi meglio dei tedeschi (piú almeno altre due lingue) hanno impieghi prestigiosi e ben retribuiti e si sono conquistati un tenore di vita e una posizione sociale molto superiore a quello dei loro genitori.
In Germania lo status di ricchezza e istruzione non è ancora diventato una questione squisitamente ereditaria.

8) Sostanziose detrazioni fiscali
Ho scritto qualche giorno fa che tra la cose “negative” della Germania vi sono le elevate trattenute in busta paga, soprattutto per chi non é sposato e non ha figli. Tuttavia una parte di queste trattenute puó essere recuperata nella dichiarazione dei redditi grazie al sostanzioso pool di detrazioni fiscali disponibili: vi sono detrazioni per il tragitto casa lavoro (30 centesimi a chilometro), per i vestiti, per le attrezzature e gli accessori acquistati per il lavoro, vi sono detrazioni per i vostri viaggi Germania-Italia (anche privati) se possedete un immobile in Italia, potete persino detrarre eventuali aiuti economici inviati alla vostra famiglia in Italia! E il tutto, udite udite, non solo per chi é in proprio ma anche per i lavoratori dipendenti!
La dichiarazione dei redditi si fa comodamente su Internet spendendo 20 euro. Basta conoscere il tedesco ad un livello intermedio e avere qualche minima nozione di ragioneria…

9) Qualitá dell’aria in cittá
Parlo per me che arrivo dall’hinterland a nord di Milano: qui pur vivendo in cittá l’aria é completamente diversa. Ho visto cieli molto piú azzurri a Francoforte che a Milano. In tre anni e mezzo in Germania non ho avuto neanche un raffreddore.
L’unica zona della Germania in cui ho provato quella stessa sensazione di “aria pesante” e malsana come a Milano e hinterland é la conurbazione della Ruhr. Ma per il resto, secondo me, qui l’aria é assolutamente migliore che nelle metropoli lombarde.

10) Birra, vino, divertimenti
La capacitá dei tedeschi di godersi la vita vi stupirá. Amano la compagnia, la buona birra, il buon vino. In Valle del Reno, Pfalz, Baden scoprirete borghi affasinanti, cantine che producono fantastici vini bianchi, feste e sagre tipiche, lontane dalla Germania piú “turistica”. In Baviera, manco a dirlo, troverete feste del luppolo e le piú grandi e famose feste della birra della Germania. A Köln vi divertirete a vedere i “piccoli” bicchieri della Kölsch che, come per magia, si riempiono da soli senza che voi ordiniate il bis ! E tante altre piccole e grandi cose, che rendono secondo me la Germania un posto davvero piacevole anche per il puro svago.

10 cose (negative) da sapere prima di trasferirsi in Germania

Se la vita mi ha insegnato qualcosa è che il successo di ogni progetto nasce prima di tutto da una pianificazione attenta. E un trasferimento all’estero non fa eccezione.
Per pianificare servono innanzitutto informazioni, e se quasi sempre presi dall’entusiasmo ci si va a concentrare sugli aspetti positivi, ci sono soprattutto quelli negativi da tenere in considerazione. Perché é proprio dagli aspetti negativi che possono nascere i rischi e i problemi che ci possono creare dei casini e magari far naufragare un progetto che era nato sotto i migliori auspici. Perché tante volre nella vita ci si trova a dirsi.. “Accidenti. A saperlo prima…”
Ecco quindi quelle che sono alcune cose negative da tenere secondo me piú in considerazione se ci si vuole trasferire in Germania.
Poi, per par condicio, scriveró anche un articolo sulle cose positive 🙂 . Ma come tradizione vuole: prima le notizie cattive, poi quelle buone.

1) In Germania farete una fatica immensa per trovare casa.
La concorrenza per gli appartamenti in affitto é serratissima, dovrete prepararvi a mesi di estenuente ricerca ed essere stranieri non vi aiuterá affatto.
Sull’argomento ho giá scritto in abbondanza, quindi se volete saperne di piú, ecco qui qualche mio articolo che esplora piú in profonditá la situazione.
Habemus domicilium! Finalmente ho trovato casa in Germania
Wohnungsnot: perché sta diventando sempre piú difficile trovare casa in Germania
Qualche numero sull’emergenza abitativa in Germania

2) In Germania difficilmente potrete permettervi la casa di proprietá.
In Italia ancora oggi nonostante la crisi persistente tutti o quasi riescono a comprare casa, mentre in Germania comprare casa rischia di diventare presto un sogno irrealizzabile anche per la classe media. Questa considerazione é valida soprattutto nelle grandi e medie cittá. Il boom immobiliare iniziato nel 2010, che ha portato i prezzi delle case a raddoppiare in meno di 10 anni, non dá alcun segno di rallentamento, con i prezzi che aumentano tra il 5 e il 10% all’anno nelle grandi cittá. Questo sta attraendo sempre piú investitori da tutto il mondo che fanno la fila per comprare immobili in Germania e sono in molti a temere un “effetto Vancouver” per gli anni a venire.
Se non si ha una retribuzione di livello almeno dirigenziale, comprare casa in Germania (in cittá) é difficile. Ecco un paio di articoli che ho scritto a riguardo:
Il Boom Immobiliare: cosa sta succedendo in Germania
Conviene oggi (2019) comprare casa in Germania?

3) Alcuni tedeschi vi saranno ostili perché siete Italiani.
Le ultime elezioni parlano chiaro: esiste un 10% abbondante di tedeschi che ce l’hanno con gli stranieri. Se principalmente sono i Turchi e i magrebini ad essere in cima alla hit parade degli stranieri piú antipatici per l’elettore medio dell’AfD, non pensate che gli Italiani godano di una fama molto migliore. I Tedeschi sono fondamentalmente brava gente, ma la legge dei grandi numeri vuole che, prima o poi, incontrerete qualcuno che fa parte di quel 10% a cui gli stranieri stanno parecchio sulle scatole. E il modo in cui verrete trattati potrebbe essere una esperienza non proprio edificante, tuttavia costituire al tempo stesso una importante lezione di vita (perché sarai sempre il terrone di qualcuno). Ecco come é andata nel mio primo incontro con un Tedesco razzista e maleducato.

4) In Germania dovrete imparare a stare alle regole (per davvero).
Tutti in Italia invochiamo il rispetto delle regole, salvo che a rispettarle debbano essere sempre gli altri (sí, é cosí). In Germania le regole le rispettano piú o meno tutti, a partire da chi ne invoca il rispetto e da quelli che le fanno. È un mindset difficile da cambiare per chi arriva dalla Penisola, e bisogna adattarcisi in fretta. Soprattutto quando si sfora una regola “a fin di bene”, cosa che viene fatta spessissimo in Italia; qui no, non funziona cosí. Non interessa a nessuno se sforando la regola non si fa male nessuno e tutta l’organizazione/Azienda ne trae un giovamento: no, non si fa, punto e basta.
In Germania e in generale in tutta la Mitteleuropa c’é ben poca tolleranza con chi fa il furbetto e con chi non rispetta le regole. Qui piccole sviste potrebbero procurarvi grossi guai. La comprensiva indulgenza che in Italia porta quasi sempre a “chiudere un occhio” qui non c’è.
Ho pubblicato non molto tempo fa due storie emblematiche di persone che hanno subito punizioni pesantissime per piccole distrazioni perché la mentalitá tedesca, a differenza di quella Italiana, non perdona.

5) Traffico a singhiozzo e cantieri ovunque
Nonostante l’ampia offerta di mezzi pubblici, per tutti quegli spostamenti non ben serviti dal trasporto pubblico diventa necessario l’uso dell’automobile. In Germania le Autobahn sono gratuite ma l’infrastruttura ha qualche annetto di troppo e, in giro per la Repubblica Federale, parecchi sono i cantieri e le riduzioni di carreggiata per lavori in corso. Muoversi sulle Autobahn e sulle Bundesstraßen tedesche diventa talvolta una giostra infernale, specie nei giorni prefestivi, al lunedí mattina o al venerdí sera.
Ma anche il traffico pendolare di tutti i giorni non é uno scherzo. I tedeschi amano i semafori, non hanno infilato rotonde ovunque come in Francia o in Italia; molte cittá, anche di una certa grandezza, deficitano totalmente di una circonvallazione e per attraversarle son dolori.

6) Trattenute in busta paga
Sommando tasse, contributi pensionistici e assicurazione sanitaria le trattenute totali sullo stipendio (se siete single e non avete figli a carico) sono semplicemente mostruose, superiori alle giá esose trattenute delle buste paga Italiane. Se avete un lavoro ben retribuito non é difficile arrivare in prossimitá del 50%.
Per chi é sposato e ha famiglia la situazione migliora; molto dipende peró dal reddito complessivo del nucleo familiare. Tuttavia le detrazioni, in questo caso, sono molto interessanti.
Ma la Germania puó essere considerata a tuti gli effetti un inferno fiscale tra i peggiori al mondo. Se volete fare qualche simulazione sul Lordo/Netto in busta paga, vi consiglio il Brutto-Netto Rechner!

7) TV e informazione
Ok, io sono uno che la TV non l’ha mai guardata piú di tanto, neppure in Italia, perché ho sempre pensato che per il 90% sia pura spazzatura. Ma in Germania la cosa si amplifica all’ennesima potenza. Programmi squallidi, reality con format scopiazzati alle peggiori idiozie americane rivisti in chiave crucca, telefilm e film TV pessimi. Per non parlare della qualitá dell’informazione: le notizie trasmesse dai più importanti Tagesschau (i telegiornali) cosí come quelle delle principali testate giornalistiche nazionali sono filtrate e politicizzate in chiave filo-germanica e filo-europeista ad un livello davvero sconfortante.

8) Il Tedesco
Anche se lo padroneggiate discretamente prima di trasferirvi, scontrarsi con questa lingua sará counque uno shock non indifferente. Il tedesco vero, il cosiddetto “Hochdeutsch”, quello che vi insegnano a scuola o al Goethe Institut, lo parlano solo ad Hannover e dintorni. Una fetta di Germania abbstanza piccola. In tutto il resto del Paese si parla qualcos’altro. Fatevene una ragione.
Anche chi non vi parla in dialetto, potrebbe avere accenti e inflessioni tutt’altro che facili. Se siete a Sud, nel Baden-Württenberg e in Baviera, vi troverete a che fare con un tedesco molto sbiascicato. A Francoforte e dintorni dovrete fare i conti con l’Hessisch. A Est c’é il terribile dialetto sassone, e al Nord l’incomprensibile Plattdeutsch. Buon divertimento!

9) Il San Gottardo
Per chi non lo conoscesse, il San Gottardo é il principale valico alpino svizzero ed é la via obbligata per muoversi da e verso l’Italia se abitate in Germania Ovest. Si tratta di un tunnel stradale di 17 chilometri (ad oggi il piú lungo del mondo) ad una corsia per senso di marcia il cui accesso é regolato da un sistema di semafori per la diluizione del traffico. Nei periodi “caldi” quali feste comandate, ponti, ferie estive, Natali e Pasque al San Gottardo si formano code di chilometri con ore e ore di attesa in entrambe le direzioni. Se poi dentro al tunnel succede un minimo inconveniente, questo puó venire chiuso per ore per permettere i soccorsi.
Se prevedete di usare l’auto come mezzo principale per i vostri spostamenti Germania-Italia, presto imparerete a fare i conti con il Traforo del San Gottardo. Vi troverete a pianificare partenze nei giorni piú strani o agli orari piú improbabili solo per evitare le terribili code che vi si formano, il piú delle volte inutilmente. Perché nei mesi estivi al portale Nord potreste trovare 5 chilometri di colonna anche alle 3 del mattino (provato di persona).

10) Si fa attivitá all’aria aperta con qualsiasi tempo
Se hai programmato un pic-nic o una gita fuori porta, ma alla domenica mattina al risveglio ti accorgi che piove e tira un gran vento, in Italia si dá per scontato che la scampagnata sia annullata.
In Germania no. I tedeschi non aspettano il sole e il bel tempo per uscire: loro escono. Punto. Quindi un K-Way di buona qualitá é un investimento di sicura utiliá (piú andate a Nord piú questa equazione é valida). La cosa purtroppo vale anche per le piscine, che da Maggio a Settembre sono disponibili solo all’aperto (per maggiori informazioni ho scritto un articolo sulle piscine in Germania) e quindi se volete programmare allenamenti di nuoto agonistico, in caso di meteo particolarmente sfavorevole potrete provare l’ebbrezza di.. nuotare all’aperto con 5 gradi!!

Succede in Germania: cercasi disperatamente.. commesse!!

Le attivitá di commercio al dettaglio in Germania fanno i conti con una carenza di personale senza precedenti.

Si chiama Personalmangel; tradotto letteralmente: mancanza di personale. È un problema sofferto ovunque in Germania, ma non sono solo i profili iper specializzati ad essere carenti: anche le commesse, o sales assistant, per i negozi e per i centri commerciali, sembrano essere diventate ormai merce rarissima.

Il Main-Taunus-Zentrum é un grande centro commerciale a ovest di Francoforte. Si trova nel Main-Taunus-Kreis (MTK), un circondario a nord-ovest di Francoforte caratterizzato da amene cittadine immerse nel verde e dall’elevatissimo reddito pro capite degli abitanti; si tratta, de facto, di una delle zone piú ricche del Paese.
Passeggiando per il centro commerciale si nota subito una cosa: il 75% dei negozi espone cartelloni “Wir suchen Mitarbeitern” (cerchiamo personale) talvolta con un fitto elenco di posizioni aperte. Si cercano soprattutto Sales Assistant, ovvero commessi e commesse, sia a tempo pieno che part-time; ma nonostante l’abbondanza di annunci, di candidature papabili ne arrivano pochissime.

Lavorare nel commercio, si sa, é diventato negli ultimi anni un mestiere provante. In molti Paesi i negozi sono ormai aperti 7 giorni a settimana fino alle 21 oppure alle 22, si lavora in costante carenza di personale e i due giorni di riposo settimanali sono per la maggior parte degli occupati del settore solo una formalitá scritta sul contratto.
In Germania, ad oggi, va sicuramante meglio rispetto all’Italia: alla Domenica tutti i negozi sono chiusi, gli orari sono un po’ meno “estremi” e nessuna attivitá di commercio al dettaglio apre nei giorni di festa. Tuttavia, anche qui negli ultimi anni la tendenza, soprattutto nelle grandi cittá, é stata quella di allungare progressivamente gli orari di apertura in serata con molti esercizi (anche supermercati) che fanno orario continuato fino alle 21 o alle 22 anche al sabato.
Questo é stato un trend molto peggiorativo per chi lavora nel settore in quanto, fino a qualche anno fa (circa 10 anni fa, secondo i nostri conoscenti piú stretti) in Germania al Sabato chiudeva “quasi tutto” intorno alle 14.00.

Anche in Germania, quindi, come in Italia, le condizioni di chi lavora nel commercio si sono sensibilmente deteriorate negli ultimi anni pur permanendo l’enorme e innegabile vantaggio di avere le Domeniche e le feste libere.
Questo ha determinato un progessivo e inarrestabile abbandono del settore da parte della forza lavoro autoctona: di tedeschi a lavorare nei negozi, come sales assistants ma anche come store managers, ne rimangono ormai pochissimi. La maggior parte della forza lavoro é costituta da stranieri in quanto i tedeschi (notoriamente grandi amanti del Feierabend e del Wochenende) difficilmente accettano di lavorare al sabato fino alle 22.

Questa é quindi la prima difficoltà: si tratta di un lavoro che i tedeschi non vogliono piú fare. E questo riduce notevolmente il numero delle candidature.
La seconda difficoltá é che tra le candidature che arrivano trovare profili appropriati é molto difficile. Serve un Ausbildung in commercio al dettaglio (Einzelnhandeln) e/o comprovata esperienza nel settore, naturalmente tedesco fluente più almeno un inglese basico, e non tutti gli stranieri che arrivano in Germania possiedono queste caratteristiche.

E anche quando finalmente si riesce ad assumere una persona, il problema poi è riuscire a tenersela: la scarsitá di personale é tale che in un grande mall come il Main-Taunus-Zentrum appena un negozio assume una sales assistant “nuova”, questa viene subito approcciata di soppiatto dagli Store Manager dei negozi adiacenti che le chiedono quanto guadagna all’ora. Scopo: chiamare HR per far preparare immediatamente un contratto con una paga lievemente superiore e rubarla alla concorrenza fintanto che é in periodo di prova (e non ha nessun obbligo di preavviso).
Questo per farvi capire il reale livello di criticitá di questa mancanza di personale.

Lo so, per chi é abituato al mercato del lavoro italiano, dove il leit motiv é “ringrazia il cielo che hai un lavoro, tientelo stretto e non ti lamentare“, questo puó sembrare assurdo e inverosimile. Ma vi assicuro che quanto scritto qui é ricavato da testimonianze dirette di chi sta vivendo in prima persona questa situazione.

Il messaggio finale di questo post è: se lavorate nel commercio in Italia, siete stanchi/stanche di essere in negozio tutte le Domeniche e tutte le feste comandate, vi piace la Germania e parlate il tedesco (o siete disposti ad impararlo), considerate un trasferimento qui: troverete lavoro molto facilmente, avrete finalmente le feste libere, e guadagnerete sicuramente qualcosa in più.
Una esperienza dimostrabile di molti anni nel commercio in Italia viene comparata senza problemi ad un Ausbildung e quasi tutti i diplomi di scuola superiore Italiani qui sono riconosciuti. Avrete molte opportunitá e rispetto all’Italia, si cresce e si puó diventare Store Managers molto in fretta. Il mercato del lavoro é dinamico e offre la possibilitá di cambiare lavoro ogni volta che si vuole. C’é talmente tanto lavoro che sono le Aziende stesse a venirti a cercare sui social.
Se volete saperne di piú, lasciatemi un commento; vi metteró in contatto con chi vi puó aiutare.

La scure della crisi dell’automotive si abatte sulle retribuzioni degli Ingegneri in BMW – Si va verso la fine delle vacche grasse?

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Per gli ingegneri impiegati in R&D nel colosso bavarese si profilano anni di “vacche magre” – L’Azienda vuole passare da 40 a 35 ore settimanali con tagli di migliaia di euro delle RAL

L’Automotive tedesco vive anni turbolenti, segnati da una riconversione tecnologica e produttiva tanto massiccia quanto incerta. Nel passaggio dal motore a combustione interna a quello elettrico i grandi gruppi industriali dovranno investire massicciamente cercando nel contempo di ridurre i costi a fronte di un mercato in discesa.

La congiuntura generale infatti in questo momento non aiuta a vendere automobili e la figuraccia del dieselgate non ha certamente giovato all’immagine dell’automobile tedesca.

BMW quindi si ritrova, come tanti altri, a dover fare un “all in” tecnologico e scommettere tutto o quasi sull’elettrico e sulle emissioni zero. Un massiccio investimento di R&D che deve cercare di convivere con la necessitá di rispettare un rigoroso piano di efficientamento che prevede di tagliare 12 miliardi di Euro di costi da qui al 2022. 

Nella R&D bavarese di BMW lavorano circa 17.000 Hochqualifizierte Fachkräfte, per lo piú Ingegneri. Per chi conosce il contratto dei matelmeccanici tedesco, é noto che la settimana standard qui é di 35 ore ma spesso, soprattutto in ambito R&D, si utiliza la settimana di 40. Questo comporta un cospicuo innalzamento della RAL, in quanto i minimi tabellari vengono aggiustati proporzionalmente (ulteriori informationi sul contratto dei metalmeccanici in Germania le trovate in questo mio articolo).

È notizia dei primi di Ottobre che BMW ridurrá l’orario dalle odierne 40 ore alle 35 ore Standard per piú di un terzo degli impiegati in R&D. Questo in virtú del rigido piani di contenimento dei costi.

La notizia non é certo positiva per gli Ingegneri che lavorano nei reparti ricerca e sviluppo che si vedranno rimodulare gli orari di lavoro. Un Ingegnere R&D con qualifiche senior, che puó guadagnare con la settimana di 40 ore una RAL dell’ordine di 80k annui, vedrá la propria retribuzione lorda annua decurtata di circa 10k. Mica bruscolini. E per Managers e quadri la stangata sará ancora peggiore.
OK, sono pur sempre signori stipendi, nessuno di loro rischierá di fare la fame. Ma nella vita (lo so per pregresa esperienza) scendere di livello è sempre brutto e si soffre.

Quello che é certo é che il Betriebsrat (il consiglio di fabbrica) e la IG Metall (il potente sindacato tedesco dei metalmeccanici) daranno battaglia e non renderanno certo la vita facile a BMW.
Quello che tutti temono (non a torto) é che l’orario di lavoro sará decurtato solo formalmente, ma di fatto si continuerá a lavorare come prima.
Si sa, oggi con email, skype, smartphone e tablet si é sempre connessi, sempre raggiungibili e non si finisce mai di lavorare. In questa epoca moderna in cui gli orari di lavoro sono fluidi e sempre meno facilmente definibili, come si distinguerá tra le 40 e le 35 ore settimanali?

Una cosa é certa: se questa riduzione di orario passerá, sará un pericoloso precedente per tutti gli Ingegneri Tedeschi. La situazione attuale vede una Hard Brexit dietro l’angolo, escalation di dazi e guerre commerciali e l’intero settore automotive in affanno: tutto fa pensare che siamo ormai alle porte di una recessione e le Aziende si stanno preparando al peggio. In questo quadro generale, avere impiegati per 40 ore al prezzo di 35 diventa sicuramente una opzione piú che allettante.

Si avvicina la fine delle vacche grasse in Germania? Io spero ovviamente di no. Ma quello che é certo é che il boom economico degli anni passati si é un po’ “raffreddato”.

Link all’articolo originale della Wirtschaft Woche:
https://www.wiwo.de/unternehmen/auto/bmw-kampf-ums-geld/25078472.html

Tipi da Corso

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A chi non é capitato di finire per almeno qualche giorno all’anno nelle grinfie di qualche “coach” partecipando ai corsi di formazione piú disparati?
Io devo dire di avere avuto fortuna: nella mia carriera ho potuto approfittare dei momenti di “vacche grasse” di alcune Aziende e godere di corsi di formazione (sia tecnico/specialistici che di soft skills) di ottimo livello. Si sa, quando le cose vanno bene alle Aziende piace investire qualche soldo in queste cose, salvo poi chiudere di colpo il rubinetto non appena l’Operating Profit Margin scende sotto il 15%…

Il mio ultimo corso é stato due settimane fa, per la precisione. Un po’ di PRINCE2 e un po’ di SCRUM, condite con molto change management (per via della fusione in corso).

Mi sono divertito a notare come, quando ci si ritrova a partecipare a questi corsi, sia possibile identificare i partecipanti in categorie ben precise e ricorrenti. Ho frequentato corsi in Italia, Inghilterra, Germania, Olanda, Danimarca e USA; in piú io stesso faccio personalmente formazione ai clienti quando consegno i miei progetti, e devo dire che ne ho viste abbastanza di tutti i colori.
Ma d’altra parte è anche vero che, come diceva sempre mia mamma, “tutto il mondo é paese”. E difatti i profili più interessanti (e spassosi) sono neanche troppo sorprendentemente ricorrenti.
Ecco quindi il mio personale catalogo dei principali “Tipi da corso” che piú spesso si possono incontrare in un’aula di formazione.

L’Iperattivo / Iper motivato

Rigorosamente seduto in prima fila, segue la lezione con grandissimo interesse, prende camionate di appunti, pone domande continue. Durante le pause, invece di prendersi un caffé o chiacchierare, approccia il docente/relatore con il suo plico di appunti e lo tormenta di domande fino allo sfinimento. L’Iperattivo può arrivare a livelli di stalking mostruosi nei confronti del relatore, portandolo in taluni casi all’indisposizione.

Il Supermanager

Elegante, distinto, arriva quasi sempre in ritardo e siede generalmente nelle ultime file. Dopo 10 minuti ha giá aperto il laptop e sta lavorando. Lui non ha tempo da perdere, ha troppo da fare, deve generare revenue e non puó permettersi di accumulare backlog nei suoi progetti. Si assenta spesso dall’aula per conference call o meetings, e abbandona generalmente il corso prima della fine, curandosi di comparire fugacemente solo per firmare il registro di presenza.

L’Esperto

È già ferratissimo sull’argomento, ha vagonate di esperienza, ne sa un sacco, anche piú del docente. Alza continuamente la mano per portare contributi, per aggiungere qualcosa a integrazione di quanto giá detto dal relatore, se non addirittura per contestare quanto detto. Lavora nel ramo da decenni, ha giá visto tutto, sa giá come si fa tutto; al che ci si chiede cosa diamine ci faccia in aula. L’unico modo per farlo scendere in fretta dalla cattedra é sperare che un Iperattivo gli si attacchi a cozza causando la sua ritirata strategica.

Lo Scoglionato

Si presenta al mattino assonnatissimo e scazzato, non ha voglia di fare nulla se non di sedersi e presenziare passivamente, aiutandosi con lo smartphone a far passare in fretta le 8 ore che lo separano dalla timbratura di uscita. E’ scoglionato su tutti i fronti, non ha neppure voglia di socializzare con gli altri partecipanti: passa le pause seduto ad armeggiare con lo smartphone e non vede l’ora di tornarsene a casa. Per tutta la durata del corso non proferisce parola e difficilmente ci si accorge della sua presenza salvo che si dimentichi per sbaglio di azzerare il volume dello smartphone quando parte un video.

Il Polemico

Di solito é un impiegato di lungo corso che si trova allo stadio piú nero della demotivazione e dell’alienazione, ed é stato inviato a seguire il corso dal suo responsabile nel disperato tentativo di dargli una (estremamente improbabile) scossa di motivazione. È in totale polemica con l’Azienda, durante il corso alza la mano esclusivamente per apportare esempi nefasti e negativi basati sulla sua realtá lavorativa e passa tutto il tempo delle pause tormentando i malcapitati compagni di corso con lamentele e polemiche su quanto la ditta faccia schifo.

Il Giramondo / Guru multiculturale

Ha girato il mondo, lavorato in tutti i posti possibili e immaginabili, e la multiculturalitá se la magia a colazione. Deve fare sapere a tutti che lui è stato dappertutto, e Instagram gli sta stretto. Ogni volta che si parla di un qualsiasi argomento il Giramondo deve asolutamente portare il suo contributo e spiegare come quella cosa/argomento/tematica viene affrontata in Cina, in India, in Giappone, in Nuova Zelanda o in Antartide, perchè lui c’è stato e ha toccato con mano. Anche se poi in realtà non é minimamente attinente alla discussione.

Il tamarro

Se il corso fosse un party, lui sarebbe sicuramente l’anima della festa. È un brillantone, chiacchierone, rumoroso e simpatico; generalmente siede in fondo e fa infervorare il docente che deve continuamente chiedergli di fare silenzio. I suoi contributi alla discussione non sono forse i piú intelligenti e pertinenti, ma sicuramente sono quelli che fanno divertire di piú. È lui ad animare tutte le pause caffé con aneddoti, battute e risate (ed é anche quello che rientra sempre in ritardo).
È il personaggio che tutti vogliono avere al proprio tavolo quando la classe esce a cena.

Il bastian contrario

Lo si potrebbe classificare come una variante del polemico, nel senso che é sempre in polemica aperta, qualunque sia la discussione. Il 90% dei suoi contributi iniziano con “io non sono d’accordo”, il restante 10% con “secondo me non é affatto vero”. Non ce l’ha con l’Azienda e non odia il suo datore di lavoro, semplicemente la sua mission é essere mortalmente antipatico e trovarsi in disaccordo su tutto, compresi i discorsi in pausa caffé e/o la decisione su cosa fare a cena nel caso di corsi fuori sede. È il personaggio che tutti evitano come la peste e nessuno vuole avere seduto a fianco a costo di passare la serata in albergo, arrivando persino a preferire la compagnia di un Polemico o di uno Scoglionato.